martedì 31 agosto 2010

Vergogna



Come anticipai già la settimana scorsa, il testo di oggi è quello della nuova canzone di Robbie Williams e Gary Barlow, “Shame”. Come vi accorgerete, il testo parla di riconciliazione, quella tra i due cantanti in questo caso. Ma il testo (così come la canzone) mi ha colpito molto e ci tengo a proporla per oggi.

“Bene, ci sono tre versioni di questa storia. La mia, la tua e la verità. / E possiamo attribuirla al caso, alla nostra infanzia o alla nostra giovinezza. / Al di là di qualche guadagno sentimentale, volevo che tu sentissi il mio dolore / ma tornava sempre indietro al mittente. / Ho letto nella tua mente e ho provato a mettermi in contatto / Le mie lacrime avrebbero potuto riempire l’ Albert Hall / Non sarà il suono di una dolce resa? / Che vergogna non aver mai ascoltato / Te lo feci sapere tramite la televisione / E tutto ciò che è andato perso è stato il prezzo che abbiamo pagato / La gente trascorre la propria vita in questo modo / Oh che vergogna! / Ero così impegnato a scaricare tutte le colpe sugli altri / E con il tuo poster alto 30 piedi sul retro di Toys-R-Us / Ho scritto una lettera nella mia mente su un uomo del quale non ricordo / ma le parole erano davvero scortesi. / Non mi viene in mente il perché, ai tempi probabilmente avevano un significato / Non sarà il suono di una dolce resa? / Le parole vengono fuori facilmente quando sono sincere”

La trovo davvero molto bella, non vi fa lo stesso effetto? La parte più bella è quando dice che il prezzo più alto pagato è aver perso una “parte di vita” dell’amico. È davvero un “peccato” [ambivalenza nella traduzione del titolo della canzone “Shame”] litigare per una stupidaggine e perdere un amico.

Umore del giorno: apatico… Non so, è un periodo strano…

E il tempo va…

sabato 28 agosto 2010

Never can say goodbye



Ieri scrissi l’intervento nella convinzione di trovarmi ancora a giovedì. E, invece, oggi eccomi “catapultato” nel sabato. Lo ammetto, sono un po’ sfasato!

Ma non sono impreparato. Figuriamoci! Anzi, per esco un attimo dalle canzoni poco ricordate degli anni ’80, per farvi sentire una canzone che il successo lo ebbe e ogni tanto la sentiamo anche in tv, non sapendo chi sia. Gloria Gaynor viene facile di associarla a “I will survive”. Ma se vi dicessi “I never can say goodbye”? Effettivamente, la canzone originale è dei Jackson 5, ma io adoro come la canta Gloria!

Partiamo dalla traduzione.

“Io non so mai dire addio, no no no io... / io non so mai dire addio. / Tutte le volte che penso di averne avuto abbastanza / e comincio a dirigermi verso la porta / c'è una vibrazione davvero strana / che mi attanaglia il cuore / dice girati stupida / sai di amarlo ancora ed ancora / dimmi perchè / (dimmi perchè) è così / (che io) non voglio lasciarti andare / Aah hey ! non so mai dire addio / ragazzo ooh baby... no no no hey. / Non so mai dire addio / non so mai dire addio... no, no, no / continuo a pensare che i nostri problemi / presto si risolveranno tutti / ma c'è quello strano senso di infelicità / c'è quell'angoscia, c'è quel dubbio / è sempre quella stessa vecchia, confusa fobia / se posso farne a meno o no / dimmi
perchè (dimmi perchè) è così / non ti voglio lasciar andare. / Aah non so mai dire addio... / No no no, no no no, no no no ooh ooh... / non so mai dire addio baby... / Oohoohooh baby! / non so mai dire addio.”


Un testo non male. Non di quelli che ti dicono qualcosa sulla vita, ma neanche una di quelle romanticherie smielate che non mi vanno tanto giù!









Piaciuta? È un ritmo
piuttosto frizzante e allegro, molto adatto a questo weekend di allegria!


Umore del giorno: un po’ assonnato, ma pronto per questo pomeriggio (secondo appuntamento) e questa sera cogli amici!

E il tempo va…

 

venerdì 27 agosto 2010

Un altro modo di morire



Avete mai sentito parlare di “overshot day”? Non ricordo se ve ne ho già parlato, ma per questa espressione si intende il giorno in cui la Terra è stata sfruttata al massimo delle sue risorse, in rapporto alla sua popolazione, in base alle stime per quell’anno per uno sviluppo sostenibile. Potete dire roba da ambientalisti, ma è una questione, a mio parere, seria! Fatto sta che mentre l’anno scorso l’overshoot day cadde verso al fine di settembre (se non erro), quest’anno è caduto la settimana scorsa. E non c’è molto di che andare fieri.

