sabato 30 giugno 2012

I'm a believer

Per la canzone di questo sabato voglio recuperare una canzone che sicuramente conosciamo tutti perchè fa parte della colonna sono di "Shrek". La versione che conosciamo tutti è cantata dagli Smash Mouth e da Eddie Murphy. Ma io azzarderei che qualcuno potrebbe persino conoscere la versione italiana, cantata da Caterina Caselli. Ma rompiamo ogni indugio: la canzone di cui sto parlando si intitola "I'm a believer" e fu composta da Neil Diamond e registrata dal gruppo The Monkees nel 1966.
Quanto al testo, non è del tutto banale. Ecco la traduzione.
"Pensavo che l'amore esistesse solo nelle favole / che avesse significato per tutti gli altri, ma non per me / l'amore era qualcosa di estraneo per me / questo era quello che sembrava / il dispiacere tratteneva tutti i miei sogni. / Ma poi ho visto il suo viso, ed ora (invece) ci credo / non c'è ombra di dubbio nella mia mente / sono innamorato, io (ora) ci credo! / Non potrei lasciarla neanche se ci provassi. / Pensavo che l'amore fosse più o meno una cosa scontata / sembrava che che più davo e meno ricevevo / qual è il vantaggio nel provarci? / Non ricevi niente altro che dolore / Mentre io avevo bisogno di (giorni) di sole trovavo la pioggia."
Anche oggi siamo finiti nel discorso dei sogni, ma credo che quando si trova la persona giusta, si vive sempre un amore da sogno, di quelli che si è sempre sperati di vivere. Certo, tutto sta nel trovare la persona giusta. Ma su questo punto la canzone sprona a non demordere perchè potremmo trovare il nostro principe azzurro o la nostra principessa e allora anche noi crederemo nell'amore.




Un po' Beatles e un po' Beach Boys, ma è bella anche l'originale!
Umore del giorno: per stamattina l'unica cosa che vorrei da sogno è proprio il letto!
Al prossimo post!

venerdì 29 giugno 2012

All black EVERYTHING!

Ieri sera c'è stato il successo della Nazionale italiana contro la Germania agli Europei di calcio. Gran parte del merito va a Balotelli, andato a segno due volte. Balotelli, che effettivamente è italiano solo perchè cresciuto in Italia, mentre i suoi genitori sono entrambi ghanesi. Ma non voglio parlare degli aspetti legali della cittadinanza.
Qualche anno fa, un rapper americano, Lupe Fiasco, scrisse una canzone partendo da una semplice domanda: e se le popolazioni africane non fossero state schiavizzate e non esistesse il razzismo? Da qui, il testo di oggi: "All black everything". Nel testo ci sono riferimenti particolari che spiegherò dopo.


