sabato 30 luglio 2011

Subterranean Homesick Blues

Anche oggi continuo sul tema della beat generation che, come si sarà capito, mi è particolarmente caro. E per esprimere musicalmente quel periodo non si può non citare Bob Dylan, al secolo Robert Allen Zimmerman.

Egli aveva sempre sognato la vita da hobo, quella descritta da Jack Kerouac. Gli hobo sono, praticamente, i vagabondi che si muovono tramite autostop. Presto, lascia l'università per andare a trovare il cantante folk Woody Guthrie, uno dei suoi miti e da cui prenderà la sua influenza.  Nonostante Bob amasse il rock ' n' roll, questo genere ormai stava diventando troppo commerciale, mentre il folk stava diventando il vero genere con cui esprimere la ribellione del momento. E il folk di quel momento era quasi ai massimi livelli con il già citato Guthrie (che però era in fin di vita quando si incontrò con Dylan) e Pete Seeger.

Dopo l'incontro con Guthrie, Bob produce dei successi come "Blowin' in the wind" e "The times they are a-changin'". Successivamente, incontra i poeti beat, come Ferlinghetti e Ginsberg, e, ritornando alla sua passione per il rock and roll, fonde le basi di questo genere musicale con i testi più impegnativi del folk. Da ciò, emergerà il successo che voglio farvi ascoltare oggi: "Subterranean homesick blues".

Partiamo dal leggere il testo (tradotto).

"Johnny è in cantina / a mescolare la medicina / io sono sul pavimento / e penso al governo / L'uomo con l'impermeabile / mostra il distintivo / e dice di avere una brutta tosse / Vuole essere pagato / Fà attenzione ragazzo / è qualcosa che hai fatto / Dio sa quando / ma lo stai rifacendo / meglio che svicoli nel vicolo / per cercare un nuovo amico / Il tizio con il cappello di pelle di procione / nel grande recinto / vuole banconote da undici dollari / tu ne hai soltanto da dieci. / Maggie arriva con pie' veloce / la faccia piena di fuliggine nera / dice che il calore ha messo / piante nel letto ma / comunque il telefono è intercettato / Maggie dice che molti dicono / che devono cacciare ai primi di maggio / ordini del magistrato / Fà attenzione ragazzo / non importa quello che hai fatto / cammina in punta di piedi / non provare "No doz" / meglio stare lontano da quelli / che portano in giro una manichetta antincendio / tieni il naso pulito / attento ai vestiti comuni / non hai bisogno di un meteorologo / per sapere da che parte soffia il vento. / Ammàlati, guarisci / gira intorno ad un calamaio / Suona il campanello, difficile da dire / se qualcosa sarà venduta / sfòrzati, èscine, / ritorna, scrivi in braille, / và in prigione, salta la cauzione / arruòlati se fallisci, / fà attenzione ragazzo / sarai colpito / Ma consumatori, imbroglioni / sei volte perdenti / gironzolano fuori dai teatri / La ragazza del vortice / cerca un nuovo pazzo / Non seguire i leaders / attento ai parchimetri. / Ah nasci, stai al caldo, / pantaloncini, avventura, impara a ballare / Vèstiti, benediciti / cerca di ottenere successo / compiacila, compiacilo, compra regali / non rubare, non sgraffignare, / vent'anni di studio / e ti mettono al turno di giorno / Fà attenzione ragazzo / che insabbiano tutto / Meglio saltare in un tombino / accenditi una candela / non indossare sandali / evita gli scandali / non vorrai essere un fannullone / meglio masticare gomma / la pompa non funziona / perchè i vandali hanno preso la manovella."

Testo strano? Il flusso con cui racconta queste storie richiama molto lo stile poetico di Ginsberg  (non a caso questa canzone nasce dopo l'incontro con lui), ma si rifà anche al flusso cui era solito Jack Kerouac (stile che non riusciamo a percepire in pieno noi in Italia se leggiamo le opere tradotte) e allo stile socialmente impegnato di Seeger e Guthrie. Tuttavia, a ben vedere, qui Dylan si limita a illustrare come "il mondo va a rotoli", ma non dice come reagire. Infatti, se ricordate "Masters of the war" (che leggemmo tempo fa), Dylan condanna duramente i "signori della guerra". In questo testo, invece, ricorre spesso l'espressione "fa attenzione ragazzo", ma niente più.

Musicalmente, poi, la canzone si ispira a Chuck Berry, ed è stato questo l'elemento determinante per la scelta di questa canzone oggi!







 

Non è una canzone magnifica? Personalmente, la amo!

Un po' di curiosità adesso... Questo può essere definito il primo video musicale della storia musicale, sebbene faccia parte di un documentario che riguardava il cantante. I cartelli, inoltre, furono scritti la sera prima di girare il video da Dylan, Ginsberg e i due cantanti Donovan (Leicht) e Bob Neuwith. Infine, si riconduce questa canzone a una delle basi per la nascita del rap e dell'hip-hop, data la velocità con cui sono cantatate le parole.

