sabato 31 luglio 2010

Dead giveaway



Dopo aver visto il film “Gli uccelli” la settimana scorsa, pensai che un avrei potuto “sano” romanticismo (di quelli che nelle canzoni non sopporto) in un film vecchio , di quelli a bianco e nero. E avevo puntato sul famoso “Vacanze romane”. Risultato? L’ho visto oggi e mi ha deluso. Audrey Hepburn, invece, come sempre mi piace: è più che stupenda e brava!

Per quanto riguarda la canzone di oggi, voglio farvi sentire una sconosciuta canzone dei Shalamar. Persino Wikipedia in italiano non li conosce!

Dato allora che non ho la traduzione della canzone che voglio proporvi, vi dico qualcosa su questo gruppo.

Gli Shalamar sono  un gruppo portato al successo da uno show americano, “Suol Train” . La loro importanza sta nell’aver importato il “body-popping” nel Regno Unito, ma soprattutto per aver dato l’ispirazione a Michael Jackson per la Moonwalk, che subito la fece nel video di “Bad” e “Smooth criminal”. Ebbene sì! La moonwalk non la creò MJ, ma è un passo molto più vecchio, che si fa risalire al 1932 a un certo Cabb Calloway, un cantante jazz e ballerino. Tuttavia, i Shalamar furono i primi a mostrarla in televisione.

Il gruppo poi, come ogni quasi gruppo, iniziò a perdere e rimpiazzare componenti, fino a sciogliersi nel 1991. Infine, nel 2005 si sono riuniti, giusto per un “Ultimate collection”.

La canzone che voglio farvi sentire è “Dead giveaway” ed ecco il video:







Frizzante, no? A me dà la giusta carica per un’elettrizzante febbre del sabato sera, come piace a me!

Umore del giorno: felice perché è scesa finalmente la mia migliore amica

E il tempo va…

venerdì 30 luglio 2010

Tu vuo’ fa’ l’americano



Il tempo di queste vacanze sta davvero scivolando. Uffa! Il tempo di ritornare a studiare è sempre più vicino e la voglia credo potrò trovarla. A volte mi viene in mente di dare il 200% di me e finire tutto in tre anni. Ma poi ci ripenso e so che è una follia. C’è quella maledetta (concedetemi questo termine) economia politica per i quali bisogna fare i salti mortali per passarla. Il quarto anno (da fuori corso, naturalmente) mi servirà sicuramente. E intanto come ogni universitario, già sogno il mondo dopo. E “sognare” è il termine giusto perché usciti dall’università le occasioni lavorative non sono sempre adeguate al livello di studi conseguiti.

Stamattina, mentre leggevo sul divano, mio fratello accende la radio ad alto volume e casualmente era in onda quel penoso remix di “Tu vuo’ fa’ l’americano”, che quest’anno va tanto di moda. E subito ho pensato che io tra tutti i sogni post-universitari, mi vedo su una scrivania, magari di legno pregiato, a dirigere una grande impresa e impazzire dietro fornitori e compiacere grandi clienti. E non mi dispiacerebbe lavorare all’estero, negli Stati Uniti magari!

Allora lasciando da parte il testo che avevo in mente per questa settimana, rendiamo omaggio alle parole di Renato Carosone nella canzone “Tu vuo’ fa’ l’americano”. Dato, però, che la canzone originale è scritta in napoletano, ho trovato una “traduzione” in italiano.

“Porti i calzoni con uno stemma dietro / una coppola con la visiera alzata / passi scampanando per Toledo / come un guappo per farti guardare / Tu vuoi fare l'americano, / mericano, mericano, / stammi
a sentire: chi te lo fa fare? / Tu vuoi vivere alla moda, / ma se bevi "whisky and soda" / poi ti senti male! / Tu balli il rock and roll, /tu giochi a baseball, / ma i soldi per le Camel / chi te li dà? / La borsetta di mammà!? / Tu vuoi fare l'americano, / mericano, mericano, / ma sei nato in Italy, / stammi a sentire: non c'è niente da fare / ok napoletano! / Tu vuoi fare l'american, / Tu vuoi fare l'american! / Come ti può capire chi ti vuole bene / se tu le parli mezzo americano? / Quando si fa l'amore sotto la luna / come ti viene in mente di dire "I love you"?”


