domenica 27 maggio 2012

Words

Ieri pomeriggio avevo un mal di testa troppo forte per alzarmi e scrivere. Stamattina provo a recuperare, quantomeno con una canzone bella.
Nel post della settimana scorsa ho accennato alla morte di un membro dei Bee Gees, Robin Gibb, e scontatezza vuole che il post di oggi sia dedicato a questo fantastico gruppo. Per quanto riguarda i testi delle loro canzoni, è difficile non trovare una canzone che non sia d'amore. Perciò mi conformo anche a questo: la canzone di oggi è "Words", una ballata molto delicata e dolce. Ecco la traduzione.

“Sorridi con un sorriso senza fine, / un sorriso può portarti vicino a me / non farti mai trovare triste, / perché mi porterebbe una lacrima / questo mondo ha perso il suo splendore, / iniziamo una nuova storia, amore mio / adesso non ci sarà un’altra possibilità / ed io posso mostrarti come, amore mio. / Parla con parole senza fine, e dedicale solo a me / e ti darò tutta la mia vita, / sono qui se tu vuoi chiamarmi / tu pensi ch’io non intenda veramente / ogni singola parola che dico / Sono solo parole, e le parole sono tutto ciò che ho / per portare via il tuo cuore”.
Mi piace quando dice "non farti mai trovare triste, perché mi porterebbe una lacrima" e "parla con parole senza fine, e dedicale solo a me e ti darò tutta la mia vita". Sono estremamente romantiche (già, lo sto dicendo davvero!).



Una bellissima canzone, senza dubbio! E non c'è cover di Rita Coolidge, Elvis Presley o Boyzone che possa ad  arrivare all'originale!
Umore del giorno: finito il post, ora devo iniziare a studiare... Tocca pure quello, anche se ora come ora mi va solo di sentire le canzone dei Bee Gees!
Al prossimo post!

martedì 22 maggio 2012

Cinque cose a cui rinunciare per essere felici

In questi giorni si succedono varie notizie di morti e tragedie. A partire dalle bombe davanti la scuola di Brindisi, atto assolutamente spregevole e da canaglia perché colpire dei giovani, senza colpe, merita la più assoluta e ferma condanna. Oltre alla morte di Melissa, ci sono i morti nell’Emilia Romagna a causa del terremoto. Sono morte persone schiacciate dai detriti e sono morti operai che lavoravano in fabbrica. Un altro attentato c'è stato in Siria, dove il regime ha colpito un gruppo di rivoltosi per avere un minimo di democrazia. Da ultimo, è morto anche Robin Gibb, cantante dei Bee Gees, ucciso da un tumore.
Ma, finiti i necrologi, oggi provo ad avventurarmi nella traduzione di un articolo apparso sull'Huffington Post e scritto da Amy Chan, dirigente di marketing e giornalista. Il titolo del suo articolo è quello che leggete anche nel titolo di questo post, "Cinque cose a cui rinunciare per essere felici". Chi fosse interessato a leggere l'articolo originale ed eventualmente a correggermi errori di traduzione, il link è questo: http://www.huffingtonpost.com/amy-chan/happiness-tips_b_1523289.html?ir=Style
"Quando pensiamo come creare più felicità, tipicamente cerchiamo cose per realizzare e da aggiungere alle nostre vite. Tuttavia, a volte la chiave della felicità è in realtà la rinuncia a certe prospettive e desideri. Ecco alcune cose a cui rinunciare allo scopo di essere individui più felici.
Abbandonare l’abitudine di incolpare. Incolpare è un capro espiatorio per  non prenderci le proprie responsabilità. È molto più facile puntare il dito contro qualcun altro o qualche altra cosa invece di guardarsi dentro. Incolpare non è costruttivo. Esso non aiuta te e non aiuta le altre persone – nessuno vince nel gioco degli incolpamenti. La quantità di energia e stress che spendi per incolpare prende di più che andare oltre e trovare una soluzione.
Abbandonare il tuo bisogno di impressionare. Quando ti accetti per ciò che sei, e abbracci i tuoi capricci, difetti, forze e vulnerabilità, ti sentirai molto più a tuo agio con te stesso. E quando hai fiducia in te, smetti di interessarti così tanto a quello che gli altri pensano di te. La smetti di preoccuparti se qualcuno ti dirà che gli piaci o no, perché dentro di te sai che le persone che falsamente ti giudicano non contano nella tua vita.
Rinuncia ad essere la vittima. La prospettiva che tu sei solo il risultato di tutte le variabili esterne devia le responsabilità per prendere il controllo sulla tua vita. È una sfortuna che a volte le cose brutte capitino alle persone migliori. La vita può essere sleale, crudele e ingiusta. Tuttavia, rimanere in una mentalità da vittima non nutre la tua abilità ad andare avanti e oltre.
Rinuncia a sentirti autorizzato. Nessuno deve a te niente. Nessuno. Quando affronti la vita con la previsione che a te spettino delle cose, è in quel caso che ti sentirai deluso per molto tempo. Quando sei riconoscente per ciò che hai e vedi le cose positive come premi contro ciò che tu ti aspettavi, ti sentirai sorprendentemente appagato.
Rinuncia a pretendere. In una società dove siamo premiati per la perfezioni, noi giochiamo sempre un ruolo. Cerchiamo di mostrare al mondo che siamo esseri umani perfetti sperando che saremo voluti e accettati. Ma il bello di noi sta nella nostra vulnerabilità, nel nostro amore, nelle nostre profonde e complesse emozioni… insomma, nella nostra umanità. Quando abbracciamo chi siamo e decidiamo di essere autentici anziché perfetti, noi apriamo noi stessi ad avere vere connessioni con gli altri. Non c’è bisogno di mettere su uno spettacolo. Non c’è bisogno di pretendere di essere qualcosa o qualcuno che non siamo. Tu sei perfetto come sei."
Umore del giorno: vorrei provare a scrivere la tesi ma mio fratello in casa fa troppo rumore per permettermi di concentrarmi
Al prossimo post!

