giovedì 30 aprile 2009

La voce del silenzio

Oggi vorrei aggiungere un testo di Sanremo del 1968 (anno d'oro, già!). Cantante eccezionale è la statunitense Dionne Warwick che canta in italiano.
In effetti ha l'accento italiano mentre canta, ma la sua voce è uno spettacolo e il testo altrettanto.
Purtroppo non ebbe immediato successo la canzone; ma appena la ripresentò Mina (identico ritmo e testo, e quasi anche accento!) fu subito successo. Oggi sono tanti cantanti famosi che la cantano a loro modo: Massimo Ranieri, Andrea Bocelli, Rento Zero, Elisa, Ornella Vanoni eccetera eccetera...
Passiamo al suo testo.
"Volevo stare un pò da sola / per pensare e tu lo sai / ed ho sentito nel silenzio / una voce dentro me / e tornan vive troppe cose / che credevo morte ormai…/
E chi ho tanto amato / del mare del silenzio / ritorna come un'onda nei miei occhi. / E quello che mi manca / nel mare del silenzio / mi manca sai, molto di più. /
Ci sono cose in un silenzio /che non m'aspettavo mai, / vorrei una voce. /
Ed improvvisamente / ti accorgi che il silenzio / ha il volto delle cose che hai perduto. /
Ed io ti sento amore, / ti sento nel mio cuore / stai riprendendo il posto che / tu non avevi perso mai, / che non avevi perso mai, / che non avevi perso mai. /
E quello che mi manca / nel mare del silenzio / mi manca sai, / molto di più, ci sono cose in un silenzio. / che non m'aspettavo mai, /vorrei una voce. / E improvvisamente / ti accorgi che il silenzio / ha il volto delle cose che hai perduto. / E io ti sento amore, / ti sento nel mio cuore / stai riprendendo il posto che / tu non avevi perso mai / non avevi perso mai / non avevi perso mai."
Amore e solitudine e una goccia di disperazione si uniscono per dare una magia particolare a questo testo che posso considerare uno dei più belli in Italia di quegli anni. Il resto si commenta da sè...
A presto!

sabato 25 aprile 2009

Fallo con me per un'altra vota ancora (ehy niente malizia!)

Buona festa della Liberazione a tutti! Sessantaquattro anni fa, l'Italia viene liberata dal dominio nazi-fascista e si avvia verso la democrazia e la Repubblica, confermata poi col referendum del 2 giugno 1946. Lasciando perdere ogni polemica attuale, passiamo alla canzone di oggi.
Per ogggi scelgo una canzone che è conosciuta, ma che magari pochi sapevano associare a questo duo americano: Captain & Tennille. E la canzone di oggi è uno dei loro ultimi più grandi successi. Il titolo è: " Do that to me one more time" e il video (non originale) è qui:





La traduzione è uno di quei testi tutti smielati che non sono riuscito a trovare nella rete, e che, a differenza dell'altro sabato, non farò.
Buon fine settimana!
A presto.

giovedì 23 aprile 2009

Combatti il potere



Avevo detto che non avrei parlato più di politica. Il testo di oggi non sarà un’eccezione, solo sarà un testo che parla di libertà.

La cantarono i Public Enemy nel 1989 e la canzone si chiama “Fight the power”.

“1989, un numero, un'altra estate (renditene conto) / il suono del grande batterista, / la musica colpisce il tuo cuore perché so che hai un'anima, / (Fratelli e sorelle, hey!), /Ascoltate se ve lo state perdendo, lo dico a tutti, / abbiate ritmo mentre canto, / dando uno sguardo / per apprendere quello che so, / mentre le fasce (in testa, ndr) sono sudate, / e le rime e il ritmo vanno avanti, / dovete darci quello che vogliamo, / dovete darci quello di cui abbiamo bisogno, / il nostro diritto di parola è libertà o morte, / dobbiamo combattere il potere che c'è, / fatemi sentire che dite / combatti il potere.  / Siccome le rime hanno in progetto di essere respinte, / quello che conta è che le rime / abbiano in progetto di riempire il vostro animo, / adesso che vi siete accorti che gli orgogliosi sono arrivati alla meta, / dobbiamo pompare le nostre opinioni per farci forza, / dal cuore / è un inizio, un pezzo d'arte rivoluzionare è fare un cambiamento, niente di strano / gente, gente noi siamo uguali, / no, non siamo uguali, / perché non conosciamo il gioco, / quello di cui abbiamo bisogno è la coscienza, non possiamo non curarcene, / tu dici "Cos'è questo ?" / il mio amato buttiamoci negli affari, / il pazzo di sé sulla difensiva della forma fisica / (Yo) fannullone, affettatati allo show, / devi andare per quello che sai, / fai vedere a tutti, in modo da combattere il potere che c'è, / fatemi sentire che dite / combatti il potere. / Elvis (Presley, ndr) è stato un eroe per molti, / ma non per me, vedi, / pensa al razzista che è stato quell'imbecille, / manda a fanculo lui e John Wayne / perché sono nero e ne sono orgoglioso / sono pronto, sono eccitato e per di più elettrizzato / la maggior parte dei miei eroi non appare su nessun francobollo / prova a guardare indietro, vedi e troverai / solamente "rednecks" (razzisti del Sud, ndr) per 400 anni se controlli / non ti preoccupare, sii felice / è stata la canzone numero uno, / dannazione, se lo dico mi potresti schiaffeggiare proprio adesso / proprio qui, andiamo, / cosa dobbiamo dire / potere al popolo, nessun ritardo, / per far vedere a tutti / in modo da combattere il potere che c'è. / (Combatti il potere).”


