martedì 27 settembre 2011

Impressioni di settembre

Venerdì ho dato un altro esame e ora, per una settimana o due, ho deciso di "mettermi in vacanza" e riposarmi. E sapete che vi dico? Non ho neanche tanta voglia di scrivere qualcosa di impegnativo oggi! Non dico che scriverò roba senza senso, ma almeno non mi perderò in ragionamenti complicati.

E sentendo la musica al pc stamattina, mi son ricordato di una canzone carina dei PFM, la Premiata Forneria Marconi. Il primo cd che composero con quel nome (la band esisteva già prima, ma con due nomi diversi) comprendeva "Impressioni di settembre", che è il testo che voglio farvi leggere.

"Quante gocce di rugiada intorno a me, / cerco il sole ma non c'è… / Dorme ancora la campagna, forse no, / è sveglia, mi guarda, non so. / Già l'odore della terra, odor di grano, / sale adagio verso me. / e la vita nel mio petto batte piano, /respira la nebbia, penso a te. / Quanto verde tutto intorno a ancor più in là, / sembra quasi un mare l'erba,  /e leggero il mio pensiero vola e va / ho quasi paura che si perda… / Un cavallo tende il collo verso il prato / resta fermo come me: / faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito… / Respiro la nebbia, penso a te. / No, cosa sono adesso non lo so / sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso / no, cosa sono adesso non lo so / sono solo, sono solo il suono del mio passo… /Ma intanto il sole tra la nebbia filtra già: / il giorno come sempre sarà."

Nella testo viene descritto un bel paesaggio settembrino, di quelli che si vedono la mattina presto in questo periodo insomma. E la descrizione di questo paesaggio, personalmente, mi mette serenità e mi lascia sognare. Mi ci vedo lì, perdermi col pensiero in quel campo giallo con l'aria pulita e fresca della prima mattina. Quel cavallo libero, poi, curioso e spaventato, che subito fugge mentre io cerco lì chi sono...  Non è affatto un testo insignificante, ma semplice e immediato! Non vorreste perdervi anche voi adesso in quel giallo campo?

Umore del giorno: rilassato e senza pensieri particolari per la testa

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sabato 24 settembre 2011

Radio Free Europe

Mercoledì sera fu una serata spiacevole per me per due motivi: uno potrebbe non interessare ai più, dato che si tratta della sconfitta dell'Inter (non sono ammesse battute di genere!), ma soprattutto arrivò la notizia che i R.E.M. avevano deciso di sciogliersi. E' stato un gruppo che mi è sempre quasi sempre piaciuto per lo stile delle canzoni!

Nati come la maggior parte dei gruppi e uniti dalla passione per il rock, nel 1981 i R.E.M. pubblicarono il loro primo singolo "Radio Free Europe", un singolo che sicuramente pochi conoscono, me compreso fino a pochi giorni fa. Ed è da questo che voglio partire stasera.

Il testo non fu progettato per avere un significato particolare, ma voglio comunque riportare qui la traduzione.

"Fuori di sè se la radio rimane / Ragione: potrebbe ravvivare il grigiore / Mettilo, mettilo mettilo sul tuo muro / Quella non è certo una nazione. / Stazione da delirio, fuori di sè /  Tienimi fuori dalla nazione nel patto mondiale / Il portico ci rende assurdi / Spingilo, spingilo, spingilo fino allo scafo / Non è proprio nulla di importante. / Appena scesi dalla barca, dove andare? / Chiamando in transito, chiamando in transito / Radio Free Europe. / Oltre a sfidare i media troppo in fretta / Invece di far crollare i palazzi, / Ricordatelo, ricordatelo, ricordatelo prima di tutto /Non è di sicuro una fortuna. / Stazione da delirio, fuori di sé. / Chiamando in transito, chiamando in transito / Radio Free Europe / Deciditi, chiamando tutti i media troppo in fretta / Tienimi fuori dal paese nel mondo / Tra di noi la delusione è assurda / Appena scesi dalla barca, dove andare? / Chiamando in transito, chiamando in transito / Radio Free Europe."

