sabato 28 febbraio 2009

Ali spezzate

Oggi mi sento triste... In realtà, è da 2 giorni che ho una sensazione di malinconia, che non ha una vera origine e una spiegazione, ma c'è e non piacevole.
Ieri sera nel letto mi setnivo tanto Dr House, infelice come lui.E poi ho pensato: domani voglio bere tanto, sentirmi su di giri, cambiare un po'.
E subito dopo mi son detto: e con l'alcol risolvo i miei problemi? Nnon sarà un bicchiere di birra o un cocktail a farfmi stare meglio. Quel poverino di George Best, prima di morire disse "Non morite come me. La mia condizione sia da monito per tutti voi”. Lui morì per un'infezione epatica. Beveva molto
e spendeva un sacco di soldi in alcolici.
Ora mi sento ancora triste e non mi va di fare niente. Aggiungerò la traduzione di questa canzone anni '80 (già canzone d'amore) e poi segguirà il video. La canzone si chiama "Broken wings" di Mr. Mister.
"Tesoro non capisco / Perchè non possiamo restare attaccati / Uno alla mano dell’altra / Questo momento forse l’ultimo, temo / A meno che io non chiarisca tutto / Ho così bisogno di te. / Prendi queste ali rotte / E impara a volare di nuovo / Impara a vivere così libera / Quando sentiamo le voci cantare / Il libro dell’amore si aprirà / E ci farà entrare / Prendi queste ali rotte. / Tesoro penso che stanotte / Possiamo prendere ciò che è sbagliato / E renderlo giusto / Tesoro è tutto ciò che so / E’ che tu sei metà della carne / E il sangue mi fa essere intero / Ho così bisogno di te. / Tesoro è tutto ciò che so / E’ che tu sei metà della carne / E il sangue mi fa essere intero / Devi imparare a volare / Imparare a vivere, ad amare così libera / Quando sentiamo le voci cantare / Il libro dell’amore si aprirà per noi / Per farci entrare".





Lenta e dolce, ma molto forte. A me piace... se no non la mettevo!
A presto!

martedì 24 febbraio 2009

E io verrò un giorno là

Ultimo martedì di Carnevale.Qualcuno uscirà? Io sì, ma non andrò dove speravo (a vedere i carri a Putignano) ma da mia zia.Serata comunque in compagnia!
Questa settimana voglio ancora mettere un testo di Sanremo. E' stato il primo anno che l'ho seguito (e anche l'ultimo dopo aver visto che ha scandalosamente vinto Carta), ma qualche testo mi ha positivamente colpito. E dopo quello di Leali, ecco quello di Patty Pravo, con "E io verrò un giorno là".
"Come può un uomo uccidere un suo Amore / e pensare di consolarsi... perchè è stato un errore... / Io son qua, e ti sento, sento ancora che ci sei! / Ma è troppo stanca quest'illusione / di ciò che ho perso e che vorrei... / La mia ferita... che cos'è, aiutami a guarire! / Proprio tu, che sei la luce, ma anche l'ombra del dolore / Dentro me... / E io verrò un giorno là, / ci daremo la mano e poi mai più ti lascerò, / voleremo davvero! / E resta qua, vicino a me, non lasciarmi mai sola, / ho paura che senza te / non vivrò mai davvero... Mai!!! / Com'è successo, che proprio io, / abbia spento il tuo sorriso! / Nel silenzio di una colpa
che non riesco a perdonare... / L'immenso vuoto che hai lasciato, il mio corpo non può colmare, / perchè l'eterno, è cosi grande / che nulla può contenere dentro me... / Ma io verrò un giorno là, / ci dareno la mano e poi mai più ti perderò, / ci saremo davvero! / E resta qua, vicino a me, non lasciarmi mai sola, / ho paura che senza te / non vivrò più davvero... Mai!!! / E io verrò un giorno la', ci daremo la mano, / E poi mai più ti perderò, ci Ameremo davvero! / E resta qua, stringiti a me, non lasciarmi mai sola, / ho paura che senza te, non vivrò mai davvero... Mai!!!"
Patty è Patty, ma quest'anno, sarà perchè (come dice lei) l'audio era scarso, o sarà perchè anche le sue corde vocali sono ormai invecchiate, ha davvero cantato non più come la Nicoletta Strambelli (il suo vero nome) di "E dimmi che non vuoi morire" o "Pazza idea" o "La bambola" o... va be' ne stanno assai ancora canzoni, ma avete capito cosa voglio dire.
Il testo, come si è capito o come avrete sentito in tv, parla della protagonista della canzone che si rivolge al suo amato che è è deceduto. E lei si rivolge a lui dicendo che verrà un giorno lì dove si trova e staranno insieme per sempre.
Non so se qualcuno se ne è accorto, ma a un certo punto ho sottolineato due versi. E' la frase che più mi ha colpito del brano. Appena l'ho letto sono rimasto a bocca aperta.
Il resto della canzone è comunque uno spettacolo.
Per altre 2 o 3 settimane continuerò a pubblicare qualche altro testo di Sanremo che ha particolarmente colpito.
A presto!