Quando iniziai questo progetto di aggiungere testi significativi avevo anche detto che se avessi trovato testi hip-hop interessanti sarebbe stato molto meglio. Bene, finalmente stasera ne ho trovato uno.


Gli altri testi hip-hop non sono insignificanti, semplicemente la maggior parte parlano di vita privata di un artista. E non so fino a quanto può essere interessante…


Questa settimana (fino a ieri) è stata abbastanza stressante per me, dovendo preparami per l’esame di matematica. Ora sono libero (anche se non l’ho passato) e ora vorrei godermi qualche giorno di relax… Potrei trovare anche qualche attimo in più per scrivere sul mio space!


A presto!



sabato 18 aprile 2009

Quel che ci vuole per me



Stamattina mi sono svegliato particolarmente pensieroso. Tutti i fatti li posso riassumere così. Mercoledì ho fatto un concorso per maresciallo in Marina ad Ancona e non ho superato la fase delle preselezioni. Da martedì notte, quando tornai, mio padre ha iniziato a dirmi che devo cercare di fare sempre concorsi perchè la vita all’università non è per me. Non sono d’accordo, ma non lo accetterà mai, neanche se glielo dirò sempre.

Giovedì sera mi fece vedere un concorso alla Regione Lazio, ma è un posto che non mi interessa e l’ha capito fino alla fine!

E per ora, insomma, sembra che il primo peso, quello di mio padre che secca l’ho tolto.

Il secondo peso è, invece, un po’ più delicato. All’università c’è una ragazza che mi piace tanto,  ma non ho il coraggio da andare da lei. Una volta sola ci siamo parlati,scherzando oltretutto, ma poi tutto è continuato come se nulla fosse. In tre (e
forse anche qualcuno di più) mi dicono di farmi sotto, ma io rispondo sempre no.

Questa pressione e pensieri li porto da lunedì mattina. Ciò che mi blocca qui sono tre cose. La prima è che lei mi sembra troppo bella per di re sì a me. Sarà una cosa stupida, ma a me sembra che le ragazze badino a questo punto. La seconda è che lei è di Castellaneta (e non so se addirittura Marina) e raggiungere quel posto da qui, anche ogni sera, non sarebbe affatto uno scherzo. Terzo elemento bloccante è il fatto che forse non mi sento ancora pronto ad affrontare un mondo nuovo fatto di piacere ma anche problemi. Stamattina (alle 5 e 20 circa) mi sono alzato per andare al bagno e ho pensato “io sono un’aquila che vola libera nel cielo”; oggi aggiungo “dopo sarei un canguro in una riserva naturale”.

Bo sarò io che mi complico le cose, ma sembra che non sia ancora maturato del tutto. Anche se gli istinti ce li ho…

Passando, invece alla canzone di oggi, questa è quella che volevo mettere l’altro sabato, ma che non aggiunsi più. Il gruppo è, come si suol dire, “riemerso dalla naftalina (o dalla tomba, a seconda delle usanze)” verso la fine dell’anno scorso, quando hanno inciso una canzone con Ne-Yo e che è balzata alta in classifica solo negli Usa e magari in qualche altro Paese
europeo, che non è l’Italia. La canzone recente è “Single”, mentre quella che voglio farvi sentire oggi è “You got it (The right stuff)”. Loro sono i New Kids on the Block.

La traduzione non l’ho trovata, ma la faccio velocemente io perché sembra meritevole.

“Quel che ci vuole per  me. / La prima vola è andata alla grande / la seconda volta è stata una bomba / la terza mi sono innamorato di te / ora spero che duri. / Lo vedo quando tu parli / me lo dici quando tu  parli. / Si può notare in ogni cosa che tu fai / anche nei tuoi pensieri./ Hai quel che ci vuol per me baby / mi piace come tu mi accendi / Hai quel che ci vuol per me baby / tu sei la ragione per cui io canto una canzone. / Tutto ciò di cui ho bisogno sei tu / Oh, ragazza, sei così giusta / e tutto quello che ho sempre voluto sei stata tu / tu hai fatto diventare tutti i miei sogni realtà. / Il primo bacio fu molto dolce / il secondo bacio è stato un copo di scena / il terzo e il quarto bacio / non me li voglio scordare.”

