domenica 24 febbraio 2008

la giornata che non ho mai avuto....


Stasera ho voglia di scrivere! Non so cosa, ma sento una forte energia dentro di me. Sì, in parte è dovuto a una reazione psicologica spontanea a voler non pensare a cosa sarà del mio futuro, un po' è dovuto a strani pensieri che mi passano per la mente che non mi danno pace... ma il resto (una buona parte) è semplice pura energia!
Ok, mi è balzata per la testa una folle idea, che se non fosse per il mio strano momento non farei mai...
Tempo fa vi dissi di una poesia che scrissi in un momento di tristezza immensa. Oggi mi faccio coraggio e la scrivo!



La giornata che non ho mai avuto


Ci son giorni
in cui avresti preferito
svegliarti in una galera Usa
e tu essere un condannato
a friggere.
Ci son giorni
in cui avresti voluto
alzarti ed essere un uomo di Stato
e usare tutte le energie
per il mondo.
Ci son giorni
in cui avresti ululato
e schioccato la lingua
per ringraziare il dio Sole
di esser sorto.
Ci son giorni
in cui avresti desiderato
avere poteri magici
e abbattere malignità
e malvagità.
Ma ci son giorni
in cui sei contento
di essere ancora sveglio
e ritrovarti lì' nel tuo letto
e sapere che ti aspetta
una nuova giornata
e, ringraziando Dio,
raccogli le tue forze
e ti accingi a lottare con la vita
per ottenere finalmente la giornata che non hai mai avuto.



Ok, ora lasciate commenti se no non vado più avanti a pubblicare da ora fino alla fine dei miei giorni (o magari del giorno che non ho mai avuto!)
A risentirci.

sabato 23 febbraio 2008

Le parole non vengono facilmente

Finalmente di nuovo qui su Internet a riempire il mio space con la
bellissima musica anni '80. Oggi proppongo una bellissima canzone del
1980: "Words" di F. R. David.
E' stupenda, secondo me. Il testo poi, mi prende particolarmente... Va beh non dico altro. "Le
parole non mi vengono facilmente / Come posso trovare una strada / Per
farti vedere, ti amo / Le parole non mi vengono facilmente. / Le parole
non mi vengono facilmente / Come posso trovare una strada / Per farti
vedere, ti amo / Le parole non mi vengono facilmente. / Bene, sono solo
un musicista / La melodia è di gran lunga la mia migliore amica / Ma le
mie parole stanno uscendo tutte sbagliate e io, / Rivelo il mio cuore a
te e, / spero che tu creda che sia vero perchè. / Le parole non mi
vengono facilmente / Come posso trovare una strada / Per farti vedere,
ti amo / Le parole non mi vengono facilmente. / Questa è solo una
semplice canzone / Che ho scritto per te da solo / Non c'è un
significato nascosto e tu lo sai / Quando ti dico ti amo dolcezza. /
Per favore credi che lo faccio veramente, perchè / Le parole non mi
vengono facilmente / Come posso trovare una strada / Per farti vedere,
ti amo / Le parole non mi vengono facilmente. / Non è facile."
Che ve ne pare? Questa canzone per me ha (quasi) tutto: ottima
musicalità, un brano eccezionale e... cosa gli manca? La giusta
popolarità!
Peccato davvero. Eccovela comunque qui di seguito e fatevela piacere perchè è come un templio sacro!






Che ne pensate allora? Gusti...
A risentirci!

giovedì 21 febbraio 2008

Sono tornato e spero per molto stavolta!

Per un mese da ieri avrò di nuovo Internet a casa. Che bello...
Comunque, in questo mese in cui non ho voluto neanche aggiornare lo space per non essere troppo di peso, mi sono successe varie cose belle.
Due su tutte meritano per me essere rievocate: un libro bellissimo che ho letto e il piccolo passo verso il mio futuro che ho fatto pochi giorni fa.
Partiamo dall'ultimo. La settimana scorsa ho partecipato al concorso per l'Accademia nell'arma dei Carabinieri. E stata un'esperienza bellissima: poco agitato (grazie dopo tutta la diperazione e l'esaurimento che mi venne quando dovevo fare l'esame dei quiz alla motorizzazione!), tranquillo e sereno e consapevole che su circa 5000 ragazzi che vi partecipavano avrei avuto poche chances di farcela, visto anche che i posti totali finali del concorso sono 50!
Vi ho però partecipato e per ora l'esame preliminare l'ho passato! Ora, il 17 marzo ho prove fisiche e accertamenti sanitari (e là e più sicuro che non passo!).
Martedì prossimo, inoltre, andrò ad Ancona per un altro concorso per entrare in Marina.
Passiamo ora a parlare del libro che vorrei consigliare vivamente a tutti i gusti: "Mille splendidi soli" di Hosseini.
E' stupendo! Brevemente, parla della storia di 2 ragazze che per strane coincidenze si ritrovano a vivere insieme e.... Va be, non è magari proprio così comunque non voglio dire assai, ma davvero leggetelo. Cercate se volete la recensione e la storia di questo libro su Inetrnet, ma comunque vi posso dire che il libro è bellissimo, scritto benissimo e riesce perfino a far commuovere...
... Forse non sto riuscendo a scrivere bene stasera, ma ci sono due motivi: sono felice di riavere internet e, purtroppo, stasera mio fratello piccolo sta facendo di tutto per farmi arrabbiare e io sto così nervoso che non riesco a concentrarmi bene.
E non è vero che sto scaricando tutta su di lui la colpa!
Va bè, dai, l'importante l'ho detto.
A risentirci!

lunedì 4 febbraio 2008

Torno per poco... 15 minuti!