Della canzone esistono, poi, due versioni: la prima pubblicata sotto una etichetta indipendente e molto più rock, e la seconda pubblicata sotto la I.R.S. e che fece da trampolino per il primo album. Nonostante esista un video ufficiale di questa seconda versione, io preferisco la prima, la "versione della Hib-tone".







Che ne pensate? E' un peccato che si siano sciolti, vero?

Umore del giorno: allegro, anche se per niente in particolare

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mercoledì 21 settembre 2011

Uomo morto che cammina

Oggi ho finito di vedere la serie televisiva Oz, un telefilm che racconta di ciò che succede in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti. Al centro di ogni puntata c'è sempre violenza, sangue e vendetta, ma per alcuni detenuti e dirigenti anche la voglia di fare del bene e di redimersi.

Ciò che su tutto più mi ha fatto riflettere è stata la pena di morte. A mio avviso, è una delle peggiori barbarie che uno Stato può permettere. Non sono d'accordo che la violenza debba essere repressa con la violenza e che un omicida debba pagare con la propria vita. Già a metà del 1700, l'illuminista italiano Cesare Beccaria si schierò contro la tortura e la pena di morte col suo famoso libro "Dei delitti e delle pene".

Secondo me, il solo fatto di privare un uomo, criminale ma pur sempre uomo, della maggior parte delle proprie libertà è una pena sufficiente. Inoltre, colui che è in prigione non deve essere abbandonato a sè, ma seguito e portato a fargli capire qual è stato il suo errore e, quindi, ri-educato. Insomma, un uomo può aver fatto del male, ma ciò non significa che in lui c'è solo del male. E se così fosse, sicuramente quella persona avrebbe problemi psichici, che dovrebbero essere curati.

Tra l'altro, molte volte si è sentito (e non solo nei film) di condanne a morte sospese perchè non è stato lui / lei a commettere il fatto. Famoso è il caso di Sacco e Vanzetti, dove il processo fu viziato dai pregiudizi del giudice e della giuria, e due uomini sono morti ingiustamente! Chi ci dà la certezza che il condannato ha davvero commesso il reato? Ma se anche fosse certo, chi siamo noi per giudicare una persona? Non è un fatto religioso! Se dobbiamo uccidere una persona perchè anch'essa ha ucciso / stuprato / tradito / inneggiato alla rivoluzione, siamo sicuri che anche noi siamo completamente puliti? Non serve forse che anche noi controlliamo il nostro passato e ripensare al male che abbiamo fatto agli altri? Ripeto, non è un fatto religioso.

Se sulla Terra dovessimo davvero eliminare o menomare ciascuno che ha sbagliato, credete che ne rimarrebbe uno intero? Sicuro che tu che ora stai dicendo no adesso non hai mai ferito una persona, seppure non fisicamente?

E non si può obiettare che uccidere è più grave di fare del male a una persona perchè la cosiddetta "legge del taglione" non va a sindacare su quello. Tu mi hai pestato il piede, ora io lo pesto a te; tu mi hai violentata\o privandomi della mia serenità sessuale, io  ti castro privandoti della tua libertà sessuale; tu mi hai tradito\a portandomi disonore, io ti lapido; tu hai evaso le tasse, io Grande Stato, Supremo Giustiziere sociale, ti taglierò una gamba; eccetera eccetera...

Sulla pena di morte si sono espresse varie persone, favorevoli e contrarie. Oggi pomeriggio ho discusso con una mia amica che si dichiarava favorevole alla pena di morte per serial killer e psicopatici. Fermo restando la sua libertà d'opinione, voglio farvi leggere una canzone di Bruce Springsteen contro  la pena di morte,  intitolata "Dead man walkin'".