"Non saprai mai / Chi potresti essere / Se non tenti mai / Non lo avresti mai capito / Se fossimo rimasti in Africa / Se non ce ne fossimo mai andati / Perciò nella nostra storia non ci sarebbero stati schiavi / Nessuna nave negriera, nessuna miseria, chiamami folle, o forse non lo sono? / Vedi, mi sono addormentato e ho fatto un sogno, tutto quanto era nero allo stesso modo. / E non venivamo sfruttati / I bianchi non avevano paura, perciò non avevamo distrutto nulla / Non lavoravamo gratis, ma avevamo un posto di lavoro / Costruito insieme, perciò avevamo gli stessi diritti / I primi 400 anni, ce la siamo proprio goduta / La Costituzione scritta da W.E.B. Du Bois / Nessuna ricostruzione, la Guerra Civile era stata evitata / Little black Sambo cresceva e diventava un avvocato / Sui giornali ”Udite, udite / Donna di colore eletta capo del Ku Klux Klan / Malcolm Little muore di vecchiaia / Martin Luther King ha letto il suo elogio funebre / Seguito da Bill O’Reilly, che ha letto un pezzo del Corano / Il presidente Bush manda le condoglianze dall’Iran / Dove FOX News riporta dal vivo / Che Ahmadinejad ha vinto il premio Mandela per la pace. / Uh, e non c'erano case popolari / 'Fai il duro' non era un concetto compreso / Sì, la carnagione non era una gara / Perché il razzismo era fuori contesto / Non esisteva la sezione del Conscious hip-hop  / Tutti facevano rap come se non ci fosse mai stata nessuna frattura / I Crips non erano mai comparsi, e neanche i Bloods ad attaccarli / Nessun attacco in nessun quartiere / La Somalia era un grande posto in cui rilassarsi / Fred Astaire era stato il primo a fare un backspin / I Rat Pack erano un gruppo figo di uomini di colore / Che avevano ispirato quattro ragazzi bianchi di nome Jackson / Eminem si trovava a suo agio, e ispirava un rapper nero a tentare di imitarlo / Ed ecco cosa era cresciuto dal Michigan, un rapper bianco chiamato 50 Cent. / Uh, e so che è soltanto una fantasia / Vi invito cordialmente a chiedervi ‘perché non può essere così?’ / Ora non possiamo far niente per il passato / Ma possiamo fare qualcosa per il futuro che abbiamo davanti / Possiamo fare le cose di fretta, o possiamo farle bene / Ogni donna una regina e ogni uomo un re / Quando si arriva a quelle sfumature di colore, non riusciamo a vederne la differenza / Chiudiamo gli occhi finché non diventa tutto nero allo stesso modo!"
Lupe produce spesso canzoni il cui significato è intenso e per questo di oggi ci metterò un pochino di più per spiegarlo. Dopo aver presentato il suo dubbio, cioè se l'Africa sarebbe stata più ricca se non ci fosse stata la tratta degli schiavi Lupe inizia con una citazione da Martin Luther King, che diceva "gli uomini spesso si odiano perchè hanno paura tra di loro". Nel sogno di Lupe i neri erano trattati alla pari dei bianchi e insieme avevano costruito gli Stati Uniti, la cui costituzione sarebbe stata scritta da William du Bois, un sociologo e storico statunitense della fine dell'800 e tra i primi ad occuparsi dei diritti civili dei neri. In