mercoledì 30 settembre 2009

Amica



Come avevo promesso, ecco cosa avevo in mente di pubblicare per oggi.

Domani mattina la mia migliore amica parte per l’Università di Modena e la rivedrò chissà quando. Allora, ecco che in poco tempo ho scritto una piccola poesia, che oggi pubblico qui sullo space.

Non è niente di eccezionale e sono il primo a non esserne completamente convinto, ma leggete un po’.

“Amica”


"Amica, sei anni sono passati,

tra indifferenza, antipatia, risate,

scherzi, litigi e lunghe chiacchierate,

ma mai un broncio ci ha separati.

Amica, sei anni sono passati,

la mattina a scuola a parlare

e il pomeriggio al pc a chattare

ma mai uno screzio ci ha separati.

Amica, sei anni sono passati,

col tempo ci siamo conosciuti

e parlando ci siamo sostenuti

ma mai un malinteso ci ha separati.

Amica, sei anni sono passati,

ci ha fatti incontrare il destino

ma nessuno ci ha imposto di stare vicino

e mai una persona ci ha separati.

Amica, sei anni sono passati,

ma tantissimi altri ne passeremo

insieme anche se lontani saremo

e non importa se la distanza ci vuole separati

perché non conosce limiti

l’amicizia, di tempo, di spazio,

di capricci, e non sarà mai miraggio

lo stretto rapporto che ci ha uniti!"

E questo è tutto. Bruttina?

A presto!

martedì 29 settembre 2009

Una critica...



Se la penultima critica (di cui scrissi) era positiva, l’ultima
è stata più agrodolce, ma ne sono più contento.

Già l’altra volta avevo considerato il fatto che molte cose
personali che scrivevo tempo fa non le scrivo più adesso, soprattutto perché ho
trovato l’amica a cui confidarle. Ora, insomma, ci sono persone di cui mi fido
e su cui so di poter contare. La critica, quindi, si riferiva più che altro a
questo.

Ma, anche se oggi riesco a scrivere, vi assicuro lo farò anche
domani, perché ho una sorpresa in serbo! Sarà una cosa speciale, rivolto a una
persona particolare, ma ci sarà una nuova “puntata”.

A presto!

sabato 26 settembre 2009

Soldi per niente / Clint Eastwood



Sono distrutto. Vengo da un pomeriggio di vendemmia e
pensare che tra un po’ uscirò coi miei amici mi rallegra da un lato, ma mi fa
sentire anche peggio visto che non so da dove prednerò le forze.

Ma qualcosa anche da fondo potrei prenderla dalla canzone
che vi farò sentire stasera. Prima di passare alla presentazione, vi ricordo
che ieri aggiunsi il testo, ma internet non mi faceva collegare.

Letto quello, passiamo sentire i Dire straights con “Money
for nothing”.







Un po' lunghetta, ma a me piace! Non ho trovato però purtroppo la traduzione.

A presto!

scritto venerdì 25 settembre:

È finita ieri la prima settimana di università, una
settimana abbastanza impegnativa che si è chiusa ieri con un “pesantore” di
testa che mi sono portato finchè non sono arrivato nel letto.

Stamattina ho potuto rigenerarmi un po’, ed ora eccomi qui
che scrivo e vi porto un altro testo. Per oggi ho scelto “Clint Eastwood” dei Gorillaz, che mi sembra
parli di una condizione attuale.

