sabato 27 febbraio 2010

Da cosa nasce cosa



È un periodo che,
avendo trovato un traduttore efficace, sto riscoprendo la passione per l’inglese.
Non è uno di quei traduttori tipo quello di Google, che traducono intere frasi
in modo davvero sconnesso, ma un’applicazione che mi traduce le parole
selezionate. E mi sto trovando bene. Ho anche il programma che andava col
dizionario cartaceo, ma è poco agevole.

E, insomma, ancora
non sono molto pratico e possiamo metterla così: anche oggi vi strazierò con
una mia traduzione. La canzone di oggi è “One thing leads to another” dei The
Fixx. Musicalmente, a me piace davvero molto! Il testo invece parla di un
rapporto arrivato quasi a un binario morto.

“L’inganno con tatto,
cosa stai cercando di dirmi? / Hai una faccia assente, che irrita / Comunica, tira
fuori la tua parte di recita / Tu vedi due dimensioni / Vedi le cose come
bianco o nero / Ma quando un piccolo incrocio ti mette alla prova, digrigni i
denti / E scappi così discretamente. Quindi perché gli altri non dovrebbero: / Fare
quello che dicono e dire cosa pensano / Da cosa nasce cosa / Tu mi dicesti qualcosa
di sbagliato, so che sento troppo anche le cose noiose / Ma da cosa nasce cosa.
/ L’impressione che tu dai / È che entri e esci come un profumo / Ma i visi
annoiati che vedi  provengono dalla
convivenza con le tue lacrime / E se questo è buono allora io sono con te, ma
allora tu sfuggi dalla mia vista. / Hai visto il tuo nome sui muri / E quando
una piccola scossa ti colpisce perdi colpi / Tu scappi così discretamente. Perché
gli altri non dovrebbero: / Fare quello che dicono, dire cosa pensano / Da cosa
nasce cosa / Tu mi dicesti qualcosa di sbagliato, so che sento troppo a lungo /
Ma da cosa nasce cosa. / Poi è facile credere / Qualcuno mi sta mentendo

Ma quando la parola
sbagliata arriva all’orecchio giusto / Io so che tu mi stai mentendo / La situazione
sta diventando burrascosa, improvvisata, devo dire che quel che è troppo è
troppo. / Tanto grande quanto difficile, ciò che viviamo cade / E quando l’antidoto
sbagliato è come un rigonfiamento della gola / Tu scappi così discretamente. Perché
gli altri non dovrebbero: / Fare quello che dicono, dire cosa pensano / Da cosa
nasce cosa / Tu mi dicesti qualcosa di sbagliato, so che sento troppo a lungo /
Ma da cosa nasce cosa.”







Piace anche a voi? Lo
spero davvero. E spero passiate anche un buon week-end.

Umore del giorno:
maledico la mia timidezza per non essermi fatto sotto con la ragazza che mi
piace oggi, nonostante abbia avuto un’occasione d’oro! Già…

E il tempo va…

venerdì 26 febbraio 2010

Riprendere il mondo



Chi ha detto che l’hip-hop parla solo di soldi, donne facili e storie di droga? Sì, anche di quello e se mi impegno forse posso tradurre entro due settimane un testo insulso del genere. Ma la canzone di oggi, che per buona parte ho tradotto io (con ciò volendo dire che potrebbe esserci qualche imperfezione), parla di un uomo che ha creduto nella musica, ma sembra abbia perso la “fede”. La canzone è “Drop the world” di Lil Wayne e Eminem. E appena esce il video lo metterò certamente in alto, perché la canzone è davvero bella.