quel caso non ci sarebbe stata nessuna ricostruzione perchè non ci sarebbe stata la Guerra Civile. Little Black Sambo è un libro per bambini che ha come protagonisti un nativo indiano e "sambo" viene utilizzato anche come insulto contro i neri. Per cui, il ragazzo nero americano medio sarebbe potuto diventare benissimo un avvocato; una donna sarebbe stata a capo del KKK (ironico, eh?) e magari invece di uccidere i neri, li avrebbe guidati per dar loro un maggiore potere; Malcolm Little, conosciuto come Malcolm X, non sarebbe morto assassinato, ma di vecchiaia e il cui elogio funebre sarebbe stato letto da Martina Luther King, altro attivista per la parità dei diritti ai neri, e da Bill O'Reilly, un  presentatore americano apertamente contrario all'Islam, e che nel sogno invece avrebbe letto un pezzo del Corano; e infine, c'è addirittura George W. Bush che si complimenta con Ahmadinejad, attualmente presidente dell'Iran, per aver vinto il premio Mandela per la Pace. Insomma, un sogno davvero... Sogno!
Le case popolari, che oggi negli USA sono per neri e minoranze, non sarebbero esistite nel sogno di Lupe perchè non ce ne sarebbe stato il bisogno e il detto "fai il duro" detto dai neri come per dire "non fare il bianco" e "non fare la femminuccia" non si sarebbero mai sentiti. Al pari, non sarebbe esistita la sezione del Conscious rap, una forma di rap i cui testi sono sulle questioni sociali dei neri, e non sarebbe esistita neanche la rivalità tra gang di cantanti o di teppisti di strada, come i Crips e i Bloods di Los Angeles. Persino la Somalia, uno dei 5 Paesi più pericolosi nel mondo, sarebbe stata molto più tranquilla! E ora iniziano le citazioni musicali: Fred Ataire sarebbe stato un ballerino di breakdance, poichè è stato il primo a fare il backspin; i Rat Pack, un gruppo composto interamente da bianchi, ad eccezione di uno, sarebbero stari neri, mentre i Jackson Five (sì, martedì scorso si ricordava l'anniversario della morte di Michael Jackson) sarebbero stati bianchi; e, questa è la mia preferita, Eminem sarebbe stato un rapper nero, affatto discriminato per essere un bianco che fa rap, e da lui avrebbe preso ispirazione 50 Cent, che al contrario sarebbe stato bianco.
Infine, arriva il messaggio: e se davvero fosse stato così? Magari sognare è inutile, il passato non si può più vivere. Ma perchè non iniziare a modificare da oggi il presente. E modificarlo costruttivamente, bene, in modo da creare non una casa su un terreno sabbioso, ma un grattacielo con solide basi che durerà per sempre. E non bisognerà togliere solo la discriminazione bianchi - neri, ma anche uomini - donne. Chiudete gli occhi, immaginate un mondo nero (perchè chiunque chiuda gli occhi vede nero) e iniziamo a costruire l'uguaglianza!
Se qualcuno vuole azzardare a sentire la canzone, è bella, ma tuto dipende anche dai gusti!
Umore del giorno: esaltato per la vittoria dell'Italia, anche quella in Europa, sperando che si possa costruire qualcosa di simile agli "Stati Uniti d'Europa" 
Al prossimo post!