Partiamo prima dal contesto storico della canzone. Carosone scrisse questa canzone riferendosi al sogni americano e di come, dopo la Seconda Guerra Mondiale, le abitudini degli italiani si stavano adattando a quello stile. Magari un po’ goffamente anche! Simpaticamente, infatti, Carosone scrive che “se bevi "whisky and soda" po' te siente 'e disturba'...” (ti senti male, cioè) e gioca sul fenomeno che oggi è chiamato dei “bamboccioni” quando dice “ma e solde p' e' Ccamel chi te li dà? La borsetta di mammà!?.

E adesso volevo riflettere sulla situazione mia, con la quale trovo molte affinità. Sogno “l’America”, per
indicare un futuro fatto di soldi e, magari, gloria. Ma al momento attuale non sono che un ragazzo che per ogni piccola spesa chiede ai genitori i soldi. Fortunatamente, non mi interessa “vivere alla moda”, mi accontento di semplici vestite senza griffe (a mio parere piuttosto inutili) e non ho interessi dispendiosi. Mi piacerebbe leggere qualche libro non universitario in più, ma l’abbonamento annuale a una rivista di divulgazione scientifica mi basta.


Insomma, se sognare fa bene per aumentare la fiducia in se stessi e puntare sempre in alto, bisogna sempre essere in grado di scendere sulla Terra e fronteggiare la realtà, piuttosto amara e fatta di impieghi spesso non all’altezza degli studi fatti, ma anche di studenti non all’altezza degli impieghi che si presentano, forse perchè l’università italiana non è così forte come in altri Paesi. E neanche la riforma di cui si sta parlando in questi giorni porta “aria fresca”.

Umore del giorno: allegro, senza motivo

E il tempo va…

 

domenica 25 luglio 2010

Love on a two way street

Purtroppo ieri non riuscivo proprio ad accedere allo space, ma scrissi comunque. Ecco, quindi, l'intervento scritto ieri.

Devo fare nuovamente mea culpa per non aver pubblicato niente questa settimana appena passata. I testi non mancano, il tempo invece sì. Ma ora finalmente “l’incubo” è finito, dato che ieri ho finito l’ultimo esame del mese. Ora posso prendere una settimana e mezza di ferie e poi inizio di nuovo a studiare “verso nuovi mondi”. Ma almeno inizialmente farò un lavoro più leggero.

Passando alla canzone di oggi, vi sorprenderò con una canzone che vi ricorderà un successo recente. Dell’inverno passato, più precisamente. Allora, andiamo subito con la canzone (senza video ufficiale, né traduzione): "Love on a two way street" dei Moments.







Allora, avete trovato qual è la canzone che recentemente ha spopolato col suo ritmo e le due fantastiche voci? Ebbene, risentite l’inizio della canzone… Si tratta di “Empire state of mind” di Jay-Z e Alicia Keys!

Umore del giorno: in aprte arrabbiato perché non riesco ad aprire lo space, per il resto felice di essere libero dallo studio per un po’

E il tempo va…

sabato 17 luglio 2010

Ho bisogno d'amore



Mi scuso se questa settimana non ho pubblicato niente. Tra caldo, ripetizione e svaghi mentali che il mio cervello esigeva non sono riuscito proprio a scrivere.

La necessità l’avevo sentita quando verso martedì o mercoledì ho saputo di una persona del gruppo di amici che sparla di altre dello stesso gruppo. La mia delusione è stata piuttosto forte, sebbene ancora non mi sia integrato completamente con quella persona. Tuttavia, questo mi porta alla famosa frase di Vico “corsi e ricorsi della storia”. Quel pomeriggio mi sono ricordato di quegli amari anni delle superiori.

Ma lasciamo perdere ormai quel periodo. Ieri avrei dovuto fare un esame, se non fosse che l’hanno spostato alla settimana prossima. E ciò aumenta il mio stress.

A sollevarmi, come sempre c’è la musica anni ’80. Meravigliosa musica.  Il tempo è poco anche per quello. Per sentire musica dovrei togliere tempo alla ripetizione, e ogni tanto l’ho fatto in settimana.

Per quanto riguarda la canzone di oggi, vi coniugo rap e anni ’80, per uno dei primi successi di Ll Cool J. Non ho trovato la traduzione della canzone né il video ufficiale, ma spero apprezziate lo stesso la canzone.