sabato 21 febbraio 2009

Se non mi conosci già da adesso

La canzopned che voglio farvi sentire stasera è abbastanza conosciuta, fu pubblicata nel 1989, è da due mesi che voglio pubblicarla ma me ne dimentico sempre! In più, non ricordo precusamente quando, ma circa 2 settimane fa la sentti in tv... Ma è un piacere per me stasera pubblicare questa canzoen dei Simply Red, una delle pocheche mi piacciono: If you don't know me by now. Ecco il video:





Stavo per mettere la traduzione, ma non mi piace perchè troppo romantica!
Ma la canzone è "ok"! Buon week-end.
A presto!

venerdì 20 febbraio 2009

Non è il 27 in Economia Aziendale il tema di oggi

Solo una piccola nota vorrei scrivere stasera. Ricordate quando giovedì 12 febbraio scrissi che tecnicamente ci troviamo una dittatura ma ironizzai sul fatto che mancavano le ronde di squadristi? Bene, è notizia di oggi che il governo ha approvato le ronde, seppur non (ancora?) armate.
Queste saranno formate da carabinieri e polizziotti in congedo (forse rigorosamente appartenenti ad Alleanza Nazionale e vecchi nostalgici) e le loro atività saramnno in coordinazione coi prefetti... Useranno anche l'olio di ricino o passeranno direttamente alle purghe?
Forse sto esagerando, ma la situazione la vedo molto critica. Avanti ieri c'è stata la condanna dell'avvocato inglese David Mills, reo di aver accettatto una bustarella dal nostro caro premier, che ha chiesto al suo legale di mentire in sede di giuramento in un processo su alcune circostanze sfavorevoli a Silvio.
Io penso: ma c'è da prendersela con chi l'ha accettata la bustarella o da chi l'ha data? ...Ah è vero, Berlusconi è la quarta carica dello Stato e non può subire processi!
Siamo una vergogna nel mondo! I giornali spagnoli, inglesi, francesi e americani si domandano cosa sta succedendo all'Italia e un giornale statunitense ha persino detto che lo scandalo Watergate (http://it.wikipedia.org/wiki/Scandalo_Watergate per chi non lo sapesse) non è nulla in confronto.
Bene, bene... Chissà quale sarà la prossima stravaganza che subiremo!
Mi sa che mi convien uscire da questi commenti politici...
A presto!

giovedì 19 febbraio 2009

Una piccola parte di te


Chi sta vedendo il festival di
Sanremo in questi giorni? Io, per la prima volta in 19 anni, l’ho iniziato a
vedere tutto. E a far sì che optassi per il sì quest’anno è stato Paolo Bonolis
che presenta in coppia con Luca Laurenti, sicuramente una delle coppie di
presentatori più belle della nostra tv.


E, infatti, mi sto facendo
tantissime risate.


È vero la musica italiana di questo
periodo non mi piace tantissimo ma per ridere un piccolo sacrificio lo faccio. Una
preferenza, in effetti, ce l’ho. La dico? No, fa niente. Aspettiamo la fine del
festival!