“Non sono felice, mi sento contento / Ho la luce del sole in
una borsa / Non servo a niente ma non per molto / Il futuro si sta avvicinando.
/Si..Ha Ha! / Finalmente qualcuno mi ha fatto uscire dalla mia gabbia / Adesso
il tempo per me non è niente perché io non ho età / Adesso io non potrei essere
li / Adesso voi non dovreste avere paura / Sono bravo con le riparazioni / E
sono l’ideatore di ogni trappola / Intangibile / Scommetto che non ci avevate
pensato allora io vi obbligo / Ad una vista panoramica / Vedi io sistemerò
tutto / Prendete e scegliete / Sedete e perdete / Voi squadre diverse /
Di ragazze e ragazzi / Chi pensate faccia canzoni che spaccano davvero? / Immaginate
di scivolare dentro il tubo catodico / Come se aveste acceso la miccia / Pensate
sia immaginazione? / Mistico? Forse / Spirituale / Ascoltabile / Ciò che vi
appare è una visione più chiara poiché siete troppo matti / Senza vita / Per
conoscere quale sia il senso della vita / Senza prezzo / Per voi perché vi ho
messo in mezzo alla merda del trendy / Vi piace?elettrizzati all’istante con un
gettone / Psichici fra quelli / Che vi possiedono al primo tentativo. / L’essenza
le basi / Lo fate senza questo / Permettetemi di fare questo / Bambino, come in
natura / Ritmo / L’avete o non lo avete è un errore. / Io sono dentro loro /
Ogni albero in fiore / Ogni bambino / Ogni nuvola che vedete / La vedete con i
vostri occhi /
Io vedo distruzione e morte / Corruzione mascherata / Da questa sfottuta
impresa / Adesso mi succhio le vostre sfottute bugie / Attraverso Russ, non i
suoi muscoli ma la percussione che mi dà in quanto guida / Ma adesso mi vedete
tutti perché non guardate con i vostri occhi / Percepite attraverso la vostra
mente / Questo è l’intimo / Cosi resterò in giro con Russ e sarò un mentore / Con
qualche rima così stronzi / Ricordate dove sta il pensiero / Vi ho portato
tutto questo / Perché possiate sopravvivere quando la legge e senza legge / Sentimenti,
sensazione che pensavate fossero morti / Non strillate, ricordate / (Che è
tutto nella vostra testa)”.

Un po’ confuso, ma il testo mi è piaciuto e spero
giudichiate sia stato utile leggerlo.

A presto!

sabato 19 settembre 2009

Lei è come il vento



Sembra ormai mia abitudine quella di farvi sentire una della
canzoni più celebri dei cantanti morti durante la settimana. E’ morto un
cantante questa settimana?

Be’, noi lo conosciamo come attore e ballerino, ma ha
cantato qualcosa anche per uno dei film più famosi in cui ha recitato. La canzone
è “She’s like the wind” e parliamo di Patrick Swayze.

In realtà, è da un po’ di tempo che mi sta piacendo un’altra
canzone del film “Dirty dancing”, e parlo di “The time of my life”. Ma onoriamo
Patrick ricordandolo con la sua canzone.

Partiamo dalla traduzione.

“Lei é come il vento tra i miei
alberi / Lei cavalca la notte al mio fianco / Lei mi conduce attraverso il
chiaror di luna / solo per bruciarmi con il sole / Lei sta prendendo il mio
cuore / ma lei non sa quello che ha fatto. / Sentire il suo respiro sul mio
viso / Il suo corpo vicino a me / Non posso guardare nei suoi occhi /Lei non é
alla mia portata / Solo un pazzo può credere / Che io ho qualcosa di cui lei ha
bisogno / Lei é come il vento. / Guardo nello specchio e tutto ciò che vedo / é
un giovane vecchio uomo con solo un sogno / sto solo fingendo a me stesso / che
lei fermerà la mia sofferenza / Vivere senza di lei / Mi farebbe impazzire.”







La verità? Preferisco la canzone alla traduzione. Buon week-end!

A presto!

giovedì 17 settembre 2009

Di passaggio



Scorrendo qualche testo di canzone, stasera mi sono “imbattuto” in questo vero, ma triste, testo di Battiato, da molti considerato poeta o filosofo. Non ho un’idea precisa a riguardo, ma questo testo è da leggere. Il titolo è “Di passaggio”.

“Passano gli anni, / i treni, i topi per le fogne, / i pezzi in radio, / le illusioni, le cicogne. / Passa la gioventù, / non te ne fare un vanto: / lo sai che tutto cambia, / nulla si può fermare. / Cambiano i regni, / le stagioni, i presidenti, le religioni, gli urlettini dei cantanti...... / e intanto passa ignaro / il vero senso della vita. / Si cambia amore, idea, umore, / per noi che siamo solo di passaggio. / L'Informazione, il Coito, la Locomozione. / Diametrali Delimitazioni, / Settecentoventi Case. / Soffia la Verità / nel Libro della Formazione. / Passano gli alimenti, / le voglie, i santi, i malcontenti. / Non ci si può bagnare / due volte nello stesso fiume, / né prevedere i cambiamenti di costume. / E intanto passa ignaro / il vero senso della vita. / Ci cambiano capelli, denti e seni, / a noi che siamo solo di passaggio.”