"Sta arrivando un cavallo pallido / e io sto per cavalcarlo. / Partirò al mattino / col mio fato accanto. / Sono un morto che cammina / Sono un morto che cammina. / Nella parrocchia di St. James / sono nato e sono stato battezzato / com'è che sia andata / signore, non ha bisogno di ascoltarlo. / Sono solo un morto che parla, / avevo un lavoro, una ragazza / ma tra i nostri sogni e le azioni ci sta il mondo. / Nel profondo della foresta / mi assalirono il loro sangue, le loro lacrime / tutto quel sentii furono la droga e la pistola / e la paura dentro di me. / Come un morto che parla. / Sotto il cielo d'estate mi si fece buio negli occhi, / sorella, non ti chiedo perdono / i miei peccati son tutto quel che ho. / Ora le nuvole sulla mia prigione / si muovono piano per il cielo / sorge un nuovo giorno /e i miei sogni sono pieni, stanotte."

La frase che più mi piace è "avevo un lavoro, una ragazza ma tra i nostri sogni e le azioni ci sta il mondo". Nessuno nasce criminale, ma talvolta lo si diventa, ma non per questo si dovrebbe pagare con la vita un errore.

Umore del giorno: ho voglia di passare in fretta questi ultimi giorni e riposarmi un po' dopo questa sessione d'esami

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sabato 17 settembre 2011

La storia infinita

Finalmente questa settimana sta finendo! Non sono riuscito neanche a scrivere un po' sul blog. Giovedì e ieri avevo due esami e la preparazione è stata piuttosto complessa. Per non parlare del risultato complessivo che non è stato dei migliori. Ma almeno ho imparato che non devo mai più provare a preparare 3 esami con materie eterogenee che sono a distanza di una settimana tra loro! Venerdì prossimo vedremo come andrà l'ultimo, nonchè penultimo di questi primi tre anni di università.

Per oggi voglio farvi sentire una canzone tranquilla e, purtroppo d'amore. Ribadisco che non ce l'ho con le canzoni d'amore, ma spesso hanno testi troppo scontati e smielati, che non posso sopportare. La canzone di oggi è di Lmahl e la canzone si chiama "The NeverEnding story". Sicuramente la conoscerete se avete visto il film "La storia infinta".







 

Carina, no? Lui ha anche un taglio di capelli alla David Bowie, maestro della musica e icona della moda negli anni '70 - '80.

Umore del giorno: un po' di mal di testa, ma bisogna studiare, sono gli ultimi sforzi!

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sabato 10 settembre 2011

Birthday

Per oggi faccio un po' auto celebrazione (ci vuole anche quella) e, dato che è il mio compleanno mi regalo una canzone dei Beatles di buon compleanno. Insomma, senza troppe pretese!  :)

Dopo l'intervento un po' più pesantuccio dell'ultima volta ci vuole qualcosa di molto leggero, un fresco rock 'n' roll. E direi che fresco è anche un parola troppo forte per me, visto che ho ancora un po' di raffreddore.

Questa è la traduzione di "Birthday", niente di eccezionale.

"Dici che è il tuo compleanno / E' anche il mio compleanno, sì / Dicono che è il tuo compleanno / Buon compleanno a te / Sono felice che sia il tuo compleanno / Buon compleanno a te. / Sì andiamo a una festa festa / Sì andiamo a una festa festa / Sì andiamo a una festa festa. / Vorrei che ballassi (Compleanno) / Buttati (Compleanno) / Vorrei che ballassi (Compleanno). /  Dici che è il tuo compleanno / E' anche il mio compleanno, sì / Dicono che è il tuo compleanno / Vedrai ci divertiremo / Sono felice che sia il tuo compleanno / Buon compleanno a te / Buon compleanno a te"







Non sarà il massimo passarla sui libri, ma non dò tanta importanza a questo giorno. In fondo è uno come tanti altri e l'età avanzerà a prescindere sempre!

Umore del giorno: con tanto sonno

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giovedì 8 settembre 2011

Fine d'estate

Ultimamente mi sto re-interrogando su di me, sulle mie paure e soprattutto su quella paura di cambiamento radicale che non riesco proprio ad abbandonare completamente.

Due settimane fa, un'amica iniziò a farmi domande molto personali e a me andavano bene, non ho nulla in contrario nè nulla di pericoloso (almeno per la legge) da nascondere. Rispondendo, però, provai un forte disagio interiore, che ancora non riesco a spiegare. Mi sentii male, quasi a voler scappare da me... Non so, forse non esistono parole per descrivere come stavo. Ma da quel momento ho ricominciato a farmi domande su di me e a riscoprire il vecchio problema con cui non ho mai avuto il coraggio di fare i conti: il cambiamento!