Il servizio continua a rimanere sospeso. Tuttavia, oggi ho trovato il modo per collegarmi e ne approfitto per mettere 2 interventi scritti duarnte questi giorni.
In realtà dovevano essere 3, solo che al pc sono successi certi casini che gli hanno fatto recuperare non tutta la memoria. Se però lo trovassi l'altro intervento (scritto  il 23-01) non ci penserei due volte a pubblicarlo (anche perchè era molto positivo!).
Eccovi comunque i due interventi.

Nel Cinquecento circa, un italiano, Giambattista Vico, scrisse dei "corsi e ricorsi della storia dell'uomo". Intendeva cioè dire che la storia dell'uomo è come una spirale con eventi simili che si ripetono periodicamente.
Anch'io sento che su di me c'è una "forza" che riesce a farmi ripetere gli errori del passato.
In 3 media, a metà anno e qualche mese in più, litigai col mio migliore amico e la scuola divenne un inferno per me e non vedevo l'ora che finisse per ricominciare una nuova vita.
E, come ho già scritto tempo fa, quella nuova vita cominciò con la scuola superiore.
Ma il potere magico che ho io riesce a far diventare un inferno anche quest'ultimo anno di scuola superiore, cosicchè non vedo l'ora che anche le superiori finiscano e posso fnalmente andare a lavoro (anche se non so dove) e ricominciare una terza vita!
Molto probabilmente non si capisce bene a cosa io stia alludendo...
Riprendo un po' di discorso. Ultimamente sento sempre più forte in me un sentimento di estranietà a tutto e a tutti. E ognuno se ne sta per i fatti suoi a fare questo e quello, a progettare di andare lì con quella persona, lì con gli amici, di divertirsi...
Non sto dicendo che ho bisogno di divertirmi... Sento piuttosto di essermi stancato di tutti, di aver bisogno di conoscere persone nuove, nuovi stimoli, nuovi stili!
Sento una rivoluzione in me, che dice finalmente di esplodere tutto ciò che io ho sempre tenuto per me, di dire in faccia alle persone che odio "Basta, tu mi hai rotto le *****, non ti sopporto, non sopporto di te questo..." e poi andare invece dalle persone a cui tengo e dire finalmente tutto e di come la penso e poi fuggire... Fuggire perchè so che se a distanza di tempo se quelle persone le rivedessi...
Ma so già che mi sono compromesso fin da ora...
Il fatto è che non sento più di riuscire a confidarmi con nessuno perchè ormai tutto ciò che sta attorno è diventato un insieme di "buon viso a cattivo gioco" e che comunque se anche qualcuno ci tenesse a me, mi guarderebbe con occhi di pena e commiserazione.
Io voglio sempre pensare agli altri, essere semrpe disponiobile per loro, ma alla fine io non ne ho cavato nulla, perchè spesso, alla fine, è tutto fatto per tornaconto personale.
Forse aveva ragione una mia cara compagna nel dire che l'amicizia non esiste.
Ma, se non posso sicuramente confidare in un'amiciazia sana, sicura, non può che derivarne una vita arsa, secca, piatta.
E allora il punto di rottura dove ci sarà? Ma, prima di tutto, ci sarà?
Oh, mondo crudele... Davvero la situazione non può che andare di peggio in peggio, finchè finalmente non inizierò la nuova vita e lì si vedrà se, alla fine, sono io che cerco l'impossibile, o è stata tutta semplice sfortuna e tutto ciò di cui io sto discorrendo ora non è stato altro che frutto di semplici cincidenze.
A risentirci.
(scritto il  25-01)

Ok, sono mezzogiorno e mezza e non è la fame a parlare per me, nè tantomeno il freddo, ma è la voce che guarda il presente così com'è a parlare di queste parole amare che seguono.
Io amo la mia città, ma ho capito che, sebbene sia essa a nutrirmi, è sempre lei che lentamente mi avvelena e mi uccide da dentro.
Sento giorno dopo giorno crescere in me il desiderio e la volontà di cambiare posto, di cominciare la mia nuova vita, che può anche essere più bruta e b******a, ma è il cambiamento di cui necessito.
Posso mostrare a tutti la mia spensieratezza, sorrisi disinvolti, facce che fanno capire che tutto va a gonfie vele, ma la verità è che la mia adorata città imprigiona me, il mio spirito libero e la vera energia che scorre nelle vene.
La speranza che il giorno che verrà sarà meglio di quello appena passato è ormai diventata una pura illusione, e il letal liquido che mi viene iniettato ogni secondo qui sta diventando la mia vera rovina.
Ho bisogno di rinascere, non importa se diventerò un temibile orso, un rispettato coccodrillo o, ancora una volta, uno stupido gattino che, anche se mostra una pelliccia bellissima, non è altro che un gatto in balia dell'ambiente.
Se così fosse, come vorrei che non accadesse, vorrà dire che il veleno che sento io qui non è altro che un normale liquido entro tutti, ma che ha effetti collaterali solo in me e che l'unica medicina che mi potrà curare sarà una voce "amica".
(scritto il  29-01)

Continuate comunque a lasciare commenti, sono sempre graditi!
A risentirci.