Già, ho trovato una canzone d’amore. Per perfetti innamorati (che si conoscono però!).

Ed ecco ora il video:







Il video è da urlo! Mi piace un sacco. E naturalmente la canzone non è da meno. Di regola dovreste aver conosciuto un nuovo gruppo, o sbaglio?

Buon week-end!

A presto!

venerdì 17 aprile 2009

L'eterna sfida

Settimana dura che ancora deve finire e (forse) deve dare il
peggio di sè. Stasera riescoa  scrivere qualcosa con un po' di serenità e
voglio anche sbrigarmi prima che questa serenità svanisca.Un testo che mi si addice molto in questo periodo ma che riflette ciò che io ho
sempre fatto, nascondere i sentimenti e sopprimerli.
Ho sempre ammesso di farlo e non ho mai avuto l'idea di smettere. Ecco qui un
testo di Renato Zero, proveniente da una canzone mai resa famosa
(probabilmente, visto che non sono mai stato un grande fan di questo cantante,
tranne per qualche canzone).

Il testo di oggi è impregnato di un senso e si chiama: “L’eterna
sfida”.

Piccolo suggerimento per la lettura e una facile
comprensione: la prima battuta di ogni verso (che inizia prima del punto della
frase precedente) necessita una piccolissima pausa e leggendo capirete la
poesia di questa canzone.

“Mai / sfidare i sentimenti mai / sentirsi totalmente immuni
e poi / se liberi quel fuoco / te ne accorgerai. / Guai / tenerli prigionieri
lì / quei sentimenti soffrono così / avvicinarli accarezzarli un po' / prudenza
si, paura no. / Un'emozione in più / è terra conquistata / non possiamo
chiedere / certezze a questa vita. / La fede quando c'è / miracoli ne fa / è
l'ora di cercarsi / riconciliarsi anche con Dio / fuggire dagli equivoci / se
tu mi aiuti ti aiuto anch'io. / Qui / tutti in lista d'attesa qui / in questo
viaggio ricco di sorprese / salite e discese così. / Qui / niente favori o
priorità / è legge del cuore / esatta e comunque implacabile / gioca i suoi
assi l'amore / ma se ti azzardi a barare tu / non mi rivedi più. / Noi / chiari
di luna non direi / siamo abbonati ai temporali ormai / vediamo amore ovunque /
ma lui non vede noi. / C'è / qualcosa c'è dentro di noi / chiamali sentimenti
se ti va / è una ferita aperta e sanguina / che il tempo poi rimargina. / Una
forza c'è / oscura e sconosciuta / che mette insieme gli uomini / in questa
eterna sfida. / Una luce che / non è spenta mai / viene da una finestra / qualcuno
spera che verrai / anche un pensiero basta / per chi non smette di amarti mai. /
Si, ci vuole tanta pazienza qui / per capire occorre tolleranza / per morire è
sufficiente un addio. / Qui / l'amore vive il mistero suo / più fatti e meno
parole / le folli passioni tradiscono / c'è più di un mondo là fuori / cerca
una strada qualunque sia / una rincorsa e via... / Una rincorsa e via... / Ancora
inutile rabbia / fra quello che appare e ciò che non è / ma se tornasse la
voglia / sbagliare storia che vuoi che sia / una rincorsa e via... e via.”

Se qualcuno si chiede se c’è ancora poesia, la mia risposta
è sì. Sarà anche un testo vecchio, ma il significato è uguale e intenso nel
tempo che era e che verrà.

Non aggiungo ulteriori frasi, lascio la poesia così com’è.

A presto!

sabato 11 aprile 2009

I'm not scared

Oggi pomeriggio non so decidermi tra due canzoni anni '80... Lanciamo un sondaggio?
No, decido io, anche se sarebbe stato bello se qualcuno avrebbe deciso per me.
Lo scontro sarebbe dovuto essere tra due grandi gruppi britannici degli anni '80. Per oggi hanno vinto i Pet Shop Boys.
La canzone che aggiungerò oggi è cantata, perè, da un altro gruppo, gli Eighth wonder.