sabato 23 giugno 2012

Un'ombra più bianca del pallido

Giovedì mi trovavo a ripensare un po' agli anni '60 ed alla beat generation. Eh già, a volte mi viene voglia di creare la macchina del tempo e fare un viaggio di sola andata negli Stati Uniti della fine degli anni '60. Naturalmente, questo è pressoché impossibile. L'unica cosa che mi resta è leggere qualcosa su quegli anni e ascoltare la musica che si ascoltava in quel periodo.
Scavando nelle canzoni che conservavo, mi sono ritrovato un successo, forse l'unico, della band inglese Procol Harum (probabilmente mai sentita, ma l'appuntamento del sabato ha proprio questo scopo). La canzone si chiama "A white shade of pale" e se per caso c'è qualche fan dei Dik Dik, la canzone fu cantata anche da loro con testo di Mogol in "Senza luce".
Ho provato a leggere la traduzione, ma è chiaro che è un testo allucinato, tipico del rock psichedelico di quegli anni (per chi non ricordasse cos'è il rock psichedelico, è quel rock frutto delle allucinazioni da droghe).
Ma sapete una cosa? Oggi mi sento pazzo, e riporto la traduzione, anche se non ha un grande senso logico.
"Noi ignorammo il leggero Fandango / come carrelli ruotanti per tutto il pavimento / Io avevo una specie di mal di mare / ma la folla ci chiamava fuori per avere di più / La stanza stava canticchiando così forte / che il tetto stava per volare via / Quando chiedemmo un altro drink / il cameriere portò un vassoio. / E fu così che più tardi / appena il Mugnaio raccontò la sua storia / che la sua faccia, / all'inizio solo pallida come un fantasma, / diventò un'ombra più bianca del pallido. / Lei disse che non c'era ragione / e la verità è facile da vedere /Ma io vagai tra le mie carte da gioco / e non volevo lasciare che lei fosse / una delle sedici vestali vergini / che stavano partendo per la costa / E anche se i miei occhi erano aperti / potevano benissimo anche essere chiusi."
Ahahah io vi avevo avvisato che il testo non aveva senso, o avete deciso di saltarlo direttamente? Comunque, la canzone vale davvero al pena di essere ascoltata.






Per gli appassionati di musica classica, la base si ispira a due componimenti di Bach: l'"Aria sulla quarta corda" e "Wachet auf, ruft uns die Stimme: BWV 140" (Destatevi, una voce ci chiama). Ed io amo quando la musica contemporanea si fonde alla musica classica!
Umore del giorno: oggi non mi va di fare molto...
Al prossimo post!

venerdì 22 giugno 2012

Blessed

Un'iniezione di ottimismo per oggi. E ce la trasmetterà una cantante soul e r'n'b forse tra le più sottovalutate, almeno qui in Italia: Jill Scott. La primavera dell'anno scorso mi trovai casualmente a sentire il primo singolo del suo nuovo album. E mi piacque moltissimo, data forse anche la collaborazione con la rapper Eve, che già conoscevo. Successivamente, Jill estrasse un'altra traccia-capolavoro, stavolta in collaborazione con Anthony Hamilton, altro cantante r'n'b poco famoso in Italia. Insomma, appena uscì l'album di questa cantante lo ascoltai subito e fu amore a primo colpo. La sua voce è qualcosa di davvero meraviglioso...
L'ultima canzone pubblicata di questa cantante si intitola "Blessed".