sabato 19 maggio 2012

Last dance

Avevo deciso già per il sabato precedente di proporre una canzone della cara vecchia disco, ma questa settimana è morta la regina della disco, Donna Summer. Perciò, un omaggio a questa fantastica artista si rende necessario!
Per non cadere nei cliché, niente "Hot stuff", sebbene sia una delle sue canzoni più conosciute. Ma un'artista del genere ha cantato anche altri successi, per cui per stasera ecco "Last dance"!



Davvero l'"ultima danza" per LaDonna Gaines!
Umore del giorno: non uno in particolare, dato che la mia mente è concentrata solo sul prossimo concorso
Al prossimo post!

domenica 13 maggio 2012

Hey mama

Oggi si festeggia la festa della mamma e ognuno la festeggia a suo modo. Google, ad esempio, ha creato un simpaticissimo doodle (quell'animazione della scritta "Google" che si vede nella homepage del motore di ricerca). Molti artisti hanno scritto per la mamma bellissime parole. Le  parole che vi farò leggere oggi sono quelle di Kanye West, scritte nella canzone "Hey mama".
Senza un padre, Kanye ha un avuto un legame fortissimo con la propria madre, Donda, e alla sua morte le ha dedicato questa canzone.
"(Hey mamma) Voglio urlare forte per te, perchè sono molto orgoglioso di te / Lascia che ti dica cosa sto per fare (Hey mamma) / Lo so che mi comporto da scemo ma, lo prometto sto tornando a scuola / Apprezzo cosa mi hai concesso di fare / Io voglio solo essere orgoglioso di te (Hey mamma). / Voglio raccontare a tutto il mondo di una mia amica / Questa mia piccola luce e io la faccio brillare / Vi riporto tutti ai vecchi tempi / Sto per parlare di mia mamma se non vi dispiace / Avevo tre anni quando io e te ci siamo trasferiti a Chicago / Fine dicembre, il freddo inverno mi fece venire l'influenza / Mi hai dato qualcosa che era buono per la mia anima / La famosa zuppa di pollo fatta in casa, posso averne un'altra ciotola? / Lavoravi fino a tarda sera solo per tenere le luci accese / Mamma mi ha messo le rotelle così potevo guidare la mia bici / E mi avresti dato tutto al mondo / Il giubotto di pelle di Micheal Jackson e un guanto ma non mi hai dato un riccio / E non hai mai messo un uomo sopra di me / E ti voglio bene per questo mamma, non lo vedi? / Sette anni, ti ho beccata con le lacrime agli occhi / Perchè un negro ti ha tradito, mentendoti, allora ho iniziato a piangere / Inginocchiati sul pavimento della cucina / Dissi Mamma io ti amerò finchè non soffrirai più / E quando sarò più grande non dovrai lavorare più / E ti darò la casa che non possiamo permetterci / Guarda, tu sei indistruttibile, inconfondibile / Molto capace, donna sei un tesoro / Anche una leggenda vivente, guarda cosa fa il Paradiso / Ci manda gli angeli e io ti ringrazio (Hey mamma). / La mamma di Forrest Gump diceva, la vita è una scatola di cioccolattini / Mia mamma diceva vai a scuola prenditi il tuo dottorato / Qualcosa che può aiutarti, che può darti profitto / Ma ha continuato a supportarmi quando ho fatto l'opposto / Ora mi sento come se ci fossero cose che devo avere / Cose che devo fare, solo per provarti / Che avevi ragione, può il coro per favore / Farmi un verso di "You are so beautiful to me"? /Non lo vedi? Sei come un libro di poesie / Maya Angelou, Nicky Giovanni, gira una pagina e c'è mia mamma / Andiamo mamma, balla con me, fai vedere a tutto il mondo i tuoi piedi da ballerina / Ora quando dico Hey voi dite Mamma, ora rispondetemi tutti (hey mamma). / Dì a lavoro che sono dei falsi / Visto che mi hai messo al mondo, lascia che ti porti fuori / In un ristorante categoria superiore / Ti darò una Jaguar o qualsiasi altra cosa tu voglia / Dimmi solo qualche tipo di S-type piace a Donda West / Dimmi il colore perfetto così lo farò giusto / Non deve essere la Festa della mamma o il tuo compleanno / Per chiamarti e dire (Hey mamma)."
Impossibile aggiungere altro a queste parole, che dimostrano un amore profondissimo!
Umore del giorno: ancora un po' sconvolto dal sonno
Al prossimo post!