Molto tempo fa, mi lamentavo di avere una vita troppo abitudinaria, fatta di emozioni piatte e solo qualche piccolo momento di felicità. Col passare dei giorni, mi sono assuefatto e forse anche rassegnato a questa routine e oggi non me ne lamento più. Anzi, sono quasi soddisfatto di questo "traguardo raggiunto". Non potrò raccontare "di quel momento favoloso in cui facemmo / vedemmo / ...", ma sarei anche orgoglioso di non raccontare "di quel momento in cui stavo per morire / uccidermi / essere ucciso / ...".

Ebbene, non me ne rendo conto, ma in realtà mi sono ucciso perchè non ho saputo apprezzare la mia vita, non ho saputo sfruttarla, rinchiuso dietro quella paura di cambiamento. Non necessariamente si debbono vivere vite eccezionali, sempre con l'adrenalina iniettata nel sangue (credo che quella assuefazione sia anche peggiore perchè il gesto finale per massimizzarla sarà morire). Ma vivendo nella mia routine mi precludo piccoli piaceri della vita che sono comuni per tutti, e uno in particolare: l'Amore.

Parlando con un'altra mia amica, questa mi chiedeva se avessi mai pensato a una certa ragazza come possibile "girlfriend" e la mia risposta fu che ho paura. Ho paura di me e ho paura di cosa implicherebbe stravolgere la mia vita per una persona cui voglio bene e ho paura che potrei non essere abbastanza pronto per non ferirla. Naturalmente, come potrei parlare di cose che non conosco?

Infine, domenica scorsa ho sentito aumentare l'affetto per una ragazza, ma mi sono ripromesso di non affrettare i tempi e capire bene se anche lei corrisponde. Mossa azzardata o no, solo il tempo potrà rispondermi. E lunedì pomeriggio, vedendo il cielo coperto da nuvoloni grigi, mi si è accesa come una lampadina ispiratoria e ho iniziato a buttare giù qualche verso.

Stamattina ho rifinito la poesia e stasera volevo condividerla su questo blog. Ciò che è descritto rispecchia in pieno la lotta in me tra cervello e cuore.

"Fine d'estate"

Voglio una tempesta
Che scalfisca la dura terra,
Che scuota il brullo paesaggio,
Che purifichi la greve aria.
 
Dal rosso terreno, un
Denso calore si sprigiona
Ma il saggio villano lo fredda
Per non arrischiar il proprio ventre.
 
Combatte ora il Grande
Giallo con una nuvola grigia,
portata da un fresco vento,
 
ma non cambierà questo
esile equilibrio e nel mio cuore
resterà solo la speranza.
 
Sono ben lungi da essere un poeta o aspirare ad esserlo (sarà che non ho abbastanza fiducia in me, altro mio problema), ma scrivere in versi ciò che sentivo mi ha divertito , ma soprattutto ha permesso di esplorare meglio dentro di me e cercare una risposta a cosa sento e come mi sento.

Umore del giorno: non buono dato il mio raffreddore e mal di testa

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sabato 3 settembre 2011

Wishing well

Oggi non mi sento molto ispirato a scrivere. Un po' è colpa del caldo e un po' è perchè da una settimana mi interrogo su di me, scavo dentro me, cercandomi, cercando un'identità. Certo, sono quello che sono. Ma cosa precisamente? Cosa porto in me? Cosa rappresento per gli altri?

Non mi perderò in queste crisi oggi, però. Oggi ci abbandoniamo ai piaceri della bella  musica degli anni '80 e scopriamo un cantante che la memoria della Musica ha perso. Lui è Terence Trent D'Arby è nel 1982, come secondo singolo, scelse la canzone d'amore "Wishing well". Come si sa, non mi dilungherò sulla traduzione di una canzone scontata e smielata e salto subito alla canzone.

http://www.youtube.com/watch?v=ynIHsHYaig0&ob=av2e

Una bella voce, non trovate?

Umore del giorno: incerto...

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