"Per stanotte abbiamo finito, sai... si è fatto un po' tardi, / e io devo andare a casa da mio figlio che è la cosa più importante per me, / cioè lo devo vedere, devo stargli vicino, / è il mio bambino non guardarmi come fossi pazza, / adoro stare in studio a registrare ma amo ancor di più stare con lui, / lascia che ti dica come mi sento: / stamattina mi sono svegliata sentendomi strafiga, / sono talmente fortunata! / Ero andata a letto distrutta ma mi sono svegliata completamente rigenerata, / sono così fortunata! / Mi sciacquo il viso e tutto fila liscio, sono in pace con me stessa, mi sento bella, / sono davvero fortunata, sì / mia nonna è quasi riuscita a vivere fino a 92 anni, / sono così fortunata! / Mio figlio è nato bello e sano, / sono così fortunata! / Mia madre e mio padre sono ancora al mio fianco e il padre del mio bambino fa del suo meglio, / mi sento così fortunata! / Ed è tutto quello che conta / è tutto quello che importa. / Le difficoltà non capitano per caso, / fanno parte del nostro cammino, / niente è facile in questa vita, / a volte devi impegnarti a fondo, comportarti da adulto ed è dura, / sono sicura che te ne accorgerai se ti guardi intorno, / stamattina ti sei svegliato ascoltando questa canzone, / (ricorda che) sei davvero fortunato! / E continuerai ad ascoltarla per tutta la notte, / è una vera fortuna, sì! / Esser tutti qui a divertirci mentre balliamo come non ci fosse un domani... /
siamo proprio fortunati!"
E' un inno alla gioia, all'ottimismo, a sentirsi fortunati e ingraziare per quello che si ha. Lei preferisce suo figlio e la sua famiglia al lavoro. E' cosi che dovrebbe essere per tutti. Ed infine la parte più bella: "Le difficoltà non capitano per caso, fanno parte del nostro cammino, niente è facile in questa vita. A volte devi impegnarti a fondo, comportarti da adulto ed è dura." Magnifica! 
A completamento di tutto, io consiglierei anche di sentirla. La sua voce vi conquisterà!
Umore del giorno: resistendo al prurito dei tre punti che la zanzara mi ha fatto nel giro di uno-due minuti... Ma sono così... "blessed"  :@
Al prossimo post!

sabato 16 giugno 2012

Eye in the sky

Qualche mese fa finii di leggere "1984" di George Orwell. L'impressione che ne ho avuto alla fine è stata, a parte la costante oppressione che mi trasmetteva la storia (fatto positivo), una complessiva delusione. Certo, il messaggio della dittatura mascherata era interessante, così come lo erano le considerazioni sulla libertà individuale e quella collettiva, ma la trama poteva essere sviluppata in qualche altro modo. Ma naturalmente io non sono uno scrittore e il libro rimane comunque un'esperienza che si può provare.
Ma perchè tutto questo preambolo? Perchè per la canzone di stasera avevo intenzione di farvi sentire "Eye in the sky" degli Alan Parsons Project e il testo della canzone si rifà in parte al libro che vi ho detto prima e in parte alla predilezione di Eric Woolfson, autore e cantante del brano, di passare molto tempo tra casinò e centri commerciali . Partiamo subito con la traduzione.