Umore del giorno: caricato da questa canzone!

Restate in linea!

martedì 26 luglio 2011

Sulla strada

Partendo dal presupposto che ormai si sappia cos'è la beat generation, oggi voglio parlare del libro-manifesto di questa meravigliosa cultura: "On the road" [Sulla strada], di Jack Kerouac.

Il libro si divide in 5 parti e i personaggi all'interno di esso si rifanno ai veri compagni di Kerouac. Infatti, Sal, il protagonista, è Kerouac stesso, mentre Dean è Neal Cassady, co-protagonista e perno di tutto il libro e Carlo Marx è Allen Ginsberg (il filo conduttore probabilmente sta nel fatto che Marx era russo, mentre Ginsberg aveva origine russe da parte di madre).

Tutto nasce dall'incontro di Sal con Dean. Sal è uno studente di New York che scrive libri, mentre Dean è un ragazzo che, uscito dal riformatorio, va a New York per imparare a scrivere. Effettivamente, nella storia di Dean c'è abbastanza di Neal Cassady, perchè questo davvero era orfano della madre e viveva col padre alcolizzato e davvero stette in riformatorio varie volte per furto d'auto, prima di partire per New York e conoscere Kerouac e Ginsberg.

Ieri parlai di hipster e dissi che questi influenzarono gli scrittori beat. Bene, questi sono chiamati "beatnik" e tutti i personaggi del romanzo lo sono. Dean è il beatnik per eccellenza. Egli è un uomo pieno di energie (e che per molti, anche nel libro, è descritto come pazzo), con tanta voglia di vivere, ama le ragazze, la droga, l'alcool e i ritmi sfrenati del be bop e non riesce a stare fermo in un posto (motivo in più per definirlo il beatnik per eccellenza).

Dall'incontro tra Sal e Dean si hanno vari viaggi lungo gli Stati Uniti, tra San Francisco (Frisco) e New York e, infine, anche in Messico. I viaggi sono raccontati minuziosamente e fanno davvero venire voglia di abbandonare tutto e iniziare l'autostop lungo l'America.

Per me, la bellezza del libro sta proprio in questo: vivere liberi dal conformismo dalle schiavitù quotidiane e godere la vita in pieno, viaggiando e scoprendo il mondo. Il vero problema, tuttavia, sta nella difficoltà di oggi di riuscire a viaggiare con gli autostop. C’è troppa diffidenza e nessuno si fermerebbe più a darti il passaggio. Di conseguenza, bisogna munirsi di tanto denaro per viaggiare, ma saremmo schiavi del lavoro e ritorneremmo al punto di partenza.

Venendo al libro, come al solito ci sono stati periodi particolarmente interessanti che volevo condividere.

Innanzitutto, ecco una prima descrizione che Sal fa di Dean. Da qui capirete che tipo era: “perché per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni traverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno "Ooohhh!".”

È in questo periodo che è racchiusa l’essenza della generazione beat. Io, noto pessimista, dopo questo libro sono stato ammaliato dalla figura di Dean, una figura trascinante e così piena di vita che mi ha fatto abbandonare il mio “stretto” punto di vista!

Continuando, ci sono altri vari periodi da cui emerge la mentalità dei beatnik. “Non è forse vero che si comincia la vita come un dolce fanciullo che crede in tutto ciò che sta sotto il tetto paterno? Poi viene il giorno dei Laodicei, quando si sa che si è distrutti e miserabili e poveri e ciechi e nudi, e con l'aspetto di uno spettro repellente e oppresso ci si incammina tremando attraverso una vita piena d'incubi.”. Giusto per capire un po’, Laodicea è un’antica città siriana, distrutta dai terremoti.

E ancora: “Adesso considera un po' questi qua davanti. Hanno preoccupazioni, contano i chilometri, pensano a dove devono dormire stanotte, quanti soldi per la benzina, il tempo, come ci arriveranno... e in tutti i casi ci arriveranno lo stesso, capisci. Però hanno bisogno di preoccuparsi e d'ingannare il tempo con necessità fasulle o d'altro genere, le loro anime puramente ansiose e piagnucolose non saranno in pace finché non riusciranno ad agganciarsi a qualche preoccupazione affermata e provata e una volta che l'avranno trovata assumeranno un'espressione facciale che le si adatti e l'accompagni, il che, come vedi, è solo infelicità, e per tutto il tempo questa aleggia intorno a loro ed essi lo sanno e anche questo li preoccupa senza fine. Ascolta! Ascolta!”. Oggi è così! Siamo inseguiti e angosciati dalle preoccupazioni e dalle incombenze che dimentichiamo le cose più importanti. Ma, allo stesso tempo, godiamo nel tenere sempre occupata la nostra mente perché temiamo il silenzio e noi stessi, e temiamo che fermandoci a capire ciò che ci circonda potremo sentirci più nudi di quando non vogliamo credere.