sabato 12 maggio 2012

Trattala bene

Questa settimana sono stato così impegnato tra pulizie in campagna e studio che mi sono proprio scordato di scrivere sul blog. Tuttavia, oggi provo a recuperare. E lo faccio alla grande con una canzone del 1965 di un gruppo, Roy Head and the Traits, di cui oggi si sono perse le tracce, ma che effettivamente non hanno avuto molto successo, a parte per "Treat her right", canzone che vi propongo stasera.
Proprio per farmi perdonare, ho provveduto alla traduzione della canzone.
 "Voglio raccontarti una storia che ogni uomo dovrebbe conoscere / Se vuoi un po' d'amore allora devi cominciare davvero con dolcezza / Lei ti amerà stanotte se solo tu la tratterai bene. / Oh, stringila un po' con molta dolcezza, devi farla sentire bene / Dille che l'ami come sai che dovrebbe essere / Lei ti amerà stanotte se solo tu la tratterai bene. / Se usi il mio sistema quanto meglio riesci / Ti farai una reputazione di uomo affettuoso / Sì, sarai felice ogni notte in cui la tratterai bene. / Ehi, ehi, ehi. / La devi stringere a te davvero con dolcezza, la devi far sentire bene / E devi dirle che l'ami come sai che dovresti / E lei ti amerà tutta la notte se tu solo la tratterai bene."
Eh già, una canzone d'amore.


Ahahah sì, il balletto è un tantino penoso, mentre il ritmo mi fa pensare al "Geghegè" di Rita Pavone. Tuttavia, rimane sempre una bellissima canzone!
Umore del giorno: normale, senza particolari voglie o desideri...
Al prossimo post!

sabato 5 maggio 2012

Devi lottare per il tuo diritto a festeggiare

Ieri pomeriggio all'improvviso leggo della morte di Adam Yauch. Molti probabilmente si chiederanno chi è. E' uno dei fondatori del gruppo Beastie Boys. Chi sono i Beastie Boys? Beh, molti amanti dell'hip-hop li conosceranno già, tutti gli altri li conoscerete oggi.
Sono un gruppo che si è mosso inizialmente tra l'hip-hop e il rock e hanno cominciato la carriera nel1985. Io ho iniziati ad apprezzarli con l'ultimo album del 2009, ma dati i loro video divertenti, sono risalito alla loro intera discografia. E ne è valsa la pena!
Una delle loro canzone più famose è : "(You gotta) Fight for your tight (To party!)" e il video... E' tutto da vedere!



L'anno scorso, poi, i Beastie Boys hanno deciso di fare una seconda parte del video con un'altra canzone. Per chi fosse curioso di vederlo, il titolo della canzone è "Make some noise". Esistono due versioni del video. In entrambe ci sono molte star del cinema come comparse, naturalmente se ne vedono di più nella versione estesa.Se Elijah Wood non sembra troppo fuori posto, sicuramente è strano vedere Susan Sarandon in un video del genere!
Umore del giorno: soffrendo il caldo
Al prossimo post!