"Non pensare che scusa sia detto facilmente / non provare a cambiare le carte / hai avuto numerose possibilità prima / ma non ne avrai altre / non chiedermi nulla / Così va (così è la vita) / Parte di me sa cosa stai pensando... / non dire parole di cui poi ti pentirai / non lasciare che il fuoco alimenti la tua mente / ho sentito l'accusa tempo fa / e non ne voglio ricevere altre. / Credimi / il sole è nei tuoi occhi / rendi le bugie meritevoli di essere credute. / Io sono l'occhio nel cielo / che ti guarda / posso leggere la tua mente / sono colui che detta legge / tratto con i pazzi / posso fregarti senza che tu te ne accorga / non ho bisogno di vedere di più / per sapere che posso leggere la tua mente, posso leggere la tua mente. / Non lasciare dietro te false illusioni / non piangere perchè non cambierò idea / quindi trova un altro pazzo, come hai fatto prima / perchè non ti crederò mai più / alle tue bugie mentre tutti i segni che mi dai sono traditori."
Se già così vi fa impressione sentire quella costante sensazione di essere spiati, leggere il libro di Orwell vi farà sentire maggiormente quella pressione. Ed io sentivo quella pressione sul petto e mi è piaciuta perchè sentivo il libro trasmettermi qualcosa. Ma sono uscito dal tema della canzone. Passiamo al video.
Nell'album, la canzone viene preceduta da un piccolo pezzo strumentale, Sirius. E così è anche nel video (non ufficiale) qui sotto.



Molto bella... Altrimenti non l'avrei messa!  :)
Umore del giorno: credevo di avere molto tempo, e ora invece quasi mi trovo con l'acqua alla gola per la tesi!
Al prossimo post!

venerdì 15 giugno 2012

La favola di Procri

Il post di oggi vuol essere assolutamente non leggero, quindi se avete il mal di testa astenetevi dalla lettura  ;)
Ahaha no, non voglio spaventarvi o cacciarvi. Solo che finalmente oggi sono un po' più libero e posso immergermi meglio nel post della giornata.
E il tema che ho scelto è probabilmente anche tra i più odiosi, perchè oggi voglio parlare di gelosia. Qualche settimana fa lessi "L'arte di amare" di Ovidio. Un libro che non mi ha insegnato nulla di nuovo, ma che mi è piaciuto molto per come è scritto.
In particolare, nella terza parte, dove Ovidio dava consigli alle donne, c'è una favola che parla di gelosia. Ed è questa che io voglio riportare in questo post.
"Sui vaghi rossi colli dell'Imetto, in mezzo ai fiori sgorga sacro un fonte: molle è la terra, tenera di verde. Le basse piante che vi fanno selva coprono l'erbe d'ombre: il rosmarino e l'alloro vi odora e il negro mirto, né manca il bosso denso di fogliame, le fragili mirici, il tenue citiso, il domestico pino. Al dolce soffiodi Zefiro e di fresche aure salubri, tutte le fronde nelle loro cime, tutte tremano l'erbe. E quivi Cefalo amava riposare. In queste zolle, lasciati i servi e i cani, stanco e solo, quivi sedeva, e ripeteva un canto: "O tu che mi sollevi dall'ardore, aura errabonda, vieni sul mio seno!". Alle trepide orecchie della sposa ci fu chi riportò, troppo solerte, quelle parole. E come Procri udì quel nome ignoto d'Aura, lo credette d'un'altra donna, e cadde a terra, muta d'improvviso dolore. Impallidì, sbiancò come le fronde della vite quando, raccolti i grappoli, l'inverno viene e le punge con le prime brume, o come i bianchi pomi di Cidone,quando maturi piegano le rame, o i frutti del corniolo ancora acerbi. Poi che rinvenne, si strappò sul seno la tenue veste, e sulle pure gote portò l'unghie a ferire, e senza indugio si gettò sulle strade, furibonda, coi capelli scomposti, come vola agitando il suo tirso una Baccante. Come giunse all'Imetto, le compagne lasciò giù nella valle, e coraggiosa con silenzioso piede entrò nel bosco. Povera Procri, che pensavi mai, perché quella follia di celarti? Che fuoco avevi nel tuo cor piagato? Pensavi: "Ecco ora viene, chiunque sia, Aura, da lui! Li avrò davanti agli occhi! E poi ti rincresceva la venuta, non sopportavi il peso di vederli. Un attimo, e di nuovo in cuor sentivi quel desiderio. Ti straziava Amore con vario cruccio. Il luogo, il nome e quanto avevi udito dire ti spingevano a credere la colpa; e il cuore insieme che crede vero sempre ciò che teme.Vide la donna calpestate l'erbe dall'impronta d'un corpo: dentro il petto cominciò il cuore a batterle tremante. E già salendo il sole a mezzo il giorno rimpiccioliva l'ombre a pari grado tra l'aurora e il tramonto; quando al bosco fece ritorno Cefalo, il figliolo del dio cillenio [Mercurio], e dall'arsura il volto deterse con le linfe della fonte. Procri taceva tra le fronde ansiosa; ed egli allora si posò sull'erbe e alzò il suo canto: "O dolce aura di Zefiro, dammi ristoro!". E Procri intese allora il suo felice errore, e sopra il volto le ritornò il colore, dalla mente disparve l'ansia. Balzò in piedi e lieta, per correre all'abbraccio dello sposo, da sé rimosse i rami della selva. Ed egli per lo strepito credendo d'aver visto una belva, impugnò pronto con la sinistra l'arco, con la destragli acuti dardi. Ma che fai, infelice? Abbassa l'arma, non è già una belva! Ahimè, col dardo hai colto la tua sposa! Ella, colpita a morte: "O me, infelice",disse, "tu hai colto un cuore che t'è amico: solo le tue ferite questo cuore ha conosciute. Muoio innanzi tempo,  ma almeno so che tu non m'hai tradito.Per questo sentirò sopra di me più leggera la terra del sepolcro.E già vola il mio spirito a quell'aura di cui temetti il nome. Muoio; addio! Mi chiuda gli occhi la tua cara mano!". Egli sul seno disperato stringe il corpo della sposa che si muore, l'orrenda piaga lava col suo pianto. Lo spirito di lei, a poco a poco, uscì dal cuore incauto, e con le labbra dalle labbra di lei egli l'accolse."
Insomma, la gelosia non è mai una buona cosa, specie se morbosa e basata su un semplice sospetto. Può essere questo davvero amore?
Umore del giorno: vorrei iniziare le vacanze, ma credo che da luglio inizierà la lunga vacanza chiamata disoccupazione
Al prossimo post!