Forse avrei dovuto precisare, prima di farvi leggere il testo, che se c’è qualcuno triste già in partenza non dovrebbe leggere. Ma ormai la frittata è fatta, e, come sapete, non torno mai indietro per scrivere qualcosa che ho dimenticato!

Insomma, il testo riprende l’argomento che più volte ho affrontato io, cioè quello di noi che rincorriamo il tempo, lasciandoci sfuggire le cose più belle, le emozioni più spontanee, i sensi più primitivi. La frase che più mi ha colpito è stata “E intanto passa ignaro il vero senso della vita”.

E particolarmente significativa per me, infine, è il tema del cambiamento. Io sono piuttosto restìo al cambiamento ed è un mio grande difetto e limitazione stessa della vita: finchè non mi decido e sentirmi sicuro, non potrò vivere gli amori, né fare progressi altrove perché mi sento felice e sicuro nella piccola gabbia in cui mi sono rinchiuso.

Che queste parole diano a tutti una piccola scossa.

A presto!

sabato 12 settembre 2009

When Johnny comes marching home

Tra storia e rock, la canzone di oggi è di un gruppo svedese che ha cantato un motivo popolare americano, che si fa risalire alla guerra di Secessione. La canzone è  degli Ultima Thule e si chiama "When Johnny comes marching home again". Sentitela:





Niente video ufficiale, ma la canzone vi è piaciuta? Che la carica del rock sia con voi questo week-end!
A presto!

giovedì 10 settembre 2009

Da bambino



Che
tristezza oggi… Anzi no partiamo un attimo dall’inizio della settimana.


Partirei
da domenica sera, quando siamo usciti… Stanno venendo fuori belle serate, anche
se poi ci ritirammo alle 4 e mezza!


Lunedì
era la vigilia dell’esame di matematica e me sono stato come un pazzo a
studiare la teoria, dopo che per 3 settimane circa non ho fatto quasi niente di
esercizi perché non mi andava e perché ero scoraggiato per quell’esame. È
difficile e non mi aspettavo di superarlo.


Martedì,
giorno dell’esame, inaspettatamente la professoressa dice che correggerà in
giornata alcuni compiti, tra cui anche il mio. Immaginavo fosse anche inutile
aspettare tanto tempo (aspettai 3 ore e mezza!), ma poi la sorpresa: passo
l’esame, prendo 19 e mi sento come se mi fossi addirittura laureato! Su 16 che
eravamo, in 4 abbiamo passato l’esame, 2 con 19 e altri 2 con 18.


Mercoledì,
ieri, dovevo andare di nuovo a Taranto per farmi firmare il libretto dalla
professoressa, visto che martedì non l’avevo portato (la prof corregge sempre
il giorno dopo i compiti!) e colgo l’occasione per cercare un paio di jeans
nuovi. Sospresa per quel giorno è stato che ora non si portano più i pantaloni
larghi, né con strappi, nè smacchiati. “Puliti” mi dice un commesso! E allora
cercando di far riabituare l’occhio (ma anche me stesso all’idea) per quel tipo
di pantalone, riesco a comprarne uno che mi piace, ma non è “pulitissimo”. E
così, anche ieri è stata una bella giornata.


Ma
oggi… Oggi divento un anno più vecchio. E non sono più 16 o 17 o 18 o 19! Sono
venti. Si c’è una leggera tristezza. Non so perché, ma varcare quella decina mi
fa sentire davvero con un peso in più, anche se sono praticamente all’inizio
della mia vita.


A
riguardo ho trovato un testo di Massimo Ranieri, che fa “proiettare” quasi
ciascuno di noi da un periodo all’altro. La canzone si chiama “Da bambino”.