martedì 1 maggio 2012

Elogio dell'ozio, affaciandosi dal balcone

L'ultima volta che sono andato ad Ancona per il concorso, aspettando di prendere il treno, ho deciso di farmi un giro nella città alla ricerca di monumenti e luoghi di interesse. Mentre percorrevo il lungomare, ho trovato un ragazzo affacciato alla balconata del lungomare che vedeva il porto e ciò che si svolgeva al di sotto della balconata. Erano circa le 2:30 del pomeriggio e, sotto il caldo, mi sono chiesto cosa mai trovasse di interessante questo ragazzo nel restare affacciato a vedere cosa succedeva lì sotto.
Questo episodio mi è rimasto così impresso che oggi pomeriggio, in un momento di noia, mentre mio fratello usava il pc (serviva anche a me per studiare per il prossimo concorso, ma l'ho ceduto altrimenti non mi sarei più staccato io), ho deciso di affacciarmi anche io dal balcone di casa e vedere cosa c'è di così "emozionante" nel rimanere affacciati a guardare il resto del mondo muoversi.
Bene, in una sorta di paradosso, ma anche di continuità in un certo senso, con la giornata di oggi, Giornata Mondiale dei Lavoratori, proverò a lanciarmi in una sorta di "Elogio dell'ozio, affaciandosi dal balcone", un po' come fece Robert Stevenson nell'"Elogio dell'ozio".
Vedete, oziare in fin dei conti non è così pessimo o spregevole. Ho cercato su Wikipedia come potrei definire l'ozio (sì, questa attività va contro ogni principio di ozio) e viene descritto come un'ATTIVITA' (quasi per assurdo!) intellettuale eccetera eccetera. E non posso dare torto a questa definizione perchè stando sul balcone a guardare cosa succedeva giù impegnava comunque la mia mente in pensieri.
Innanzitutto cosa guardavo... C'erano macchine che passavano da un senso e dall'altro. Stasera c'era meno  confusione del solito poichè non è una giornata lavorativa. E poi c'erano persone che camminavano, passeggiavano, ragazzi che chiacchieravano e tutti che apparentemente si dirigevano con uno scopo da un punto all'altro. E già questo è un concetto pieno in sé perchè guardandoli ti chiedi "dove vanno tutte queste persone?", "cosa li muove?", "a cosa stanno pensando?" e "qual è il loro umore ora?". Sono cose stupide, magari, perchè sappiamo che tutti pensiamo, tutti facciamo qualcosa per qualche motivo (se avete obiezioni... beh effettivamente le ho anche io) e tutti siamo condizionati dal nostro umore nelle cose che facciamo. Ma ci avete mai fatto caso? Quante volte vedendo una persona vi siete posti tutte queste domande? Poche, al massimo una.
Bene, abbiamo trovato un aspetto dell'ozio. Un'attività ancora più estrema, più pazzesca di quanto fosse già quella precedente, mi porta a immaginare la vita di quelle minuscole persone che vedo dall'alto. Immagino che magari la madre col passeggino appresso stia pensando a dover fare le commissioni al più presto perchè a breve il figlio dovrà fare la sua poppata. Oppure il ragazzino che ride con l'amico sta pensando a quanto stupida sia stata quella battuta...
E poi ti prende immancabile quella punta di esistenzialismo finale e ti chiedi a quale fine ultimo ogni sforzo di ciascuno, ma in questo il pensiero si perde. Allora con la faccia da ebete per il troppo sforzo (forse anche perchè il sole che tramonta di fronte ha fatto il suo corso su quei pochi neuroni che cercavano di funzionare), guardi, con occhi affascinati, il mondo che sotto di te evolve (o si avviluppa).
Adesso o domani provate anche voi. Ne sarete capaci? Che pensieri vi stimola? Solo per concludere, un breve periodo di Stevenson nel suo "Elogio dell'ozio".
"L'attività frenetica, a scuola o in università, in chiesa o al mercato, è sintomo di scarsa voglia di vivere. La capacità di stare in ozio implica una disponibilità e un desiderio universale, e un forte senso d'identità personale. C'è in giro molta gente mediocre, semi-viva, che a malapena è consapevole di vivere, se non nell'esercizio di qualche occupazione convenzionale. Portate queste persone in campagna o a bordo di una nave, vedrete come rimpiangeranno la loro scrivania o il loro studio. Non hanno curiosità; non sanno abbandonarsi alle sollecitazioni del Caso; non provano piacere nell'esercizio delle loro facoltà se non hanno uno scopo. E se la necessità non girovagasse intorno a loro con un bastone, starebbero proprio immobili."
Siete di quest'ultima categoria voi? Commentate la vostra esperienza! ;)
Umore del giorno: devo ammettere che restare a guardare il mondo dal balcone mi ha anche un po' rilassato!
Al prossimo post!