Sì sente molto il ritmo anni '80.
Buon week-end e buone feste!
A presto!

giovedì 9 aprile 2009

Qualche verità sulle donne

Stasera torno su una canzone che si è presentata a Sanremo. Parlo però di una canzone presentatasi tra le proposte. La cantava Silvia Aprile e i l titolo è "un desiderio arriverà".
"Le donne non sono mai sole
/ Sanno che c’è qualcuno che le amerà
/ E quando piangeranno, e quando soffriranno
/ Sanno che in fondo ad una lacrima c’è una forza
/ Sarebbe bello volare via, adesso / Vedere il mondo da lassù
/ Gridare contro l’indecenza
/ Contro chi ruba la speranza
/ Per ogni donna c’è una stella e un desiderio arriverà
/ Le donne vivono d’amore / Segreti, labbra rosse ma con dignità
/ Quando lavoreranno, quando ti stupiranno
/ Sanno trovare forza in un ritorno
/ A volte siamo come il mare
/ Che abbraccia forte la città
/ Noi che cerchiamo la coerenza
/ Ad occhi chiusi in una stanza
/ Con la certezza che ci passa, vedrai domani passerà
/ Gridare contro l’indecenza
/ Contro chi ruba la speranza / Per ogni donna c’è una stella ed un desiderio arriverà
/ Le donne non sono mai sole."
Come vedete è un inno alla donna. E sono felice di averlo letto. In realtà, avevo saltato dal mio Sanremo le proposte, tranne Arisa (caso fu quello!) e Irene Fornaciari (perchè era figlia del famoso padre Zucchero, ehehe scusate il gioco di parole!).
Donne che leggete, il testo sbaglia o dice delle verità?
A presto!

sabato 4 aprile 2009

Schiavo dell'amore (io speriamo mai!)


Anche oggi rimaniamo negli anni '80, 1985 precisamente, con un'altra dolce canzone. Oggi ricordiamo Bryan Ferry (ma non è morto) con "Slave to love".


La traduzione la riporto subito, anche se a me non piace tantissimo: " Dille che aspetterò / Al solito posto / Con gli stanchi ed estenuati / Non c’è scampo / Al bisogno di una donna / Devi sapere / Come chi è forte diventa debole / E il ricco diventa povero / Stai correndo con me / Non toccare la terra / Siamo quelli dai cuori senza riposo / Non quelli in catene / Il cielo sta bruciando / Un mare di fiamme / Anche se il mondo sta cambiando / Io sarò lo stesso / La tempesta sta scoppiando / O così pare / Siamo troppo giovani per ragionare / Troppo cresciuti per sognare / Ora uno scatto sta facendo girare / La tua faccia verso la mia / Posso sentire la tua risata / Posso vedere il tuo sorriso / No, non posso scappare / Sono uno schiavo d’amore."


Vi assicuro che la canzone è molto meglio.









A presto!



giovedì 2 aprile 2009

Chi vuole fuggire... magari anche con me?

Dovrei mettere un testo di canzone, ma stasera preferisco riportare un pezzo di un libro chiamato "Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares" di Fernando Pessoa, uno scrittore e poeta porrtoghese di fine '800.
Per chi ha seguito il Chiambretti night ieri sera questo brano l'avrà già sentito, per tutti gli altri godetevi queste parole:
"[..]..
questa è una giornata nella quale mi pesa, come un ingresso in carcere, la
monotonia di tutto. M
a
la monotonia di tutto non è altro che la monotonia di me stesso.
Ciascun
volto, anche lo stesso che abbiamo visto ieri, oggi è un altro, perché oggi non
era ieri. Ogni giorno è il giorno che è, e non ce n’è mai stato un altro uguale
al mondo. L
’identità
è solo nella nostra anima, attraverso la quale tutto si somiglia e si
semplifica. I
l mondo è cose staccate e spigoli distinti; ma se siamo miopi, esso è una nebbia
insufficiente e continua.
Il
mio desiderio è fuggire.
Fuggire
da ciò che conosco, fuggire da ciò che è mio, fuggire da ciò che amo. D
esidero
partire: non verso le Indie impossibili o verso le grandi isole a sud di
tutto, ma verso un luogo qualsiasi, villaggio o eremo, che possegga la virtù di
non essere questo luogo. N
on
voglio più vedere questi volti, queste abitudini e  questi giorni.
Voglio
riposarmi, da estraneo, dalla mia organica simulazione.
Voglio
sentire il sonno che arriva, come vita e non come riposo.
Una
capanna in riva al mare, perfino una grotta sul fianco rugoso di una montagna,
mi può dare questo.
Purtroppo
soltanto la mia volontà non me lo può dare… [..]"
Io mi riconosco molto in queste parole e ora sono alla disperata ricerca della versione italiana di questo libro. Devo trovarlo...
Un altro pezzetto ancora: "Colui che sta in un canto del salone balla con tutti i danzatori. Egli
vede tutto e, dato che vede tutto, vive tutto. E poiché tutto, in fin
dei conti, è una nostra sensazione, tanto vale il contatto con un corpo
come la vista di esso o come il suo ricordo. Io ballo quando vedo
ballare. Posso dire, come il poeta inglese che disteso sull'erba
guardava da lontano tre mietitori: "C'è un quarto mietitore, e quello
sono io.
"

A presto!