Tuttavia, c’è un testo che mi ha
colpito particolarmente, sebbene quel poverino di Fausto l’abbia stonata ogni
tanto in entrambe le serate! La canzone è quella di Fausto Leali, come si era
potuto capire, e il titolo è “Una piccola parte di te”. Penso sia molto vicina
al mondo di noi giovani:


“Quando crescono i figli, non li
tieni più in braccio / Ma diventi un ostaggio, per il loro futuro / E si alza
quel muro che non c’era mai stato / Che segna il confine tra presente e
passato… / Quando crescono i figli non ti danno più retta / Hanno sempre
ragione, vanno troppo di fretta / Sanno dirti soltanto “Buonanotte o
Buongiorno” / E ti accorgi che è meglio… se ti levi di torno… / E allora
ripensi ai tuoi genitori / La tua insofferenza ai loro timori / Ma basta aquiloni
o castelli di sabbia / Il mondo era là fuori / Tu dentro una gabbia… / E tutto
ritorna ma cambiano i ruoli / La scuola, lo scooter, gli amici, gli amori / I
figli ne fanno di tutti i colori / Vai fuori di testa / Ma poi li perdoni… / Quando
crescono i figli c’è uno scontro diretto / Tra le loro esigenze e il tuo mare
d’affetto / Chi si crede più grande, chi si sente più vecchio / Ma poi ti
guardi allo specchio / E quel ragazzo davanti ai tuoi occhi… sei tu… / E gridi
a te stesso… / Che tutto ritorna ma cambiano i ruoli / La scuola, lo scooter,
gli amici, gli amori / I figli crescono ti tagliano fuori… / Ma in ogni cosa
che fanno / Sai che c’è sempre una piccola parte di te… / E anche se poi se ne
vanno… / Sai che c’è sempre una piccola parte di te…”


Fu la prima canzone che sentii (mi
persi Dolcenera, ma mi sono reso che non è stata una grande perdita) e si sa
che io ho la caratteristica di ammirare le cose che vedo o sento a primo a
colpo. E questa sarà “il colpo di fulmine” o
sarà perché è davvero bella, la apprezzo tantissimo. Non penso che
vincerà, però.


Passando al testo, quanto vi
riconoscete? Io un sacco: è vero, ormai non do più tanta retta in tutti i sensi
ai miei genitori (e a volte mi sento in colpa), mi sento in una gabbia e  lo scontro tra mie esigenze e il loro affetto.
E anche se la vedo dal punto di vista dei genitori, la canzone prende “filo
filo” (cioè alla pari, in modo identico) il loro modo di sentirsi verso me. E me
ne accorgo quando li sento parlare con altre persone come i loro zii o i
genitori di altri.


Al testo va un bel 9! Ma secondo me
dovrebbe vincere… ve lo dico: Nicki Nicolai e Fanco di Battista. È una canzone
solare e allegra e con un ritmo molto trascinante.


Certo, se dovessi sentirla il
pomeriggio al pc, piuttosto mi metterei a vedere la tv. Ma solo perché non è il
pop il mio genere. Che preferenze avete voi?


A presto!