Sullo stesso argomento: “L'unica cosa per la quale languiamo nei nostri giorni di vita, che ci fa sospirare e lamentarci e sottostare a dolci nausee di ogni specie, è il ricordo di una certa felicità perduta che probabilmente è stata sperimentata nell'alvo materno e può riprodursi solamente (quantunque noi si detesti ammetterlo) nella morte. Ma chi è che vuol morire? Nell'incalzare degli avvenimenti continuavo a pensare a questo nel fondo della mia mente.”. Sull’argomento della felicità, però, voglio tornare a parlare un altro giorno con un altro poeta beat.

“L'anonimato nel mondo degli uomini è migliore che la fama in cielo, poiché, cos'è il cielo? Cos'è la terra? Sono tutte cose cerebrali.”

E come si suol dire, “last but not least”, “L'anonimato nel mondo degli uomini è migliore che la fama in cielo, poiché, cos'è il cielo? Cos'è la terra? Sono tutte cose cerebrali.” Ammettiamolo, oggi rincorriamo la fama e la ricchezza, insomma materialismo, ma non è questo che deve importare! Un aspetto di cui non ho parlato, in effetti, è la concezione anti-materialista che avevano i beatnik e una forte spinta religiosa, non solo cristiana, ma anche verso le religioni orientali.

Infine, volevo chiudere con un paragrafo che ha fatto venire “la febbre” anche a me. La scrittura di Kerouac è semplice e scorrevole. In questo pezzo mi sono sentito dentro la scena  e mi sentivo come Dean. Leggete e ditemi se vi fa lo stesso effetto. Si parla di George Shearing, un pianista di be bop. “E Shearing cominciò a dondolarsi; sulla faccia estatica gli si apri un sorriso; prese a dondolarsi sullo sgabello del pianoforte, avanti e indietro, dapprima lentamente, poi il ritmo andò su, ed egli si mise a dondolare più svelto, col piede sinistro che si sollevava ad ogni battuta, il collo prese a dondolarsi e a contorcersi, portava la faccia fin sulla tastiera, spingeva indietro i capelli, i capelli ben pettinati gli si scompigliarono, lui cominciò a sudare. La musica aumentò di tono. Il suonatore di contrabbasso si piegò su se stesso, e colpi lo strumento, sempre più presto, pareva sempre più presto, ecco tutto. Shearing cominciò a suonare i suoi accordi; si srotolavano dal piano in grandi e ricche cascate, si pensava che quell'uomo non avesse il tempo dismetterle in riga. Ondeggiavano e ondeggiavano come il mare. La gente gli gridava: «Dai!». Dean sudava; il sudore gli colava giù per il colletto.” Pazzo pazzo… Lo posso rileggere tante volte e sento sempre una tensione dentro me crescere man mano che quel ritmo che descrive Kerouac diventa più trascinante.

Non so se vi ho instillato un minimo di curiosità verso questo libro. Personalmente, vi consiglierei di leggerlo: sotto l’ombrellone (quando il tempo lo ripermetterà) o durante le pause dallo studio o in ufficio… Se poi viene voglia di prendere un camper e partire all’avventura contattatemi perché lo farei con piacere!  :)

Umore del giorno: potrò sembravi pazzo, ma sono entusiasta! Pensare a questo libro e a Dean mi riempie di vita… Dean è ormai un modello per me

Restate in linea!

lunedì 25 luglio 2011

La beat generation

Ho finalmente letto (e finito) "Sulla strada" di Jack Kerouac e lasciatemelo dire: "WOW!". E' un libro che si fa leggere tutto d'un fiato e che è molto lontano da ciò che siamo perlopiù abituati a leggere oggi, libri con un inizio, uno svolgimento che implica un problema e un finale con una soluzione al problema. Questa è, invece, la storia di vari viaggi lungo gli Stati Uniti compiuti dal protagonista, Sal Paradiso, e che spesso sono fatti con l'amico Dean Moriarty.

Ma prima di parlare del libro, volevo soffermarmi oggi su un altro aspetto: la Beat generation. Questo romanzo è stato il manifesto del movimento beat. Ma chi sa cosa è il movimento beat? Effettivamente, oggi se ne parla pochissimo eppure se vi dico James Dean, o Elvis Presley, o Bob Dylan o addirittura figli dei fiori qualcosa in mente vi viene sulla ribellione degli anni '60. Bene, tutti questi personaggi furono influenzati dal movimento beat.