“Scorre ghiaccio nelle mie vene, sangue nei miei occhi, / odio nel mio cuore, amore nella mia mente / Ho visto notti piene di sofferenza, giorni uguali / Tu porti la luce del sole, salvami dalla pioggia / Io cerco ma non trovo, sono ferito ma non piango / Lavoro e ci provo sempre, ma sono maledetto, perciò non pensarci / Ed è peggio, ma i tempi migliori sembrano lontani e passati / La cima sembra più alta quanto più scalo / Il punto diventa più piccolo, e io più grande / Cercando di entrare dove mi sento meglio, non ci sono posti per i neri / Ma, presto per un nero, sarò dentro, figli di puttana / Perché tutte le cazzate mi rendono forte. / Perciò ho ripreso il mondo e scagliato contro la tua fottuta testa / Cazzo, ho ripreso il mondo e scagliato contro la tua fottuta testa / E potrei morire ora, rinascere figlio di puttana / Saltare sulla mia navicella spaziale e lasciare la Terra, figlio di puttana /Me ne vado / Stronzo, me ne vado. / So cosa non vogliono dirti / Spero solo tu sia stata mandata dal cielo, ma tu sei la prova del diavolo / I-io mi sono avvicinato al mondo e spento le luci/ E la fiducia è la macchia che  non si può eliminare / Huh, il io mondo è il mio orgoglio / Ma la saggezza è sconfortante. / E questa è una parola saggia / Servita per sopravvivere, uccisa e corrotta / E quando si fa troppo pesante metto da parte il mio fardello. / Fa male, ma mai mostrerò questo dolore e tu mai lo saprai / Se solo potessi vedere come sono diventato solo e freddo / E congelato, la mia schiena è contro il muro, / quando vieni a spingermi per spostarmi, io sono semplicemente in piedi e grido fanculo a tutti. / Amico sento che questi muri si stanno chiudendo / Questo tetto si sta sfondando, su è tempo di diminuire, / I tuoi giorni sono numerati come i cercapersona e / il mio libro di rime, si sono beccati una sbornia, ragazzo / questa mia mente distorta le ha prese tutte, / scioccato e impaurito a guardare nei miei occhi / Ho rubato questo fottuto orologio / Ho preso il tempo / e vengo fuori da dietro, / graziosamente mi muovo furtivo / e mi scopo nel culo questo gioco / Sarebbe meglio se stessi attento a quando tiri su il mio nome / Fanculo
a questa fama, questa non è quello che sono venuto a pretendere, / ma il gioco non sarà più lo stesso il giorno che lo lascerò [il gioco del rap] / Ma giuro che in un modo o nell'altro farò in modo che questi cazzi di nemici ci crederanno / Lo giuro su Dio, non risparmierò la pistola. / Sono un uomo di parola, cosi le vostre fottute teste è meglio se oscilleranno, / o mi scoperò questa puttana e arrostirò tutti, / Dormi su di me, questo cuscino è dove la tua testa poggerà, / permanentemente, puttana, è tempo di andare a dormire, / Questo mondo è il mio uovo di Pasqua, yeah preparati a morire, / La mia testa è grande, la mia sicurezza è su, / Questo palcoscenico è la mia base / Sono inarrestabile , sono incredibile / Spero che rimarrai in trappola nella mia medicina a palla / potrei correrti intorno a  circolo così veloce da farti ruotare la tua cazzo di testa / Divido il tuo cavolo e la tua lattuga e olive. / Io li fottero'!”

Dal verso dove dice “Amico sento che…” inizia a cantare Eminem. In generale, non c’è molto da commentare. Questa
canzone è lo sfogo di una cantante che ha dato alla musica quello che aveva da dire, ma ora il mercato (perché la musica è questo) pretende di più. All’iniziale “richiesta di aiuto” di Lil Wayne risponde Eminem che con la sua esperienza. Secondo
me, è un bel testo. Non condividete?

Umore del giorno: triste che è iniziato il nuovo semestre, ma complessivamente felice per come
sta andando questo periodo

E il tempo va…

sabato 20 febbraio 2010

Non preoccuaprti, sii felice



Quando pensiamo a Bob Marley, nel nostro immaginario pensiamo
a una persona circondata di marijuana e dalla personalità amichevole e
sorridente. Bene, la canzone di stasera non vuole affatto “sfatare quel mito”,
ma in un certo senso confermarlo. Personalmente, le sue canzoni non mi
piacciono molto. E non penso avrei conosciuto questa canzone se, nel 1988, Bobby
McFerrin non l’avesse riproposta. Partiamo dalla traduzione, dunque.