sabato 14 febbraio 2009

A braccia aperte

Oggi qui nevica. Gli studenti dalla scuola superiore in giù saranno contenti. Io no perché devo sopportare i miei fratelli. Uno stress!
Saranno molto “felici” anche i fidanzati che non so cosa escogiteranno per uscire e incontrarsi oggi e stasera… Problemi loro!
Ieri vi accennai a una storia bellissima. L’ho scoperta leggendo un articolo di Focus sulle mele. Come si arriva dalle mele alla storia che sto per riportarvi lo scoprirete da soli (è un ragionamento un po’ difficile ma se capite è bene, se no non cade certo il mondo).
Il brano è di Platone ed è tratto dal “Simposio”. Chi va o è andato al liceo classico forse ne sarà stufo; per chi non conosce Platone, è la volta buona per leggere cosa pensava; per chi pensa che questa sarà una storia “pizzosa”, la saltasse; per chi pensa “ecco che ci spara un po’ di filosofioa”, questa è la vera storia di quelle stupide frasi che si scrivono sui diari circa le dolci metà!
Il brano è un po’ lunghetto e qualche frase l’ho saltata.
““… bisogna che conosciate la natura della specie umana e quali prove essa ha dovuto attraversare. Nei tempi andati, infatti, la nostra natura non era quella che è oggi, ma molto differente. Allora c'erano tra gli uomini tre generi, e non due come adesso, il maschio e la femmina.
Ne esisteva un terzo, che aveva entrambi i caratteri degli altri. Il nome si è conservato sino a noi, ma il genere, quello è scomparso. Era l'androgino, un essere che per la forma e il nome aveva caratteristiche sia del maschio che della femmina. Oggi non ci sono più persone di questo genere.
Quanto al nome, ha tra noi un significato poco onorevole.
Questi androgini erano molto compatti a vedersi, e il dorso e i fianchi formavano un insieme molto arrotondato. Avevano quattro mani, quattro gambe, due volti su un collo perfettamente rotondo, ai due lati dell'unica testa. Avevano quattro orecchie, due organi per la generazione, e il resto come potete immaginare. Si muovevano camminando in posizione eretta, come noi, nel senso che volevano. E quando si mettevano a correre, facevano un po' come gli acrobati che gettano in aria le gambe e fan le capriole: avendo otto arti su cui far leva, avanzavano rapidamente facendo la ruota. La ragione per cui c'erano tre generi è questa, che il maschio aveva la sua origine dal Sole, la femmina dalla Terra e il genere che aveva i caratteri d'entrambi dalla Luna, visto che la Luna ha i caratteri sia del Sole che della Terra. La loro forma e il loro modo di muoversi era circolare, proprio perché somigliavano ai loro genitori. Per questo finivano con l'essere terribilmente forti e vigorosi e il loro orgoglio era immenso. Così attaccarono gli dèi […]: tentarono di dar la scalata al cielo, per combattere gli dèi.
Allora Zeus e gli altri dèi si domandarono quale partito prendere. Erano infatti in grave imbarazzo: non potevano certo ucciderli tutti e distruggerne la specie con i fulmini come avevano fatto con i Giganti, perché questo avrebbe significato perdere completamente gli onori e le offerte che venivano loro dagli uomini; ma neppure potevano tollerare oltre la loro arroganza. Dopo aver laboriosamente riflettuto, Zeus ebbe un'idea. "lo credo - disse - che abbiamo un mezzo per far sì che la specie umana sopravviva e allo stesso tempo che rinunci alla propria arroganza: dobbiamo renderli più deboli. Adesso - disse - io taglierò ciascuno di essi in due, così ciascuna delle due parti sarà più debole. Ne avremo anche un altro vantaggio, che il loro numero sarà più grande. Essi si muoveranno dritti su due gambe, ma se si mostreranno ancora arroganti e non vorranno stare tranquilli, ebbene io li taglierò ancora in due, in modo che andranno su una gamba sola, come nel gioco degli otri." Detto questo, si mise a tagliare gli uomini in due, come si tagliano le sorbe per conservarle, o come si taglia un uovo con un filo. Quando ne aveva tagliato uno, chiedeva ad Apollo di voltargli il viso e la metà del collo dalla parte del taglio, in modo che gli uomini, avendo sempre sotto gli occhi la ferita che avevano dovuto subire, fossero più tranquilli, e gli chiedeva anche di guarire il resto. Apollo voltava allora il viso e, raccogliendo d'ogni parte la pelle verso quello che oggi chiamiamo ventre, come si fa con i cordoni delle borse, faceva un nodo al centro del ventre non lasciando che un'apertura - quella che adesso chiamiamo ombelico. Quanto alle pieghe che si formavano, il dio modellava con esattezza il petto con uno strumento simile a quello che usano i sellai per spianare le grinze del cuoio. Lasciava però qualche piega, soprattutto nella regione del ventre e dell'ombelico, come ricordo della punizione subìta.
Quando dunque gli uomini primitivi furono così tagliati in due, ciascuna delle due parti desiderava ricongiungersi all'altra. Si abbracciavano, si stringevano l'un l'altra, desiderando null'altro che di formare un solo essere. E così morivano di fame e d'inazione, perché ciascuna parte non voleva far nulla senza l'altra. E quando una delle due metà moriva, e l'altra sopravviveva, quest'ultima ne cercava un'altra e le si stringeva addosso - sia che incontrasse l'altra metà di genere femminile, cioè quella che noi oggi chiamiamo una donna, sia che ne incontrasse una di genere maschile. E così la specie si stava estinguendo. Ma Zeus, mosso da pietà, ricorse a un nuovo espediente. Spostò sul davanti gli organi della generazione. Fino ad allora infatti gli uomini li avevano sulla parte esterna, e generavano e si riproducevano non unendosi tra loro, ma con la terra, come le cicale. Zeus trasportò dunque questi organi nel posto in cui noi li vediamo, sul davanti, e fece in modo che gli uomini potessero generare accoppiandosi tra loro, l'uomo con la donna. Il suo scopo era il seguente: nel formare la coppia, se un uomo avesse incontrato una donna, essi avrebbero avuto un bambino e la specie si sarebbe così riprodotta; ma se un maschio avesse incontrato un maschio, essi avrebbero raggiunto presto la sazietà nel loro rapporto, si sarebbero calmati e sarebbero tornati alle loro occupazioni, provvedendo così ai bisogni della loro esistenza. E così evidentemente sin da quei tempi lontani in noi uomini è innato il desiderio d'amore gli uni per gli altri, per riformare l'unità della nostra antica natura, facendo di due esseri uno solo: così potrà guarire la natura dell'uomo. Dunque ciascuno di noi è una frazione dell'essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un'altra che le è complementare, perché quell'unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole. E' per questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare.”
Che ve ne pare? Non è una lettura pesante! E poi, penso, sia anche molto piacevole!
Per non allungare troppo l’intervento, non aggiungo la traduzione della nostra consueta canzone anni ’80.
Per restare in tema di innamorati e amore, ho scelto una canzone romantica: “Open arms” dei Journey.