Il movimento beat nasce verso il 1947, quando a San Francisco si riuniscono Jack Kerouac, Allen Ginsberg e Neal Cassady. Wikpedia dà una bellissima definizione di questo movimento, perchè "beat" in inglese ha vari significati. Molto immediato è il significato di beat nel senso musicale: il beat è la battuta musicale, e il ritmo del periodo è il "be bop", uno stile di jazz molto movimentato che oggi si è quasi completamente perso. Ma "beat" è anche tradotto come battuto, e gli artisti beat si sentivano battuti e sconfitti dalla società e dalle sue imposizioni. Inoltre, "beat" è la "beatitudine", che scrittori e poeti raggiungevano tramite l'uso di droghe e alcool.

Insomma, la generazione beat è una generazione di ribellione, ma non assume mai connotati politici. E questa generazione prende spunti dagli hipster. Essi sono persone che si distaccano dalla cultura americana predominante nel momento, volta al consumismo e alla massificazione culturale. Gli hipsters vivono sotto la paura della guerra atomica e da loro prenderanno anche origine, più tardi, gli hippie (visto come tutto ritorna?  :) )

Dei grandi artisti beat abbiamo sicuramente Jack Kerouac, che ha dato inizio al movimento, insieme a Allen Ginsberg (di cui ho già pubblicato 2 poesie) e Neal Cassady, ispiratore di Kerouac (vedremo domani il suo ruolo in "Sulla strada") e di Ginsberg (se rileggete Howl, la prima parte è dedicata a lui) e che morì assiderato, tra gli effetti delle droghe, a quasi 42 anni; William Burroughs, di cui famosa è la trasposizione cinematografica di Cronenberg del libro "The naked lunch" (Il pasto nudo"; Lawrence Ferlinghetti, poeta tutt'ora vivente di cui leggeremo in qualche futuro post; Jack Hirschman, altro poeta ancora in vita e di cui ho trovato una poesia interessante; e Gregory Corso, definito il migliore beat insieme a Kerouac e Ginsberg.

Il motivo di tutto questo preambolo è perchè ieri parlavo con tanto entusiasmo del libro che avevo finito, ma mi sono presto ritrovato a dover spiegare cos'è la beat generation. C'era un po' di sconforto, ma sono stato felice di spiegare cosa fosse e spero proprio che sia rimasto qualcosa di tutto quello che dissi.

Umore del giorno: con un forte entusiasmo! Ma domani vedremo perchè!

Restate in linea!

sabato 23 luglio 2011

These boots are made for walkin'

Anche per questo sabato restiamo nella musica degli anni '60 e riscopriamo una canzone di Nancy Sinatra, prima figlia del grande Frank.

Nancy ha sfornato qualche bel successo, tra cui "Bang bang (My baby shot me down)" e "Sugar town" (entrambe sigle di pubblicità) e la favolosa "Somethin' stupid" col padre Frank e ripresa successivamente dal duo Robbie Williams / Nicole Kidman. Ma la canzone di oggi è la hit "These boots are made for walkin'". Esso si può definire il suo primo singolo ad avere avuto un maxi successo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

La canzone, trovata grazie al film comico-demenziale "Austin Powers: il controspione", parla di un amore idilliaco con un uomo infedele e che mente. Insomma, questa cose accadono ora ma sono sempre esistite (e vale per gli uomini quanto per le donne, sia ben chiaro!)

"Tu continui a dire che hai qualcosa per me / Qualcosa che chiami amore, ma confessa / Hai fatto confusione quando non avresti dovuto fare confusione / È ora qualcun’altra si sta prendendo tutto il tuo meglio / E continui a non mantenere le promesse quando dovresti dare fiducia. / Questi stivali sono fatti per camminare, ed è proprio quello che faranno / Un giorno di questi, questi stivali ti calpesteranno. / Tu continui a mentire, quando dovresti dire la verità / E continui a giocare, quando non dovresti scommettere / E continui a essere lo stesso, quando dovresti cambiare / Ora, ciò che va bene, va bene, ma tu non vai ancora bene. / Tu continui a giocare quando non dovresti giocare / Continui a pensare che non ti brucerai mai / Ah! Ho appena trovato una scatola di fiammiferi nuova di zecca. / E lui sa quanto tu non avresti avuto tempo di imparare / Siete pronti stivali? Camminate!"

Inizalmente, nelle apparizioni ai programmi, Nancy fece molto scalpore indossando degli stivali. Oggi non potremmo certo biasimarla, anzi sembrerebbe addirittura troppo coperta!







Dall'alta della mia totale incompetenza in fatto di moda, direi che forse lo scandalo è più che altro nella bruttezza degli stivali!  ;)

Umore del giorno: alle ultime pagine del libro, quindi il pensiero è tutto lì!

Restate n linea!

venerdì 22 luglio 2011

Sorella Luna

Speravo di terminare di leggere un libro per oggi, ma non ce l'ho fatta. In compenso questa settimana non è del tutto vuota. Due giorni fa, è caduto il 42esimo anno dal primo allunaggio, quando Neil Armstrong e Buzz Aldrin toccarono coi loro piedi il suolo lunare.