“Questa é una piccola canzone che ho scritto / forse vuoi
cantarla nota dopo nota / non preoccuparti, sii contento / in ogni vita abbiamo
dei problemi / ma se ti preoccupi, questi si raddoppiano / non preoccuparti,
sii contento. / Non preoccuparti / sii contento / non preoccuparti, sii
contento. / Non hai posto dove distenderti / qualcuno ti ha portato via il
letto/ non preoccuparti, sii contento / il padrone di casa dice che sei in
ritardo con l’affitto / hey forse hai da litigare / non preoccuparti,
(ha,ha,..) sii contento / (guarda me, io sono contento). Non preoccuparti / sii contento / (ti
do il mio numero di telefono, / quando sei triste chiama.. ti farò sorridere) /
non preoccuparti / sii contento. / Non ho soldi, non ho stile / non ho doni per
farti sorridere / ma non preoccuparti, sii contento / perché quando sei
preoccupato, il tuo viso diventa cupo / e questo rende tutti infelici / allora
non preoccuparti, sii contento, sii contento ora. / Ora c’é questa canzone / spero
la impari nota dopo nota, come un bravo bambino / non preoccuparti, sii
contento / ascolta quello che dico / nella tua vita, aspettati dei problemi / quando
sei preoccupato questi si raddoppiano / non preoccuparti, sii contento, sii
contento ora. / Non preoccuparti / sii contento / metti un sorriso sul tuo viso
/ non rendere tutti tristi cosi / Non preoccuparti / presto passerà, qualunque
cosa sia / Non preoccuparti, sii contento”.

Da notare (solo per me in realtà) che in questo mese lo
space fa due anni dalla creazione. Dedico, quindi, questa canzone a me stesso
(con tanta modestia) e a tutte le persone che mi seguono. SIATE FELICI!!!

www.youtube.com/watch?v=9AQ3Fcb3sjk


Passate un bel
week-end… rilassato (ma non vale la pena drogarsi perché anche gli amici
possono essere una bella droga!)

Umore del giorno: sabato sera arrivo!

E il tempo va…

venerdì 19 febbraio 2010

L'uomo nello specchio



Oggi leggiamo insieme uno dei testi più intensi di Michael Jackson. Siamo insoddisfatti di come va il mondo? MJ aveva una piccola soluzione in “Man in the mirror”. Vediamo insieme.

“Sto per fare un cambiamento / per una volta nella mia vita / dovrà farmi sentire veramente bene / farà la differenza / farò la cosa giusta. / Come al solito alzo il colletto / del mio cappotto preferito / questo vento soffia la mia mente / vedo i ragazzi nella strada / senza avere abbastanza da mangiare / chi sono io, per essere cieco? / Faccio finta di non vedere i loro bisogni / una non curanza estiva / una bottiglia rotta sopra / e l'anima di un uomo solo / loro s'inseguono nel vento, lo sai / perchè non hanno un posto dove andare / è per questo che io voglio che tu sappia. / Che inizierò con l'uomo nello specchio / gli ho chiesto di cambiare la sua strada / e nessun messaggio può essere più chiaro / se vuoi rendere il mondo un posto migliore / (se vuoi rendere il mondo un posto migliore) / guarda te stesso e fai un cambiamento / (guarda a te stesso e fai un cambiamento). / Sono stato una vittima di / un egoistico tipo di amore / questo è il momento in cui ho realizzato / che ci sono persone senza casa, / senza un centesimo da prestare / ma sono davvero io questo che / fa finta che loro non siano soli? / Un salice profondamente deturpato / il cuore spezzato di qualcuno / e un sogno cancellato / (un sogno cancellato) / loro seguono la scia del vento, lo vedi / perchè non hanno un posto dove stare / è per questo che voglio iniziare da me / (iniziare da me). / Inizierò con l'uomo nello specchio / gli ho chiesto di cambiare la sua strada / e nessun messaggio può essere più chiaro / se vuoi rendere il mondo un posto migliore / (se vuoi rendere il mondo un posto migliore) / guarda te stesso e fai un cambiamento / (guarda a te stesso e fai un cambiamento). / Fai un cambiamento.”

Non penso ci sia molto da commentare. Fa già tutto da solo!

Umore del giorno: stanco e con voglia di cambiamento…
qualunque! Sorriso

E il tempo va…

lunedì 15 febbraio 2010

Divertimento divertimento divertimento



Se gli innamorati sabato
hanno avuto la loro canzone, ora è giusto che anche i single abbiano  la loro canzone! La mia condizione da single
la vedo sotto il profilo della libertà da un vincolo che può occuparti moltissimo,
e forse talvolta anche troppo. Ma è possibile che i modelli di fidanzati che ho
visto io siano una eccessiva estremizzazione dell’amore.


A prescindere da tutto,
quello che possiamo vivere noi single è “Fun fun fun”, senza rendere conto a
gelosie. E cantavano “divertimento” i Beach Boys.