domenica 10 giugno 2012

Word up!

Il tempo continua tiranneggiarmi o magari sono io che non me lo so gestire al meglio. Ma preferisco convincermi della prima. Resta però che ieri non sono riuscito a postare la canzone del sabato.
E allora, seppure in ritardo, la canzone di ieri  / oggi è presa dal 1986 ed è cantata dai Cameo: "Word up!". A tutto funk!



Lo so, il video è abbastanza penoso. Ma la canzone è molto carina. Io l'avevo sottovalutata per molto tempo.
Umore del giorno: il pranzo della domenica è sempre qualcosa di distruttivo!
Al prossimo post!

giovedì 7 giugno 2012

Guardiamo in faccia la realtà

Già un'altra volta ho scritto un post partendo da un''immagine. La prima volta fu una denuncia contro le baby-modelle, adesso tirate un respiro molto profondo perché l'immagine che segue può avere conseguenze davvero devastanti sulla vostra sensibilità. Pronti?


Lo so, mi dispiace. Non avrei mai voluto mostrare una foto del genere, ma è la realtà. Nessuna campagna pubblicitaria scottante o shockante, ma è una foto scattata dopo la strage di Hula in Siria. Il 26 maggio le truppe del regime siriano hanno fatto una strage nel paesino rurale di Hula, uccidendo circa 50 persone inermi, di cui 23 bambini.
Bambini. Loro chiedevano di vivere la loro infanzia come l'hanno sempre vissuta, senza un colore politico. Non avevano ancora capito la differenza tra come si vive in una democrazia e come si vive in una dittatura. Il loro mondo era quello della spensieratezza, del gioco, dell'ingenuità e volevano solo vivere in quello per ora. Più in là magari avrebbero capito quale sarebbe stata la scelta migliore e avrebbero lottato per quella. Ma adesso i loro felici sorrisi per un gioco o la loro meraviglia anche solo per aver visto una bella farfalla volare non può più esistere.
La guerra è stupida, l'ho sempre affermato. E' avvilente perchè spinge a uccidere un tuo "fratello" solo perché si hanno idee diverse. Molte persone in Siria lottano da più di un anno contro il regime per avere un minimo di democrazia in più e sistematicamente queste persone vengono uccise dall'esercito dello Stato. La cosa peggiore e più straziante, però, è vedere immagini come quella di sopra. E non ne arrivano molte così perchè la maggior parte di esse viene intercettata e distrutta preventivamente.
Questo è un bene solo per i nostri occhi, perchè le nostre coscienze dovrebbero solo piangere!
Ma qual è la soluzione? Al Assad continua a prendersi gioco della comunità internazionale fingendo collaborazione e il cessate il fuoco, ma in realtà continua queste stragi. La semplice incriminazione per crimini di guerra o contro l'umanità (pochi giorni fa è stato condannato a 50 anni di prigione Chrles Taylor, ex presidente della Liberia per le stesse motivazioni, in seguito alle stragi in Sierra Leone) non basta perchè, finchè egli non viene arrestato, le stragi continueranno. Allora si pone il problema: se il dialogo non basta, può essere l'invio di militari, magari dei Caschi Blu dell'ONU, la soluzione? Respingere l'offesa con un'altra offesa? Eppure, probabilmente questo sembra il male minore.
Uccidere ulteriori persone (militari che hanno ucciso persone indifese, ma capiterà di uccidere ancora civili) per mettere fine alle altre stragi ha un che di perverso! Violenze genera violenza. Quelli che vedranno l'intervento esterno come un'imposizione saranno insoddisfatti e uccideranno. E questi verranno a loro volta uccisi... E via ancora così.
Lo scopo del post di oggi non era di cercare una soluzione a questo dilemma, ma mostrare il volto orribile di ciò che succede in Siria e di cui nessuno parla. I telegiornali dicono "ancora morti in Siria, di cui tot bambini e tot donne". Ma ormai ci siamo assuefatti a queste parole. Sentiamo di morti come se sentiamo di come si ammassano le verdure sul camion.
Lo ammetto, finchè in tv ho solo sentito di bambini e donne morte ho scosso la testa e pensato "bastardi!". E ho continuato a mangiare (di solito vedo il tg quando è l'ora di mangiare). Solo quando ho aperto il giornale e visto quella foto ho capito e preso coscienza di cosa sia davvero la morte di cui si parlava e quale atroce morte hanno vissuto quei bambini!
E'  triste ammetterlo, ma bisogna restare sconvolti per capire davvero qualcosa. E magari dopo averla capita preghiamo di dimenticare e ci biasimiamo per non aver mai voluto conoscere.
Adesso, vedendo e leggendo avete conosciuto: potete restare ancora indifferenti? Volete ancora strapparvi gli occhi dalla faccia per non poter più vedere quella foto o altre foto simili che usciranno nel futuro? Benvenuti nell'amara realtà!
Umore del giorno: disgustato e amareggiato per quella foto. Non riesco a sopportare la mia impotenza davanti a fatti che si sono ripetuti anche oggi
Al prossimo post!

sabato 2 giugno 2012

Perchè no?

Anche questa settimana il tempo è stato poco. Ma spero di avere più tempo dalla prossima settimana, dato che coi concorsi per ora ho finito (devo aspettare i risultati della prova) e la tesi mi occupa circa mezza giornata ogni giorno.
Per oggi, Festa della Repubblica, la canzone anni '80 che scelgo è italiana. Niente che celebri la Repubblica (no perchè non c'è niente da festeggiare, non mi permetterei mai!), solo una bella canzone italiana. Chiamo quindi in causa Lucio Battisti e questa è "Perchè no" :)




Come vedete dalla copertina nel video, il brano è tratto dall'album "Una donna per amico". Una scelta buona, eh? In fondo, è difficile sbagliare con Battisti!
Umore del giorno: un po' più rilassato, ma stanco dal viaggio ancora
Al prossimo post!