Vari artisti hanno dedicato canzoni alla Luna o esprimendo per mezzo di essa il romanticismo. Il testo che volevo ricordare oggi è un vecchio brano di Sting chiamato "Sister moon". E' una canzone "vecchia", in effetti, ma non mi piace tantissimo quindi ho preferito farvi leggere giusto la traduzione. A quest'ultimo proposito devo aggiungere che la traduzione l'ho fatta io e, come sempre, spero che non sia fatta troppo male!

"Sorella Luna sarai la mia guida / nella tua ombra blu mi nasconderò / tutte le persone dormono stanotte / io sono tutto solo nella tua luce argentea / fisserei la tua faccia tutta la notte / uscirei fuori di testa, solo per te. / Disteso nelle braccia della mamma / la radice primitiva del fascino femminile / io sono uno straniero per il sole / i miei occhi sono troppo deboli / quanto è freddo un cuore / quando è il calore che si cerca? / Tu guardi ogni sera / a te non importa cosa faccio / uscirei fuori di testa, solo per te. / I miei occhi non amano il sole / la mia fame per lei spiega ogni cosa che ho fatto / per ululare alla luna per tutta la notte / e agli altri non interessa se lo faccio / uscirei fuori di testa, solo per te.”

Mi immagino Sting che, per comporla, era affacciato alla finestra a fissarla con occhi innamorati e d'un tratto l'amore per questo corpo "celestiale" gli ha portato un flusso di parole sincere e dolci. Mi piace molto questo testo e viene voglia di perdersi stasera sotto quella "luce argentea"...

E sia, probabilmente farò così! Ieri sera tornando a casa rimasi per un minuto in estasi guardando le stelle e perdendomi in esse. Il fascino del cielo stellato è una delle meraviglie più belle della natura, e vederci anche la "sorella Luna" lì insieme completerebbe uno dei fascini più belli che esistano.

Umore  del giorno: a poche pagine dal finire il libro.. Ne saprete di più molto presto!

Restate in linea!

sabato 16 luglio 2011

C'mon get happy!

Finalmente ho iniziato le tanto sospirate vacanze di due settimane, ma soprattutto ho passato l'esame di economia politica che da tre ani era diventato più che altro una persecuzione!

Per festeggiare questi due eventi serve una canzone assolutamente allegra. E dato che era da assai che  volevo farvela sentire, ecco una canzone che già dal titolo lascia ben pensare: "Get happy". La canzone è cantata da Judy Garland nel film "L'allegra fattoria".

Nonostante tutto, però, il testo ha uno sfondo quasi religioso. Spero, quindi, che questo non turbi gli atei! A me non importa sinceramente che il testo, come vedremo, richiami a concetti cristiani di salvezza e peccato. Questa canzone mi colpì, infatti, in una puntata  del telefilm "Dottor House", per la bellezza e l'allegria che metteva nel ritmo.

Vediamo la traduzione, piuttosto breve. Mi sono cimentato io, ma non credo sia fatta male.

"Dimentica i tuoi problemi, su, sii felice! / Faresti meglio a cacciare tutte le tue preoccupazioni / Grida alleluia, su, sii felice! / Il sole splende, su, sii felice / Dio sta aspettando per prendere la tua mano / Grida alleluia, su, sii felice! / Stiamo andando nella terra promessa. / Ci stiamo dirigendo verso il fiume per / lavare i tuoi peccati nella corrente: / è così calmo dall'altra parte."







Un po' ripetitiva, vero? Ma la cosa che stupisce è quella mossa al minuto due circa in cui il ballerino si alza con un movimento strano.Mi piace tantissimo!

Umore del giorno: felice!  :)

Restate in linea!

martedì 12 luglio 2011

Sacco e Vanzetti

In attesa che arrivino le vacanze, l'altro giorno per riposarmi un po' dallo studio ho visto il film "Sacco e Vanzetti" di Giuliano Montaldo del 1971. Lasciatemelo dire: è stato un dei più bei film che abbia mai visto!  Un film da cui viene un chiaro messaggio di voglia di libertà e di uguaglianza  contro le discriminazioni di razza.

La storia oggi è molto probabilmente persa, per cui la voglio ripercorrere io oggi. Nel 1908 e nel 1913 sbarcarono negli Stati Uniti due italiani che allora non si conoscevano: Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco. Questi erano accomunati dal loro orientamento politico: l'anarchia. Anzitutto chiariamo brevemente cosa sia l'anarchia, perchè oggi spesso viene associata all'assenza totale di un governo. In realtà, anarchia può essere meglio tradotta in "al di sopra dell'autorità": gli anarchici credono in un mondo libero da qualunque forma di potere e condizionamenti (intendendo anche la religione) imposto dall'alto perchè l'espressione massima di ciascuno di noi viene dalla libertà quasi assoluta. Ciascun individuo è libero e uguale e proprio per questo  l'organizzazione della società è fatta  tra pari.