Già, si sa che non sono un grande fan delle canzoni strappalacrime, però un’eccezione per oggi si può fare. Viva l’amore! Buon week end!
A presto.

venerdì 13 febbraio 2009

Epitaffio



Ho trovato una bellisima storia oggi, ma credo sia più
attinente alla giornata di domani.

In attesa di quella, comunque, oggi vi propongo questo testo
dai toni un po’ apocalittici. È di King Crimson. La canzone è triste già dal
ritmo. La traduzione eccola qui:

“Il muro su cui scrissero i profeti / Si sta sfaldando / Sotto
gli strumenti della morte / La luce del sole splende intensamente / Quando ogni
uomo è fatto a pezzi / Con gli incubi e con i sogni / Nessuno poserà la corona
d'alloro / Mentre il silenzio sommerge le urla. / La confusione sarà il mio
epitaffio / Mentre striscio per un sentiero crepato e sfasciato / Se ce la
facciamo possiamo metterci comodi / E ridere / Ma ho paura che domani starò
piangendo / Si, ho paura che domani starò piangendo. / Tra i cancelli di ferro
del destino / sono stati seminati i semi del tempo / e annaffiati dalle gesta
di coloro / Che sanno e che sono noti / La conoscenza è un amico mortale / Quando
nessuno fa le regole / Il destino di tutta l'umanità vedo che / E' nelle mani
degli stupidi.”

A me piace assai e se accompagno traduzione e canzone viene
come un grido struggente, una poesia struggente… Provate a sentirlo anche voi!

A presto!

giovedì 12 febbraio 2009

Tecnicamente in una ditattura!



In questi giorni sono stato molto preso da Facebook, tanto
da passare gli interi pomeriggi su di esso.

Ora ancora non sono le 5 e, quindi, non sono collegato e non
ho alcuna distrazione.

Però è anche vero che oggi sento proprio il bisogno di
parlare. Il tutto nasce dal tg. Mentre lo ascoltavo, sentivo parlare di
cambiare la Costituzione
e leggi personali e poi un’affermazione “non siamo in una dittatura”. Al che ho
iniziato a pensare: effettivamente, il fatto che Berlusconi abbia la
maggioranza in Parlamento (nessun pensiero di cospirazione a riguardo) gli sta
permettendo di fare tante leggi che vadano bene a lui e il fatto che non ci sia
una ferma opposizione solida e compatta non fa che accrescere il suo potere.

Ma proviamo a vederla da un altro punto di vista: se oggi al
potere ci fosse Veltroni del PD al governo le sue scelte sarebbero state
fortemente criticate da quella che oggi è la maggioranza e avrebbero fatto
parlare di incapacità del governo a far fronte alle esigenze degli italiani e
di vera e propria incompetenza.