“Beh ha avuto la macchina di
sua papà / E va a velocità di crociera verso il chiosco degli hamburger ora / Sembra
si sia dimenticata tutto della libreria / Come ha detto al suo vecchio ora / E
con la distorsione della radio / Va più veloce che può ora. /  E avrà
divertimento, divertimento, divertimento / Fino a che suo papà le porterà via
la T-Bird / (Divertimento divertimento divertimento  / fino a che suo papà le porterà via la
T-Bird) / Beh le altre ragazze non la sopportano / Perché cammina sembra e
guida come un asso ora / (Cammini come un asso ora cammini come un asso) / Ha
fatto sembrare la corsa Indy 500 come un carro romano ora / (Sembri un asso ora
sembri un asso)  / Molti ragazzi hanno
tentato di prenderla / Ma li porta in una caccia all’oca ora / (Guidi come un
asso ora guidi come un asso) / Beh sai tutto / Che tuo papà stava sapendo di te
ora /  (Non avresti dovuto mentire ora
non avresti dovuto mentire) /  E da
quando a preso il tuo set di chiavi / Hai iniziato a pensare che il tuo
divertimento è passato ora  / (Non
avresti dovuto mentire ora non avresti dovuto mentire) / Ma non puoi venire con
me / Abbiamo molte cose da fare ora / (Non avresti dovuto mentire ora non avresti
dovuto mentire)”


Mi sa che la protagonista
della canzone però debba comunque fare i conti con suo padre!


Buon San Faustino a tutti i single!

Umore del giorno: felice per
la serata di ieri, pronto a replicare stasera!


E il tempo va…



sabato 13 febbraio 2010

Up where we belong



Prossimi a San Valentino, la canzone di oggi dovrebbe essere
inevitabilmente d’amore. E questo mi secca un po’. Per carità, sono belli i
lenti, e sono gli unici che ballo effettivamente (non ci vuole mica molto per
farli, anche per me!). Solo che mi sembra così tropo scontato…

Eppure, cosa ci possiamo fare? L’Amore è tutto nella vita,
dopo la Vita stessa. Verrà il gorno in cui mi pentirò di queste parole? Probabilmente.
Amore è anche Sofferenza. Ma oggi pensiamo alla bellezza dell’amore. Joe Cocker e Jennifer Wanres
cantavano “Up where we belong”. Ed ecco la traduzione.

“Chissà cosa ci porta il domani. / In un mondo, sopravvivono
pochi cuori. / So solo il modo in cui mi sento. / Quando è reale, lo mantengo
vivo. / La strada è lunga, sul tuo cammino ci sono montagne. / Ma saliamo di un
passo ogni giorno. / L’amore c’innalza ai nostri luoghi, dove gridano le
aquile. / Su un’alta montagna. / L’amore c’innalza ai nostri luoghi, lontano
dal mondo. / Lo sappiamo, lassù dove soffia il vento limpido / Alcuni si
aggrappano alla consuetudine. / Vivono la vita guardando indietro. / Ciò che
abbiamo è qui e ora. / La nostra vita, là fuori, da essere trovata. / La strada
è lunga, ci sono montagne sul nostro cammino, / Ma ogni giorno le scaliamo
sempre più. /  Il tempo passa, non c’è
tempo per piangere, la vita è te e me. / Da vivere oggi.”

Da profano dell’amore, non commento. Ma vediamoci il video.







Sì, una canzone dolcissima! E, allora, per tutti gli
innamorati un buon San Valentino, mentre per noi single tre giorni di pura
festa! Olè!

Umore del giorno: sereno (meglio indiefferente a tutto oggi)

E il tempo va…

venerdì 12 febbraio 2010

Inonda la gente



In questi giorni non sto studiando più, dato che studiare da
ora per aprile (non sarebbe affatto stupido!) sarebbe un po’ inutile. Anche perché
la mia memoria non mi aiuta tanto. E so che non devo imparare a memoria, e non
lo faccio, ma le cose bisognerà anche impararle. E io non ce la faccio in
pieno. Quindi, invece di studiare leggo grandi classici della letteratura. E se
ci sono due autori che mi stanno incuriosendo sempre più sono Tolstoj e Dostoevskij.
Del primo ho letto solo recentemente “La sonata a Kreutzer”. Del secondo,
invece, avevo letto 3-4 anni fa “DFelitot e castigo”, e ora mi sto appassionando
a “Memorie del sottosuolo”.