I due si conobbero nello stesso movimento anarchico che frequentavano. Nel 1920, sullo sfondo di una politica razzista e xenofoba condotta dal ministro della giustizia americano Alexander Mitchell Palmer, tra deportati e persecuzioni, l'anarchico italiano Andrea Salsedo viene gettato da palazzo del Ministero della Giustizia dalla polizia. Sacco e Vanzetti, allora, vollero organizzare un comizio per far luce su quello che fu dichiarato "un suicidio", ma furono arrestati per volantinaggio e detenzione illegale di armi.

Da un'indagine fatta con molta superficialità, la polizia incriminò i due anche per una rapina di molti giorni prima finita con due morti. Il processo si tenne in questo clima di pregiudizi e "caccia ai comunisti"  e con un giudice, quasi di parte, che favorì molto l'accusa, montata su prove molto discutibili. Dopo 7 anni di prigionia, manifestazioni in molte parti di USA e Europa e un tentativo fallito di ricorso in appello e di grazia al Governatore del Massachusetts, "Nick and Bart" furono uccisi sulla sedia elettrica.

Nel 1977, un governatore del Massachusetts riconosce che Sacco e Vanzetti erano davvero innocenti.

Molto famosa del film di Montaldo è la colonna sonora, e in particolare tre canzoni composte da Ennio Morricone e cantate da Joan Baez. La voce di quest'ultima è così soave e triste che racconta con perfezione quanto i fatti raccontati siano delicati e struggenti. Stasera leggeremo queste tre canzoni, raccolte nella "Ballata di Sacco e Vanzetti".

La parte 1 inizia con un passo delle beatitudini, prese dal Vangelo, e continua con la scelta dei migranti di lasciare il proprio il Paese per inseguire un sogno.

"Portatemi i vostri stanchi e i vostri poveri / le vostre masse riunite per respirare libere / i rifiuti scartati delle vostre rive affollate / mandateli, i senzacasa, quelli colpiti da tempesta, da me" / Benedetti siano i perseguitati / e benedetti siano i puri di cuore / benedetti siano i misericordiosi / e benedetti siano i portatori di lutto. / E' duro il passo che strappa le radici / e dice addio ad amici e famiglia / i padri e le madri piangono / i bambini non possono capire / ma quando c'è una terra promessa / i coraggiosi andranno e gli altri seguiranno / la bellezza dello spirito umano / è la volontà di provare i nostri sogni / e così le masse si affollano attraverso l'oceano / in una terra di pace e speranza / ma nessuno udì una voce o vide una luce / e furono sbattuti contro la riva / e nessuno fu accolto dall'eco della frase / "alzo la mia lampada dietro la porta d'oro". / "Benedetti siano i perseguitati / e benedetti siano i puri di cuore / benedetti siano i misericordiosi / e benedetti siano i portatori di lutto."

E' difficile oggi capire com'è lasciare tutto per andare in una terra totalmente sconosciuta, ma il testo regala una frase meravigliosa: "quando c'è una terra promessa, i coraggiosi andranno e gli altri seguiranno: la bellezza dello spirito umano è la volontà di provare i nostri sogni". E' questo ciò che gli italiani cercavano negli USA, la speranza di realizzare il proprio sogno ed è la libertà che Sacco e Vanzetti cercavano quando approdarono nel nuovo continente, anche se nessuno li accolse fraternamente, come era nei loro ideali.

La parte seconda prende spunto da una lettera che Nicola mandò al padre.

"Padre, sì, sono carcerato / Non aver paura di parlare del mio reato / Il crimine di amare i dimenticati / Solo il silenzio è vergogna. / Ed ora ti dirò cosa c’è contro di noi / Un'arte che dura da secoli / Ripercorri gli anni e troverai / Cosa ha insozzato tutta quanta la storia. / Contro di noi è la legge / Con la sua smisurata forza e il suo potere / Contro di noi è la legge! / La Polizia sa come fare di un uomo / Un colpevole o un innocente / Contro di noi è il potere della Polizia! / Le menzogne infamanti riferite da qualcuno / Saranno sempre ricompensate col denaro / Contro di noi è il potere della ricchezza! / Contro di noi è l'odio razziale / Ed il semplice fatto che siamo poveri. / Mio caro padre, sono carcerato / Non vergognarti di raccontare il mio reato / Il crimine d'amore e fratellanza / Perché solo il silenzio è vergogna. / Con me ho il mio amore, la mia innocenza, / I lavoratori ed i poveri / Grazie a tutto questo mi sento sicuro e forte / E mia è la speranza / Ribellione, rivoluzione non hanno bisogno di dollari, / Hanno bisogno invece / Di immaginazione, sofferenza, luce e amore / E attenzione per ogni essere umano / Non rubare mai, non uccidere mai, / Essere parte della speranza e della vita / La Rivoluzione passa da uomo ad uomo / E da cuore a cuore / E io sento quando guardo le stelle / che siamo figli della vita / ... La morte è ben poca cosa."