Bene, torniamo alla realtà. Cosa sta facendo il governo
Berlusconi per far fronte alla crisi economica? Un bonus per la  rottamazione delle auto e per la
ristrutturazione completa della casa. Non un granchè. E, a ben pensarci, chi in
un momento abbastanza grigio decide di cambiarsi la macchina se non riesce a
tirare avanti per sé e la sua famiglia? Come si può vedere neanche il governo
attuale è capace di rispondere alle esigenze del popolo italiano. Ma sapete
quale è la differenza tra la situazione attuale e l’ipotesi che ci sia stato
Veltroni al governo? Nessuna! Si dimostrano entrambi inefficaci a sostenerci.

Ma a favore di Berlusconi gioca il fatto che l’opposizione
non è abbastanza compatta per scendere in piazza e così il nostro “caro”
premier può fare ciò che vuole, nascondendo ciò che fa di utile per lui e di
dannoso per noi e lasciandoci in una situazione tecnica dittatura! Mascherata,
comunque, dalla presenza di tutte le figure istituzionali che “hanno i propri
pieni poteri”.

Ecco in cosa viviamo noi cari lettori: in una dittatura che
ancora non è arrivata alla piena censura e allo spiegamento delle bande di
squadristi… Ma può essere che ci arriveremo presto! Presto, appena un po’ tutti
ci rendiamo conto che il periodo della Repubblica è terminato e il futuro
nostro è… nero!

Non ho quasi mai voluto schierarmi politicamente sul mio
space e non lo farò neanche oggi. Chi mi conosce di persona sa quale è la mia
corrente di pensiero. Ma qui ho solo voluto dire che è arrivata l’ora di
svegliarsi e vedere in faccia la realtà.

Un piccolo pensiero volevo rivolgerlo anche al caso di
Eluana Englaro: che senso ha lasciare una persona con un cuore che batte e dei
polmoni che pompano se il cervello non potrà mia più funzionare? Lei non è cosciente
di niente né lo sarà mai più, perché si ostinano a lasciare che la carne debba
lentamente disintegrarsi giorno dopo giorno perché la tecnologia permette di
far pompare i polmoni e permette al circolo sanguigno di fare il suo giro ? Una
volta non esistevano di tali tecnologie e la gente moriva. Era un grande
dolore, ma il cervello non funzionava più e una volta che lui non dà più
comandi, chi vuoi che gli dica al corpo di funzionare? Dio! Ok, c’è Dio ma se
il cervello non funziona, non funziona e basta.

Per carità, è sempre una vita che scompare e non è facile
decidere e accettarlo, ma se la volontà di quella ragazza fu espressa tempo
addietro e lei stessa disse che se fosse caduta in coma avrebbe voluto che le
staccassero la spina, perché non accettare le cose?! E’ una specie di forma di
suicidio voluto (dal paziente) e omicidio procurato (da chi “stacca la spina”)
e l’omicidio è un reato.

Ma non ha senso una vita di cui non si è coscienti!

Domenica scorsa, durante l’omelia, il sacerdote dice che non
è ammissibile dire “che senso ha una vita così”, ma, secondo me, quella è una
vita non-vita!

Se mi trovo io in quelle situazioni staccate la spina!!!

Eheh (non scherzavo comunque in quella frase di sopra). Sono
cosciente di ciò che dico e voglio davvero che se in futuro non sarò capace di
poter più vivere mi venga tagliato tutto.

Non so fino a che punto varrà una tale dichiarazione se
intanto passerà una legge che non darà valore alla mia scelta personale di come
vivere. Ma, detto tra noi, io voglio che così sia di me.

Mi sto accorgendo di scrivere molto e sono davvero indeciso
se scrivere altro…

No, va bene, per oggi basta. Domani aggiungerò un intervento
con un testo di canzone che ho scoperto pochi giorni prima che si rompesse il
pc.