Piaciuta? E’ diverso dal rap di oggi. Questa è “old school”, ma la canzone a me piace.

Umore del giorno: abbattuto dal caldo

E il tempo va…

sabato 10 luglio 2010

Amore senza fine



Nuovo sabato, nuova canzone. E probabilmente nuovo gruppo. Non so in quanti hanno mai sentito i Roxette. Sono un duo svedese di fine anni ’80. La canzone che più mi piace di loro (e forse anche la più famosa) è Joyride, del 1991. Ma dato che questo appuntamento è dedicato  alle canzoni fino al 1989, non c’è spazio per Joyride, ma possiamo trovarlo per la prima canzone di questo bel gruppo, “Neverending love”.

Volevo provare a fare la traduzione, ma mi sono bloccato quasi presto. Il video non può essere incorporato, ma cliccate sul link e vedetelo direttamente da Youtube perché ne vale la pena!

http://www.youtube.com/watch?v=733iemWP5Kw


Umore del giorno: con tanto sonno e con pochi ricordi di ciò che ha studiato

E il tempo va..

venerdì 9 luglio 2010

La quiete dopo la tempesta



Sembra passato un mese da quando vi dissi la settimana prossima vi farò leggere una poesia bella. Be’ sono passate tre settimane, infatti, ma finalmente riesco!

Il 29 giugno sono passati precisamente 212 anni dalla nascita di Leopardi. Il numero è insignificante, ma sarebbe stato bello metterlo quel giorno. Ma una poesia bella, rimane tale anche se viene letta dopo. Parlo di “La quiete dopo la tempesta”.

Passata è la
tempesta:
Odo augelli far festa, e la gallina,
Tornata in su la via,
Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
Rompe là da ponente, alla montagna;
Sgombrasi la campagna,
E chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio
Torna il lavoro usato.
L'artigiano a mirar l'umido cielo,
Con l'opra in man, cantando,
Fassi in su l'uscio; a prova
Vien fuor la femminetta a còr dell'acqua
Della novella piova;
E l'erbaiuol rinnova
Di sentiero in sentiero
Il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
Apre terrazzi e logge la famiglia:
E, dalla via corrente, odi lontano
Tintinnio di sonagli; il carro stride
Del passegger che il suo cammin ripiglia.


Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
Quand'è, com'or, la vita?
Quando con tanto amore
L'uomo a' suoi studi intende?
O torna all'opre? o cosa nova imprende?
Quando de' mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d'affanno;
Gioia vana, ch'è frutto
Del passato timore, onde si scosse
E paventò la morte
Chi la vita abborria;
Onde in lungo tormento,
Fredde, tacite, smorte,
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
Mossi alle nostre offese
Folgori, nembi e vento.

O natura cortese,
Son questi i doni tuoi,
Questi i diletti sono
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
E' diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
Che per mostro e miracolo talvolta
Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
Prole cara agli eterni! assai felice
Se respirar ti lice
D'alcun dolor: beata
Se te d'ogni dolor morte risana.”

Andiamo, però al significato della poesia. E come si faceva ai miei tempi, si partiva dalla parafrasi (che per pigrizia ho cercato sul web).

La tempesta è passata, sento gli uccelli far festa, e la gallina, tornata sulla strada, che ripete il suo verso. Ecco che il sereno rompe le nuvole là da occidente, verso la montagna; la campagna si libera dalle nubi e lungo la valle appare chiaro e ben distinto il fiume. Ogni animo si rallegra, da ogni parte riprendono i soliti rumori e riprende il consueto lavoro. L’artigiano, con il lavoro in mano, si avvicina cantando verso l’uscio a guardare il cielo umido; esce fuori la giovane ragazza (la popolana) per vedere se sia possibile raccogliere l’acqua della pioggia da poco caduta; e l’ortolano ripete di sentiero in sentiero il consueto richiamo giornaliero. Ecco che ritorna nel cielo il sole, eccolo che sorride per i poggi
e per i casolari. La servitù apre le finestre, apre le porte dei terrazzi e delle logge: e dalla strada principale si sente un tintinnio di sonagli; il carro del viandante che riprende il suo viaggio stride.