“Da
bambino
/ Il bene più grande che hai / E' l'ingenuità e poi se
ne va
/ E in te no non resta più / Che il ricordo di
felicità
/ Di un tempo che non tornerà. / Da bambino guardi il
cielo
/ Scopri il sole sei contento / Tu sorridi e una mano / Ti da tutto ciò che vuoi. / E poi un giorno tu / Incontrerai una folla / Che correndo ti
trascinerà
/ Ma se cadi non ti aiuterà. / Da bambino non sei solo / Ma da uomo puoi sperare / Che una donna ti sorrida / Mille cose scoprirai / Ma se cadi non ti aiuterà. / Da bambino guardi il
cielo
/ Ma da uomo hai l'amore / Da bambino scopri il sole / Ma da uomo hai l'amore.”

Non è vera? Personalmente, mi
sento il soggetto della canzone…


A presto!

sabato 5 settembre 2009

Conto su di te

Nuovo appuntamento con la musica anni '80 anche oggi che vi proprone una allegra canzone. Di cui non ho trovato la traduzione (e neanche l'incorporamento):

Secondo me, è ideale per darvi l'energia per questo nuovo fine settimana. Godetevelo (e io intanto cerco di (non) studiare matematica epr l'esame!).
A presto!

giovedì 3 settembre 2009

Padroni della guerra



In realtà, già il 1 settembre avrei portato il testo di una canzone, proprio in coincidenza coll’anniversario dell’inizio della seconda guerra mondiale. Ma il computer mi ha lasciato presto quel giorno. E ora, anche se un po’ in ritardo, riprendo il tema della guerra ed ecco a voi un testo di Bob Dylan “Masters of  war”, “padroni della guerra”.

“Venite padroni della guerra / voi che costruite i grossi cannoni / voi che costruite gli aeroplani di morte / voi che costruite tutte le bombe / voi che vi nascondete dietro i muri / voi che vi nascondete dietro le scrivanie / voglio solo che sappiate / che posso vedere attraverso le vostre maschere. / Voi che non avete mai fatto nulla / se non costruire per
distruggere / voi giocate con il mio mondo / come se fosse il vostro piccolo giocattolo / voi mettete un fucile nella mia mano / e vi nascondete dai miei occhi / e vi voltate e correte lontano / quando volano le veloci pallottole. / Come Giuda dei tempi antichi / voi mentite e ingannate / una guerra mondiale può essere vinta / voi volete che io creda / ma io vedo attraverso i vostri occhi / e vedo attraverso il vostro cervello / come vedo attraverso l'acqua / che scorre giù nella fogna. / Voi caricate le armi / che altri dovranno sparare / e poi vi sedete e guardate / mentre il conto dei morti sale / voi vi nascondete nei vostri palazzi / mentre il sangue dei giovani / scorre dai loro corpi / e viene sepolto nel fango. / Avete causato la peggior paura /che mai possa spargersi / paura di portare figli / in questo mondo / poiché minacciate il mio
bambino / non nato e senza nome / voi non valete il sangue / che scorre nelle vostre vene. / Che cosa sono io per parlare quando / non è il mio turno? / Direte che sono giovane / direte che non ne so abbastanza. / Ma c'è una cosa che so / anche
se sono più giovane di voi: / so che perfino Gesù non perdonerebbe quello che fate. / Voglio farvi una domanda: / il vostro denaro vale così tanto / vi comprerà il perdono / pensate che potrebbe? / Io penso che scoprirete / quando la morte esigerà il pedaggio / che tutti i soldi che avete accumulato / non serviranno a ricomprarvi l'anima. / E spero che
moriate / e che la vostra morte giunga presto / seguirò la vostra bara / in un pallido pomeriggio / e guarderò mentre / vi calano giù nella fossa / e starò sulla vostra tomba / finché non sarò sicuro che siate morti.”

Una bella canzone, dura anche se vogliamo. Inizia descrivendo cosa significa una guerra e finisce con un verso che lo stesso Dylan criticò, visto che augurava la morte a chi la procurava. Insomma, io vi direi rileggetela e siate critici verso ogni forma di guerra, perché la violenza non è una risposta.

A presto!