A presto!

sabato 7 febbraio 2009

Holding out for a hero

Da stamattina mi sono messo su Facebook a macchinare e, nonostante l'abbia usato tutta la giornata, ancora non ne capisco il senso! Ma penso che non lo capirò mai perchè parto dal presupposto che non sia un grachè.
Però, sicuramente, non potevo dimenticarmi di aggiungere l'intervento della musica anni '80. Per stasera vorrei farvi sentire una canzone di Bonnie Tyler, che è più consciuta per "Total eclypse of my heart". Ma "Holding out for a hero" è, a mio parere, una bellisima canzone, con un testo sensato. Ed ecco la traduzione:
"Dove sono andati tutti gli uomini buoni / e dove sono tutti gli dei? / Dov'è l'Ercole da strada / per combattere le crescenti bizzarrie? / Non c'è un cavaliere bianco sul suo impavido destriero? / Tardi nella notte mi agito e mi giro e sogno / ciò di cui ho bisogno. / Ho bisogno di un eroe / sto cercando un eroe fino al concludersi della notte / Egli deve essere forte / e deve essere veloce / e deve uscire illeso dalla battaglia / Ho bosogno di un eroe / sono alla ricerca di un eroe fino alla luce del giorno / Deve essere sicuro / e deve essere presto / e dev'essere più grande della vita. / Da qualche parte dopo mezzanotte / nella mia più selvaggia fantasia / Da qualche parte al di là del mio cercare / c'è anche qualcuno che sta cercando me. / Viaggiando sul fulmine e crescendo con l'impeto / ci vorrà un superman per farmi trasportare dalle emozioni. / Lassù dove le montagne incontrano il paradiso / laffuori dove il fulmine spacca il mare / Giurerei che c'è qualcuno da qualche parte / che mi guarda. / Attraverso il vento e il freddo e la pioggia / e la tempesta ed il diluvio / posso avvertire il suo avvicinarsi / come fuoco nelle mie vene."
Piaciuta? Penso sia l'uomo ideale di ogni donna quello qui descritto.
E ora passiamo alla canzone:





Guarda caso, è pure una canzone del film "Footloose" (che ancora non sono riuscito a vedere!).
Lei ha una voce spettacolare e intensa e la canzone (più adatta per una ragazza, forse) è trascinante, proprio da anni '80!
Ritornando ai giorni nostri (purtroppo?), buon fine settimana!
A presto!

venerdì 6 febbraio 2009

Tornato e spero per molto!



Finalmente sono tornato col pc funzionante!!! Certo che sono
molto felice… E, be’, non so da dove cominciare… Scrivere di nuovo qui sullo
space mi da una così forte scossa di eccitazione… che non scrivo (la voglia c’è
ma sono troppo felice di tornare a scrivere!).

E poi ci sono due commenti arretrati da leggere, quindi meglio
non appesantire!

Buona lettura e…

A presto!

Sono senza pc in questi giorni e mi sto annoiando
tantissimo. Da ieri pomeriggio, non ho più voglia di leggere ne fare altro.
Cioè, leggo, e pure in abbondanza, ma non posso stare 5 ore a leggere!

Io penso che quello che provo sia non solo noia, ma insoddisfazione.
Se la tristezza che mi è venuta domenica (non ne ho scritto, ma è successo che
mio padre ha nuovamente dimostrato apertamente la sua completa sfiducia in me)
in parte mi rimane, da ormai  11 giorni
circa continuo a interrogarmi se è il bisogno di amare e essere amato a rendere
piuttosto vuota la mia vita.

Perchè sento che manca un pezzo a me,una parte che non può
essere colmata  con gli amici, né con il
controllo della mia mente su ogni stato d'animo.

Posso controllare e tenere a basa la felicità, la rabbia, la
tristezza, la delusione e far vedere a tutti che continua ad andarmi tutto
bene, ma tenere ora sotto controllo questa nuova insoddisfazione mi dà dolore
ed è molto difficile da contenere.
Aggiungendo questa leggera insicurezza che ho nelle mie capacità di
continuare a studiare (il 18 preso all'esame di diritto privato e le parole di
mio padre sono state piuttosto devastanti), quindi nuovamente qualche dubbio se
meglio studiare o lavorare, ecco che la mia testa è piena di pensieri da cui voglio
fuggire; ma non conosco il mezzo per fuggirli, e rimango, quindi, qui "a
friggermi nel mio olio".