Il caso ha voluto che lunedì mi imbattessi nella nuova canzone dei Disturbed, un gruppo rock / metal americano. Il titolo è “Another way to die” e sia il testo che il video parlano appunto della “malattia” della nostra Madre Terra. La traduzione l’ho fatta io.

“L’appagamento delle nostre vite / ha gettato un’ombra sul nostro mondo. / L’attaccamento alle nostre avidità / ci ha traditi tutti. / Una condizione apocalittica / rivelerà maggiori distruzioni. / La Madre Terra ci mostrerà il suo aspetto più oscuro / e farà una strage. / E’ solo un altro modo di morire. / C’è un’altra motivo. /  Sai, dovremmo accorgercene che sta arrivando. / Non possiamo negare che le conseguenze ci saranno rivelate in tempo. / I ghiacciai si sciolgono mentre inquiniamo il cielo. / Un segno di devastazione sta arrivando. / Non abbiamo bisogno di un altro modo di morire. / Possiamo cambiare idea (pentirci) in tempo? / La bomba a orologeria sta ticchettando e nessuno la sta sentendo. / Il nostro futuro sta scomparendo. / C’è qualche possibilità di salvarci? /  Inoltre, distruggiamo il mondo che amiamo / e milioni di persone grida per essere salvata. / La nostra infinità maniacale avidità / ci lascia senza altro modo di morire. / Possiamo cambiare idea (pentirci) in tempo? / L’ingordigia e la fame ci porteranno alla morte / Un
sentiero che non penso seguiremo. / L’agenda nera è radicata nelle bugie. / Possiamo cambiare idea (pentirci) in tempo? / Le specie si estinguono proprio davanti ai nostri occhi / in un mondo dove loro non riescono a sopravvivere / lasciati con un altro modo di morire.  / Siamo morti dentro?”

Apocalittica? Eccessivamente catastrofista? Secondo me, piuttosto realistica nel giro di pochi anni! Presto per sopravvivere dovremo essere diffidenti gli uni degli altri e iniziare a farci guerra per un minimo pretesto, solo per garantire ai nostri figli un tozzo di pane per quel giorno e sperare di sopravvivere il giorno dopo. No, questa non è un’assurdità, sarà il futuro se questo mondo non si dà una calmata e non inizia a collaborare e ragionare su tutto.

In questi giorni si parla di eticità nella politica, mentre tra fine del 2009 e l’inizio del 2010 si è parlata di economia etica. Ma quando si inizierà a parlare di etica nei rapporti e nelle relazioni. Non solo quella professionale,
che finisce dopo le otto ore di lavoro, ma un’etica che porti al rispetto dell’uomo, del prossimo e della natura.

Che io sia sognatore me lo dico spesso, ma se partiamo dal nostro piccolo da ora e trasmettiamo questo “senso civico” agli altri, piccoli effetti benefici potremmo vederli. Il passaparola non è uno scherzo e anche vederci sentiti solo da due persone potremmo cambiare molto!

Umore del giorno: ancora estasiato dalla nuova canzone di Robbie Williams, la settimana prossima su questo space!

E il tempo va…

martedì 24 agosto 2010

Never die alone



Stamattina avevo detto a mio fratello di vedere il film “Alone”, un horror che è uscito in Italia recentemente e, sembra, faccia molta paura. “Sciaguratamente” avevo detto a lui di cercare il film su internet e caricarlo in streaming. Aspettiamo un’intera mattinata affinché il film si carichi, e oggi pomeriggio la sorpresa: aveva caricato “Never die alone” e non “Alone”.

Abbiamo letto la trama su internet e abbiamo provato a vederlo. Il fatto che DMX, un rapper di discreto successo tra il 1998 e il 2006, fosse protagonista mi ha incuriosito maggiormente. E devo dire che il film, che inizialmente non cattura molto (complice forse la mia disattenzione, frutto della delusione per non aver visto il film che volevo?), è diventato man mano più incalzante. Fino al finale!

Volete il finale? Non vi dico neanche la trama, ma posso dirvi che i messaggi di fondo sono proprio belli. Ogni uomo sulla Terra si chiede se c’è un senso a questa vita. E il film sembra dire “sì, c’è ma tocca a te trovarlo”. Ma il messaggio più bello, quello lanciato all’ultima scena del film, ti dice: “tutti abbiamo una seconda chance”. E a uno di voi che legge ora può sembrare scontato, ma nel contesto del film questo messaggio non lo è affatto. Anzi, alla fine apprezzi ancora di più quell’espressione. Sono davvero rimasto favorevolmente colpito da questo film. Se ve lo consiglio? Non lo so. Parla
del traffico di droga e della vita del ghetto. A voi al scelta.

