mercoledì 15 settembre 2010

Una vita



Ieri andai a Taranto e mai avrei creduto di poter pensare “che bella Taranto”! Già… Eppure è vero. Ero lì al centro e vedere quei palazzi mi piacque molto. Non ero a girare per il centro da quattro mesi, e, comunque,  quando ci andavo vedevo un po’ le vetrine con le compagne dell’università.

Ieri, invece, da solo, alzai la testa e quello stile mi piacque molto. Può anche essere quello tipico di qualunque città del Sud Italia, ma ne rimasi davvero affascinato. E quando dissi la mia impressione ad alcuni amici loro mi presero quasi per pazzo!

A tradire la vocazione turistica della città, forse, sono l’aria inquinata dagli scarichi dell’Ilva e dalla raffineria Eni e la scarsa valorizzazione dei resti della Magna Grecia. In fondo, però, se non esistesse l’Ilva, la città e una buona fetta della provincia non manterrebbero i livelli occupazionali che la stessa garantisce. E qui c’è il problema maggiore.

A causa del forte inquinamento e della attuale crisi economica, l’Ilva rischia di chiudere, mandando a casa più di 12000 lavoratori. E quasi permanentemente, si vedono stand davanti al Comune per il sostegno a lavoratori dell’Ilva o di altre aziende in declino.

Ma esco da questo elogio alla città e passo un po’ a ciò che mi è successo tra ieri e oggi.

Mio padre è come seccato dalla mia scelta di voler studiare e continua a farmi pressioni perché abbandoni gli studi e inizi a guardare al mondo del lavoro. Mi accusa di alzarmi comodamente alle 11 di mattina (quando mi ha visto alzarmi a quell’ora?), mangiare e stare al computer a giocare. Non si rende conto che studiare è tutt’altro che un gioco e che io ci metto davvero tutto l’impegno che posso metterci! E questo mi fa arrabbiare quanto stare male. E in più non riesco più a sopportarlo!

In più, quest’altra piccola parentesi si collega un po’ alla canzone di oggi: “One life” di Ne-Yo.

“Hai solo una vita / (Una vita, una vita, una vita) / Ridi a volte / Piangi a volte / Fermati e prenditi un momento per respirare / Alzata fino a tardi, fuori tutta la notte / Seduta a casa a guardare la TV / Quando arriveranno a scrivere la tua storia / Dimmi che cosa diranno / La vita può essere un bel quadro / Se lo dipingi in questo modo / A partire da oggi, oggi / Se non l'hai mai fatto prima / E non lo farai più / Vivi come se non ci fosse un domani / Quindi, non importa chi sei / Fatti un favore / E vivi come se sapessi / Ama come se sapessi Che hai una vita sola (whow) / Che hai una vita sola (whoow). / Tieni i tuoi amici al tuo fianco / Ma apprezza il tempo che passi in solitudine / E se qualcuno si prende il tempo per amarti / Prenditi il tempo per amare qualcun altro, hey hey heyy. / Quindi quando avrai un momento / Allora dovrai possederlo / Dovrai farlo tuo / Dovrai viverlo al massimo”

Un bellissimo testo. Leggendolo mi sono chiesto: io vivo così? La risposta è no perché vivo sotto la dittatura di questa famiglia che non posso lasciare finchè non finisco gli studi. Alcuni miei amici mi chiedono perché non provo a raggiungere l’indipendenza trovandomi un lavoretto, ma rispondo loro che questo porterebbe via tempo allo studio e, davvero, non ci tengo tanto se voglio davvero uscire da qui ed ottenere la vera indipendenza.

Mi è salita ancora più tristezza di quando ho iniziato a scrivere. Non sono più manco certo di aver scritto frasi di senso compiuto… Per oggi mi fermo qui!

Umore del giorno: triste, sconsolato, arrabbiato… Un periodo non certo facilissimo

E il tempo va...

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