Ma oggi non sono qui a sottoporvi belle frasi di questo
libro (da cui non sono riuscito ancora a trarre molto perché è tutto un
ragionamento interessantissimo, ma troppo lungo da riportare). - E l’introduzione
serviva solo a spiegare perché mi sono ridotto a oggi a scrivere. -

Leggeremo, però, la traduzione di “Shower the people” di
James Taylor. È una canzone vecchia, ma musicalmente può sembrare noiosa per
coloro cui non piace il country.

“Puoi giocare e puoi recitare il tuo ruolo / Anche se sai
che non era per te / Ma dimmi, come puoi rimanere lì col cuore spezzato / Vergognandoti
di fare lo stupido / Una cosa tira l’altra, non costa sacrificio / Oh, padre e
madre, sorella e fratello / Se ti fa stare bene, non pensarci due volte. / Inonda
di amore la gente che ami / dimostragli come ti senti / le cose andranno bene
se solo lo vorrai. / Puoi scappare ma non nasconderti / E’ risaputo / E ciò che
pensi di fare con il tuo ridicolo orgoglio / Quando sei tutto solo / Dopo aver
detto a qualcuno come ti senti / Senti che incomincia a migliorare

Penso sia vero ciò che dicono della ruota che cigola / Ha
sempre bisogno di grasso. / Starai meglio immediatamente / Non pensarci troppo
/ Vendi il tuo orgoglio / Dicono che in ogni vita / Debba cadere un po’ di
pioggia / Proprio come la pioggia a dirotto / Fai piovere / Fai piovere / Amore,
amore, l’amore è la luce del sole / Oh si / Fai piovere / Amore, amore, l’amore
è la luce del sole / Si  ok / Tutti,
tutti / Inonda di amore la gente che ami”

Può sembrare magari un testo un po’ hippy, ma al forza di
queste parole, secondo me, dovrebbe servire da esempio per molti, se non per
tutti.

Umore del giorno: un po’ preoccupato per un’amica

E il tempo va…

lunedì 8 febbraio 2010

Il ritratto di Dorian Gray



E oggi ho finito di leggere un altro libro.  Ma questo è durato più di 3 ore come ieri. La
vera ragione per cui ho letto “Il ritratto di Dorian Gray” era per criticare il
relativo film, uscito pochi mesi fa nei cinema.

Il mio parere sul libro? Molti saranno in disaccordo con me,
ma io ho trovato il libro a tratti noioso e, in generale, mi ha deluso.

Ma, come sempre, ho trovato delle frasi o dei periodi
particolarmente belle, che voglio condividere.

“Nella lotta
selvaggia per l'esistenza, cerchiamo di avere qualcosa di durevole e perciò ci
riempiamo la mente di cose inutili e di fatti, sperando stupidamente di
mantenere la nostra posizione. L'uomo che sa tutto: ecco l'ideale moderno. E la
mente dell'uomo che sa tutto è una cosa terribile. È come un negozio di
cianfrusaglie, pieno di polvere e di mostruosità, dove ogni cosa ha un prezzo
superiore di quel che vale.”

“Lo scopo della vita
è lo sviluppo di noi stessi. La perfetta realizzazione della nostra natura:
questa è la ragione della nostra esistenza. Oggi l'uomo ha paura di sé. Ha
dimenticato il più elevato di tutti i doveri, il dovere che ciascuno di noi ha
nei confronti di se stesso.”

“Così aveva cominciato a vivisezionare se stesso, ed era
finito col vivisezionare gli altri. La vita umana – questa gli pareva l’unica
cosa che valesse la pena investigare. Paragonato ad essa il resto non aveva
valore. Vero, guardare la vita nel suo curioso crogiolo di dolore e piacere
significava non proteggere il volto con una maschera di vetro, né impedire che i
vapori sulfurei turbassero la mente e intorbidissero l’immaginazione con
fantasie mostruose e sogni deformi. Vi erano veleni così sottili che per
conoscerne le proprietà bisognava intossicarsene, malattie così strane che per
comprenderne la natura era necessario soffrirne. Eppure, che grande ricompensa
se ne riceveva! Come divenatava meraviglioso il mondo intero! Osservare la
bizzarra, dura logica delle passioni, la screziata vita emotiva dell’intelletto
– seguire dove si incontravano e si allontanavano, cogliere il momento dell’unisono
e quello della dissonanza – questo era il vero piacere. Non importava a qauale
prezzo. Non si pagava mai troppo per le sensazioni.”