Ogni animo si rallegra. Quando la vita è così dolce e così gradita come ora? Quando l’uomo si dedica con così tanto amore alle proprie occupazioni come in questo momento? O torna al lavoro? O intraprende una nuova attività? Quando si ricorda un po’ di meno dei suoi mali? Il piacere è figlio del dolore, è solo una gioia vana (un illusione), frutto del timore ormai passato, è frutto di quella paura che scosse chi odiava la vita ed ebbe terrore della morte; a causa della quale le persone fredde, silenziose, pallide sudarono ed ebbero il batticuore nel vedere fulmini, nuvole e vento diretti a colpirci. O natura benevola, sono questi i tuoi doni, sono questi i piaceri che tu porgi ai mortali. Fra noi il piacere è uscire dalla paura, cessare di soffrire. Tu spargi in abbondanza dolore; il dolore nasce spontaneamente: e quel nostro piacere che ogni tanto per prodigio e per miracolo nasce dal dolore, è un gran guadagno. O genere umano caro agli dei! ti puoi ritenere molto felice se ti è concesso di tirare il respiro da qualche dolore: ti puoi ritenere beato se la morte ti guarisce da ogni dolore.


Non mi concentrerei tanto sulla prima parte della poesia, quanto più sulla seconda, dove viene esplicato il pensiero di Leopardi. E che in parte condivido. Cos’è il piacere, se non un istante in cui ci dimentichiamo del dolore! Per un attimo, dieci minuti, due ore, siamo felici, ma poi si deve tornare alla realtà, che non è sempre tutta rose e fiori. Certo, si può prendere questa parte come limitativa del concetto, ma, secondo me, come secondo Leopardi, in una realtà dove nessuno può dire che tutto va sempre bene, quei momenti di felicità sono “guadagno”. O non è così?

Umore del giorno: sereno

E il tempo va…

domenica 4 luglio 2010

Walk on the wild side


Venerdì sera ho dormito coi amici a mare ed è stata una bellissima serata, sebbene abbia dormito poco. Sabato pomeriggio, naturalmente, sono crollato sul letto e al risveglio non mi sentivo tanto bene. Ecco il motivo per cui non ho scritto ieri. La canzone, tuttavia, era già decisa. Per questo sabato eccovi Lou Reed con al canzone “Walk on the wild side”. Vediamo prima la traduzione.


“Holly viene da Miami (Florida) / in autostop attraverso gli USA / sfoltendo le sue sopracciglia per strada / depilandosi le gambe lui diventò lei / Lei dice, Hey bambino / Fatti un giro nella zona selvaggia / Lei disse, hei dolcezza / Fatti un giro nella zona selvaggia. / Candy viene dall'isola / Nella camera sul retro lei era la ragazza di tutti / ma non ha mai perso la testa / neanche quando faceva pompini / Lei dice, Hey bambino / Fatti un giro nella zona selvaggia / Disse, hei bambino / Fatti un giro nella zona selvaggia / e le ragazze di colore fanno do doo do doo.. / Piccolo Joe non l'ha mai dato via a gratis / tutti devono pagare e pagare / Una botta qui e una botta là / NY city é il luogo dove dicono, Hey bambino / Fatti un giro nella zona selvaggia / Ho detto, Hey Joe / Fatti un giro nella zona selvaggia. / Sugar Plum Fairy é venuto e batte le strade / cercando cibo per l'anima e un posto dove mangiare / é andato da Apollo / avresti dovuto vederlo come ci dava dentro / Loro dicono, Hey bambino / Fatti un giro nella zona selvaggia / Ho detto, Hey bambino / Fatti un giro nella zona selvaggia / Molto bene, huh. / Jackie é completamente fatta / per un giorno pensava di essere James Dean / allora ho capito che presto si sarebbe schiantata / il Valium l'avrebbe aiutata / Diceva, Hey bambino / Fatti un giro nella zona selvaggia / Dicevo, Hey dolcezza / Fatti un giro nella zona selvaggia / e le ragazze di colore fanno do doo do doo…”


Non un grande testo, ma dato che c’era, meglio leggerlo!


Il video originale, invece, non esiste, quindi ho puntato su uno semplice:







Spero che nessuno passi dal lato selvaggio nel senso di Lou stasera!