Le parole sono dure e si riferiscono chiaramente al fatto che il loro processo non si basò su prove fisiche e materiali della rapina e dell'uccisione di due uomini, ma sulle convinzioni politiche (gli anarchici sono associati ai comunisti).

La terza parte, infine, è parte di una lettera che Sacco manda al figlio, ancora piccolo, prima di morire sula sedia elettrica.

"Figlio mio, invece di piangere sii forte / sii coraggioso e conforta tua madre / non piangere perché le lacrime sono sprecate / non lasciare che anche gli anni siano sprecati. / Perdonami figlio, per questa morte ingiusta / che ti porta via tuo padre / perdona tutti coloro che sono miei amici / io sono con te, quindi non piangere. / Se tua madre cerca di essere distratta / dalla tristezza e dalla depressione / portala a camminare / lungo la campagna tranquilla / e riposa sotto l'ombra degli alberi / dove qua e là raccogli fiori / oltre la musica e l'acqua / è la pace della natura / che lei apprezzerà molto / e sicuramente anche tu l'apprezzerai / ma figlio, devi ricordarti / non agire tutto da solo / ma abbassati solo un passo / per aiutare i deboli al tuo fianco. / Perdonami figlio, per questa morte ingiusta / che ti porta via tuo padre / perdona tutti coloro che sono miei amici / io sono con te, quindi non piangere. / I più deboli che piangono per un aiuto / il perseguitato e la vittima / sono tuoi amici / e compagni nella lotta / e sì, qualche volta cadono / proprio come tuo padre / sì, tuo padre e Bartolo / sono caduti / e ieri combatterono e caddero / ma nella ricerca di gioia e libertà / e nella lotta di questa vita troverai / che c'è amore e a volte di più / sì, nella lotta troverai / che puoi amare e anche essere amato. / Perdona tutti coloro che sono miei amici / io sono con te,  /ti prego non piangere."

E su questa ogni riflessione in più è del tutto inutile!

Umore del giorno: con un po' di tristezza lasciata da quest'ultima parte di canzone

Restate in linea!

domenica 10 luglio 2011

New attitude

In pausa dallo studio, voglio subito scrivere questo appuntamento del sabato con la musica anni '80. In pochi conoscono a Patti Labelle eppure vi assicuro che tutti avete sentito almeno una volta una cover di una delle sue canzoni: "Lady Marmelade"! Eheh, ebbene sì vi ho stupiti, eh?! Quella canzone prima di essere incisa da Christina Aguilera, Pink, Lil Kim e  Mya, fu uno dei successi della leggenda del soul e dell'R&B, Patti Labelle.

Le canzoni di Patti sono soprattutto lente, nello stile soul, ma ci sono anche pezzi movimentati come quello citato prima e la canzone che voglio farvi sentire oggi: "New attitude". La traduzione non l'ho trovata e, poichè gli esami sono molto vicini, non h tantissimo tempo per farla. Brevemente, però, posso dirvi che in questa canzone si parla della cantante che, per il fidanzato, adotta uno nuovo stile, sia interiormente che esteticamente. Nel ritornello, infatti, dice: "mi sento bene dal cappello alle scarpe [come per dire dalla testa ai piedi, NdT] / so dove sto andando e so cosa faccio, / ho cambiato il mio punto di vista, / ho un nuovo assetto".

http://www.youtube.com/watch?v=QWfZ5SZZ4xE

Una curiosità: Patti ancora canta! Nel 2006 è uscito un suo album (non l'ultimo) e tra le varie tracce ne appare anche una registrata con i rapper Kanye West e Consequence. Una bellissima tracccia!

Umore del giorno: mi serviva una voce del genere per caricarmi e continuare a studiare!

Restate in linea!

(post scritto ieri mattina prima che il caldo forte mi abbattesse e prima che anche la linea di Internet si bloccasse per tutto il giorno)

giovedì 7 luglio 2011

Uomo a terra!

Non chiedetemi per quale strano scherzo dello stress (o del destino) stamattina mi sono alzato con la voglia di sentire Gianni Morandi, ampliando la mia discografia dei suoi singoli. Fatto sta che adesso lo ascolto ancora, ma di certo non vi martorierò con una sua canzone oggi.

Piuttosto volevo concentrarmi su una canzone recente che ha fatto molto discutere per il video. L'ultima canzone di Rihanna, infatti, "Man down" parla di un tentato stupro contro la protagonista finito con l'omicidio  dello stupratore. Iniziamo a leggere a la traduzione.