“Mondi interi dovranno soffrire perché il fiore più umile
potesse sbocciare.”

“L’esperienza non ha alcun valore etico, è solo il nome che
gli uomini danno ai propri errori.”

“Curare l’anima coi sensi, e i sensi con l’anima.”

“[L’insincerità] è semplicemente un metodo grazie aol quale
possiamo moltiplicare le nostre personalità.”

“«Tu cosa sei?» «Definire è limitare»”

Non penso che queste frasi siano molto da commentare anche perché
magari le mie impressioni possono essere diverse da altri che hanno letto il
libro.

Umore del giorno: in attesa del prossimo libro da “divorare”

E il tempo va…

domenica 7 febbraio 2010

La sonata a Kreutzer e non solo



Oggi sono di buon
umore! Anzi, forse dovrei dire che ora sono di ottimo umore… Ma forse dovrei
partire da ieri sera.

Ieri sera si
prospettava una uscita a quattro, anche se due del gruppo potevano considerarsi
a parte, in quanto fidanzati. E ciò che avrebbe potuto spaventarmi sarebbe
potuto essere il disagio dovuto dalla ancora non completa conoscenza dell’altro
amico. Ma ero comunque deciso a uscire. Perché devo togliermi queste paranoie secondo
cui sono chiuso in me. Basta, ne devo uscire e devo vivere tutto ciò che la
vita mi offre.

Alla fine, però,
ieri sera non si uscì più e vidi il film “Moulin Rouge”. Inutile descriverlo. È
davvero un bel film.

Per quanto riguarda
oggi, invece, mente ero su internet alla ricerca di un libro che potessi
affittare dalla biblioteca comunale, ho letto la trama di “La sonata a
Kreutezer” di Lev Tolstoj e me ne sono subito interessato. Trovato come lettura
gratuita sul Web, ho inziato a leggere. Se devo dire che è bellissimo penso sia
limitativo.

La trama racconta di
un signore che nel treno racconta a uno sconosciuto perché ha ucciso sua
moglie. Ma ciò che rende davvero piacevole la lettura è il punto di vista del
narratore circa l’amore e il matrimonio e la condizione della donna. Temi che
ancora oggi sono attualissimi. Stupirà, ma la condizione della donna oggi è
ugualissimo a quello di 100 anni fa. E non parlo da un punto di vista dei
diritti. No, parlo di qualcosa che vada al di là di ciò e che, come da parere
dell’autore e anche mio, non si può modificare perché la natura umana.

Vi ho instillato una
goccia di curiosità? Leggetelo! Sicuramente le donne penseranno che è uno
scritto maschilista, ma non fermatevi alle prime frasi, perché leggendo sarete
anche voi d’accordo con ciò che dice. Inoltre, il libro è composto da circa 40
pagine e non occuperà molto tempo.

Come da mia “tradizione”,
riporto una frase che mi ha colpito particolarmente nel libro. In realtà, non
posso riportarvi il libro, ma questo periodo mi è piaciuto perché io “vivo” di
musica.

“La musica mi
costringe a dimenticarmi di me, della mia vera situazione, mi trasporta in una
situazione nuova, e che non è la mia sotto l'influsso della musica mi pare di
sentire quello che in realtà non provo, di capire quello che non capisco, di
potere quello che non posso. […] Essa, la
musica, mi trasporta d'un colpo, immediatamente, nello stato d'animo in cui si
trovava colui che ha scritto la musica. Mi fondo spiritualmente con lui e
insieme a lui passo da uno stato d'animo all'altro. Ma perché lo faccio, non
so.”

È quello che provo
io quando la sento. Soprattutto quando sono triste e sento Elton John. Quasi che
l’amarezza e la tristezza di molte sue canzoni possano sollevarmi.

Umore del giorno:
tanto felice, sperando che duri

E il tempo va…

sabato 6 febbraio 2010

Per quello che vale



Questa settimana è stata segnata da due “decisioni”: quella
che possiamo propriamente definire una decisione, cioè quella di non studiare
più diritto commerciale e l’altra è “semplice” determinazione a finire di leggere
“Il ritratto di Dorian Gray”. Non è facile perché l’inizio non mi ha convinto
molto. Ora, però, mi sta coinvolgendo e non vedo l’ora di finirlo per sapere
tutto.