Umore del giorno: in preparazione per uscire. Dato che c’è la festa patronale è “festa grande” in paese


E il tempo va…

giovedì 1 luglio 2010

L’Italia allo specchio



Ieri sera, in attesa di prendere sonno, mi ricordai che avevo detto che il 29 avrei pubblicato che assumeva particolare importanza in quel giorno. Bene, me ne ero completamente scordato mercoledì! E non voglio posticiparlo a oggi, perché ieri pomeriggio trovai un bellissimo intervento sul blog di Beppe Grillo che voglio riportare qui. La poesia prevista per il 29 la spostiamo alla settimana prossima.

Titolo del brano che riporto è “L’Italia allo specchio”.

“Dell'Utri è stato condannato a 7 anni in appello, è da tempo senatore per non finire in galera (nominato dallo psiconano e non eletto dai cittadini). Il prossimo grado di giudizio (la Cassazione) non deciderà nel merito, ma solo nella forma. Quindi, nel merito, Dell'Utri è colpevole secondo la Giustizia italiana. Se Dell'Utri rimane in libertà e percepisce lo stipendio e i benefit da parlamentare e il popolo italiano non fa una piega, allora ha ragione Marcello, fondatore, allenatore e suggeritore di Forza Italia, a definire eroe il pluriomicida Mangano. E ha ragione anche Berlusconi a definirci coglioni, e Minchiolini a fare telegiornali sull'assoluzione di Dell'Utri. Per una questione di equità, tutti i carcerati che stanno scontando una pena per condanne fino a 7 anni devono essere rilasciati. Pdl e Pdmenoelle potrebbero organizzare un indulto
estivo
ad hoc come nel 2006, un'altra legge bipartisan ad delinquentes. Alle prossime elezioni si potrà organizzare una riffa con tutti i nomi dei farabutti rimessi in libertà. Gli estratti diventeranno deputati e senatori della Repubblica. Un Parlamento di ex galeotti, un partito trasversale Gratta e Vinci delle Libertà. Una ideale continuazione del Parlamento attuale ripieno di condannati in via definitiva, in primo o secondo grado o indagati. Qual è il grado di sopportazione di questo Paese? C'è un Paese? Qualcuno è rimasto in casa? Un Paese in cui i giornali parlano di legge bavaglio da mesi quando si sono imbavagliati da soli da anni con interviste in ginocchio al "bibliofilo" Dell'Utri, all'"onorevole"
Dell'Utri. Vorrei mandare un messaggio di
solidarietà alla Federazione Nazionale Stampa Italiana: "Restituiteci i soldi delle nostre tasse con cui stampate le balle quotidiane e vergognatevi, pentitevi, mettete un cappello a punta con sopra scritto: "Venduti"". Qualche volta ti domandi se ha senso opporsi al degrado di un popolo (Dell'Utri è solo un sintomo, lo è anche Berlusconi) e cosa fare per risvegliarlo. Ti guardi allo specchio, più vecchio, più incazzato, più disilluso. Pensi a lasciare tutto e andare via. In un Paese civile nel quale un condannato per concorso esterno alla mafia sarebbe allontanato da qualunque carica pubblica. Sarebbe in galera, evitato da tutti. Ricordi Borsellino, che sapeva di essere stato condannato a morte, e ti chiedi chi glielo ha fatto fare. Pensieri così, di chi vede crescere l'indifferenza e l'ignavia degli italiani di fronte a qualunque stupro della democrazia. Gli italiani sono i colpevoli, non tutti, ma la maggioranza assoluta certamente sì. Meritano quello che hanno e forse anche di più.”

La parte che più mi piace di questo intervento di Grillo è l’ultimo paragrafo. Si combatte, ma per cosa? E se si combatte, i cambiamenti sono visibili? Noi abbiamo il diritto al voto, ma ci sono davvero politici che ci rappresentano e che meritano la nostra scelta per rappresentarci all’interno del Paese e a livello internazionale? È per questo che ieri dicevo che se fossi milionario andrei a vivere negli U.S.A.. La situazione lì potrebbe non essere migliore per vari fattori (economici, occupazionali, ecc…), ma può essere peggio di qui?

Questi erano piccole riflessioni che volevo condividere.

Umore del giorno: distrutto dal caldo di Taranto, dove sono andato solo per verbalizzare

E il tempo va…