Ora sono ancora le 3:25 e ho messo un cd dei Green Day per
passare il tempo. Appena finirò di scrivere starò senza far niente. Alle 4 :20
circa preparerò il tè e, gira e volta, arriveranno le 4:45 e tornerò sul letto
a oziare. Fino alle 19 circa. Poi accenderò la tv e spererò che a "Studio
sport" dicano qualcosa di interessante. L'unico appuntamento bello sarà la
nuova puntata dei Simpson. Finalmente arriverà l'ora della cena, poi vedrò
"Striscia la notizia", il film in prima serata su non ricordo che
canale e, infine, il letto. Potrò almeno dire che quello sarà il momento
migliore dove faccio qualche sogno e, comunque, passerò 9 ore senza disturbo. Poi
anche domani saranno nuove pene per vedere come passare il tempo.

Se rileggessi tutto so che non ho scritto altro che cose
tristi, ma così è per ora la mia vita: vuota e triste.

E perfino il foglio bianco mi acceca per la sua “vuotezza”. “Amico!”
vorrei gridargli… Ma sarebbe un’immagine ancora più triste e deprimente.

Ok, torno al mio ozio: 40 minuti non saranno poi così tanti
se so che dopo me ne aspettano molti di più!

A presto!

scritto martedì 27 gennaio

Sono senza pc, ma non posso non scrivere, anche perchè ne ho
tanta voglia. E' da martedì pomeriggio che ho la febbre abbastanza forte e solo
ora inizio a sentirmi meglio, sebbene non sono completamente guarito.

Oggi arriva una discreta notizia: per domani c'è una piccola
riunione della vecchia classe dei superiori e a me sarebbe piaciuto andarci.
Unico evidente problema: la mia salute.

A bilanciare in negativo questa notizia è una persona che
vuole che vada anche io alla cena perchè per un po' di febbre non si muore e
lui ci va a lavorare anche se l'ha. Ma, adesso, scusate la mia cattiveria, ma
proprio non posso astenermene: a me che tu vai a lavorare con la febbre non me
ne frega tanto: una cosa è il lavoro, un'altra è una serata coi vecchi
compagni.

Un'altra serata simile la puoi sempre creare; non sarà la stessa,
ma insomma... A me sembra che tale persona da quando ha iniziato a lavorare si
crede superiore a me solo per il fatto di fare qualcosa di faticoso e che lo fa
stancare e che gli fa fare orari più estremi dei miei quando vado all'università.

Non me ne frega un... accidenti! (volevo scriverlo in
maiuscolo per fare l'effetto "urlato" ma non ne ho le forze!).
Lavori? Bravo, ti fai i soldi e li spendi come ti piace. I ragazzi scemi fanno
le gare a chi ce l'ha più lungo (cosa sia si immagina!). Lui sembra fare la
gara di chi si sforza di più. A me non interessa alcuna di questa competizioni.
Io guardo dritto alle sfide che ora più mi interessano: lo studio, i concorsi
(sperando di azzeccarne uno), una fidanzata, gli amici e, in generale, la vita
(questa in particolare in quest'ultimo periodo me ne sto sentendo lontano in
quanto ho paura di affrontarla).

Tanto, comunque, non penso mai che colui di cui scrivo mi
possa leggere, ma lo sfogo mi serviva!

Passando alla canzone di questo sabato (anche se non so
quando leggerete ciò), la so anche senza pc. Si chiama: Victims di Boy George.







E dal mio letto, con tanto di penna e blocco, vi auguro
comunque un bel week-end.

A presto.

scritto sabato 24 gennaio

domenica 1 febbraio 2009

Sopravissuti

Sono senza pc per non so quanto tempo ma ci tenevo a postare almeno l'intervento della musica anni '80.
In questa settimana sono morti due grandi cantanti italiani: Mino Reitano e Mike Francis. Di questo, in particolare, volevo farvi conoscere uno dei suoi più grandi successi, messo in onda molte volte da ieri in poi.
La canzone si chiama "Survivor" ed eccovi qui il link del video:
http://it.youtube.com/watch?v=qF4x0Z9eYrs
E' una canzone di cui ormai qualcuno si sarà seccato, ma è sempre bello ricordare un vecchio (sebbene sia morto a soli 47 anni) grande della italo-dance anni '80.
Appena riavrò il pc funzionante inserirò altri interventi scritti in questi giorni
A presto (si spera!)