Per stasera, ritorniamo al 1967. Sapete che gli anni  ’60 della musica per me sono anni
eccezionali. (E facendo una piccola digressione all’argomento libri, vorrei
trovare il libro “Sulla strada” di Kerouac, scritto in quegli anni).

Il gruppo, pressoché sconosciuto, è i Buffalo Spring. Ma qualcuno
potrebbe sapere che Neil Young incominciò così…

La canzone nasce, invece, in un clima difficile. Il clima di
quel periodo. Quello delle proteste giovanili. Infattti, la canzone “For what
it’s worth” fu scritta durante un protesta all’università di Berkley.

“Qualcosa sta succedendo qui / Che cosa sia non è
esattamente chiaro / C’è un uomo con un fucile in mano laggiù / Che mi sta dicendo
di stare attento / Penso che sia il momento di fermarsi, ragazzi, cosa è questo
rumore? / Guardate tutti quello che sta succedendo. / Gli schieramenti sono
decisi / Nessuno ha ragione se tutti hanno torto / I giovani che dicono ciò che
pensano / Hanno dietro di sé così tanta opposizione / Penso che sia il momento
di fermarsi, ehi, cosa è questo rumore? / Guardate tutti quello che sta
succedendo. / Che giornata campale, di grande foga / Un migliaio di persone
nelle strade / Cantando canzoni e portando cartelli / La maggior parte dicono
“urrà per la nostra parte” / Penso che sia il momento di fermarsi, ehi, cosa è
questo rumore? / Guardate tutti quello che sta succedendo. / La paranoia
colpisce duro / Striscia dentro la tua vita / Inizia quando tu vivi nella paura
/ Tu esci dalla linea tracciata, arriva un uomo e ti porta via / È meglio
fermarsi, ehi, cos’è questo rumore? / Guardate tutti quello che sta succedendo.”


Un testo magnifico. Ok, io sono di parte ma sarei
voluto esserci. Sarebbe stato il periodo giusto per me!








Non so se la canzone è già comparsa in qualche pubblicità,
ma mi piace davvero tanto. Buon week-end.


Umore del giorno: tutto sommato contento per il
periodo


E il tempo va…




lunedì 1 febbraio 2010

Chi piangerà il povero innocente?



Ieri sera fidi un bellissimo film alla televisione: “Antwone Fisher”. Che ci fosse Denzel Washington (sia come attore che come regista) è stato un incentivo più, ma poi la trama si è fatta molto interessante e il commento finale che dò per il film è un 10+!

La storia, in parte vera, parla di un ragazzo nero che fu abbandonato dalla madre a due mesi. La signora che lo prese in affidamento lo maltrattava, mentre la tata lo violentava. Questi due eventi lo portano all’età di 25 anni con un profondo disagio a relazionarsi e, soprattutto, con il mondo femminile.

Durante il film una poesia mi ha colpito particolarmente. La trama l’ho accennata proprio per introdurre questa poesia.

“Chi piangerà il povero innocente
perduto e solo
Chi piangerà il povero innocente
quando spezzato avrà il volo
Chi piangerà il povero innocente
che pianse nel sogno del suo amico
Chi piangerà il povero innocente
col mondo dentro a sé nemico
Chi piangerà il povero innocente
che camminerà sulla sabbia rosso fuoco
Chi piangerà il povero innocente
il povero bambino dentro un uomo assente
Chi piangerà il povero innocente
che conobbe la pena e il dolore
Chi piangerà il povero innocente
che morì più volte, più volte ancora
Chi piangerà il povero innocente
il ragazzo che tentò di essere
Chi piangerà il povero innocente
che piange ancora dentro me.”
Spesso ai telegiornali sentiamo parlare di abusi e violenze su minori, pedofilia, pedopornografia, prostituzione minorile, bambini venduti per commercio nero di organi o per prostituirsi o per le adozioni illegali, ecc. Chi piangerà il povero innocente?

Nel film, il protagonista a quella domanda risponde “io lo farò”.  Ma che colpa hanno coloro che subiscono tali assurdità a portarsi traumi che li segneranno a vita? Purtroppo nessuna. Eppure dovranno portarsi il marchio della stupidità umana segnati in loro per sempre.

Umore del giorno: triste perchè non mi va di studiare

E il tempo va…