"Non volevo porre fine alla sua vita / So che non era giusto / Non posso nemmeno dormire la notte / Non riesco a toglierlo dalla mente / Devo sparire / Prima di finire dietro le sbarre. / Quello che era iniziato come un semplice alterco / Si è trasformato in una situazione appiccicosa / Pensando a quello che devo affrontare / Mi viene da piangere.  / Perchè non volevo fargli del male / Potrebbe essere il figlio di qualcuno / Ho preso il suo cuore / Quando ho tirato fuori quella pistola. / Rum pum pum pum rum pum pum pum rum pum pum pum / uomo a terra. / O mamma mamma mamma / Ho appena ucciso un uomo / Nella stazione centrale / Di fronte ad una grande folla / Oh, perchè, oh, perchè. / Ha 22 anni /Chiamo la sua fidanzata /Quando entra bene nei miei panni / Cosa ti aspetti che faccia / Se mi stai prendendo in giro / Perdo la mia calma / E prendo la pistola. / Non volevo metterlo a terra / Ma ora è troppo tardi per tornare indietro / Non so a cosa stavo pensando / Ora lui non è più in vita / Ho l’intenzione di lasciare la città. /Non ho mai pensato di poterlo fare / Mai pensato di poterlo fare / Oh mio Dio / Che cosa mi è successo / Perché ho premuto il grilletto / Premuto il grilletto, / premuto il grilletto BOOM. / Ho messo fine alla vita di un neg*o / Ho messo fine alla vita di un neg*o così presto / Quando ho premuto l grilletto, premuto il grilletto verso di te / Qualcuno mi dica cosa devo fare / cosa devo fare. / Rum pum pum pum pum pum pum rum rum pum pum pum / Dicono uomo a terra / Rum pum pum pum pum pum pum rum rum pum pum pum / E io scappo in centro della città. / Perchè ora sono un criminale criminale criminale / Oh Dio, oh pietà, ora sono un criminale / Uomo a terra / Dite al giudice che per favore mi dia il minimo / Scappo dalla città"

Il testo è abbastanza forte, ma ciò che mi ha impressionato di più, e che perciò  ha avuto critiche, è stato il video. Di solito non metto il video ai testi che vi consiglio, quindi in alto a questo post c'è il video ufficiale della canzone che vi consiglio di vedere.

Lo stupro è abominevole e non deve per forza essere raccontato da vicino per far prenderne coscienza alla gente. Penso, così, che vedere questo video può servire più che di mille parole!

Umore del giorno: sfiancato tra caldo e studio!

Restate in linea!

sabato 2 luglio 2011

Vivo e vegeto

Devo un attimo riprendere da un mezzo shock... Ho visto l'ultimo film che girò Pier Paolo Pasolini, "Salò o le 120 giornate di Sodoma". Il mio parere è che è stata ripresa tanta inutile violenza in una non-storia. Alcuni parlano di capolavoro, riferendosi più che altro al messaggio implicito del film: la mercificazione e mortificazione del corpo nell'era consumistica e del potere capitalistico. Be', se posso dire la mia, non che mi sostituirei mai a Pasolini o qualunque altro artista o regista, si può benissimo lanciare lo stesso messaggio in altri modi. Ma evidentemente l'arte è proprio questa!

Giusto per dovere di cronaca, dato che ho iniziato il discorso, il film "Salò e le 120 giornate di Sodoma" racconta di quattro persone fasciste che nella repubblica di Salò prendono dei ragazzi e delle ragazze e li usano per le loro perversioni. Se pensate che sia un film erotico, ne siete ben lontani! A meno che non si voglia vedere l'erotismo da un punto di vista un po' più fetish... (effettivamente Pasolini si ispira ai libri del marchese de Sade, da cui la parola sadismo)

Magari io non riesco ad apprezzare fino in fondo il film perchè non conosco lo stile di Pasolini... Al massimo proverò a vedere qualche altro film ritenuto un suo capolavoro e potrei entrare nella sua ottica. Però, se mi chiedete se vi consiglio il film appena visto vi rispondo con un secco no. E non è solo questione di violenza, perchè sono un amante dell'horror e del sottogenere splatter, ma qui si parla di violenza che non ha un bilanciamento adeguato. Ossia, in un film horror la violenza è giustificata dal voler spaventare lo spettatore. In questo film, invece, il messaggio di fondo non è così esplicito e, quindi, la violenza è facilmente definibile come "gratuita". Nella peggiore dei casi, definitemi pure uno che si scandalizza troppo per poco!

Uscendo da questo argomento, passiamo a un argomento più felice e parliamo di musica anni '80. Cambiamo sicuramente genere perchè ci vuole qualcosa di allegro. La canzone che volevo farvi sentire è "Alive and kicking" della band scozzese Simple Minds. Buona visione!

http://www.youtube.com/watch?v=ljIQo1OHkTI

Un video allegro e colorato. Sì, mi serviva. E spero anche a voi per divertirvi in questo week-end!

Umore del giorno: bah, continuo a ripensare a quel film...

Restate in linea!