Ho un po’ cercato qualche traduzione di canzoni di DMX, ma nessuna mi ha colpito particolarmente, tranne un ritornello. La canzone si chiama “Let me fly” e il ritornello dice: “Lasciami volare, oppure dammi la morte / lascia riposare la mia anima, prendi il mio respiro / se non posso volare morirò comunque, sopravviverò  / ma me ne andrò ogni giorno”.

Significato? La libertà è uno dei desideri più forti in ogni persona. E se non riusciamo a volare, la nostra vita non potrà mai essere del tutto completa.

Umore del giorno: a tre quarti d’ora di distanza, sono ancora entusiasta del film che ho visto

E il tempo va…

P.S. Per chi fosse curioso su come fosse andato l’appuntamento di sabato, la risposta è “diamo tempo al tempo, seppure questo vola in fretta!

sabato 21 agosto 2010

Tu sei una donna



Anche questa settimana continuo con le canzoni anni ’80 di gruppi di cui si sono perse le tracce, ma che erano molto “in” all’epoca. Avete mai sentito parlare dei “Bad boys blue”?

Erano (e in parte sono ancora) un gruppo pop tedesco nato nel 1984 e che ebbe un grandissimo successo nel 1985 col loro secondo singolo, che vi proporrò stasera. La canzone si chiama “You’re a woman” e nella traduzione provo a cimentarmi io ora.

“Questa notte / Non ci sono tenebre stanotte / tieni duro / lascia che la luce del tuo amore ti illumini. / Senti il mio cuore / e posa il tuo corpo vicino al mio / lasciami riempire la tua anima con tutte le mie lacrime. / Tu sei una donna, io sono un uomo / questo è più di un semplice gioco / posso farti sentire bene / sii la mia donna della notte. / Tu sei una donna, io sono un uomo / tu sei la mia fortuna, io sono il tuo vanto / queste sono cose che non possiamo  / sii la mia donna della notte. / Sdraiati / sulla mia tenerezza / e prendi / prendi tutte le mie dolci carezze. / Tu hai tutto di me / Io non posso sbagliare se tu sei d’accordo / presto due cuori batteranno nell’estasi”.

Non sono sicuro di aver capito bene il senso della frase “Sii la mia donna della notte”. Ma se intende che lo sarà solo per quella notte non sono d’accordissimo con l’autore della canzone. Per il resto è un comune testo che parla d’amore. Esplicitamente eterosessuale! Per il video ho trovato una loro esibizione.





Che ne pensate della canzone? Tutti gli amanati che leggono questa canzone potrebbero metterla come sottofondo per una serata romantica!

Umore del giorno: tranquillo in attesa di un primo appuntamento con una ragazza, cosa che non succedeva da epoche forse!

E il tempo va…



giovedì 19 agosto 2010

Mio



Scorrendo le traduzioni delle recenti canzoni del 2010, ho trovato un testo non male di Taylor Swift. La canzone “mine” mi piace molto. Ha un tocco country in stile americano che non ho mai disdegnato. E il testo parla di una storia d’amore, non certo semplice come vedremo.

“Eri al college, lavoravi part-time, come cameriere / Hai lasciato una piccola città, non ti sei mai guardato indietro / Io ero a rischio di fuga, con il timore di cadere / A chiedermi perché ci impegniamo con l'amore se questo non dura mai. / Io dico: "Ci credi?" / Mentre ci troviamo sul divano / Nel momento in cui sono riuscita a vedere / Sì, sì, riesco a vedere ora. / Ti ricordi, eravamo seduti là, dalle acque / Hai messo il tuo braccio intorno a me per la prima volta / Mi hai trasformato in una ribelle, figlia attenta di un uomo incurante  / Sei la cosa migliore che sia mai stata mia. / Flash Forward, stiamo vivendo il mondo / E c'è un cassetto delle mie cose a casa tua / Hai scoperto i miei segreti ed hai capito perché sono custoditi / Tu dici che noi non faremo mai gli errori dei miei genitori. / Ma abbiamo le bollette da pagare / Non abbiamo capito niente / Quando è stato difficile farlo / Sì, sì, questo è quello a cui ho pensato. / E mi ricordo quella lotta, 02:30 del mattino / Hai detto 'le cose ci stanno sfuggendo di mano' / Io corsi fuori piangendo, e tu mi seguisti in strada. / Mi feci forza per l'addio / Perchè questo è tutto ciò che io abbia mai conosciuto / Poi mi hai colto di sorpresa / Hai detto, "Io non ti lascerò mai sola". / (Tieni duro, lo faremo durare)  / (Tieni duro, non voltarti) / (Tieni duro) Mi hai trasformato in una ribelle, figlia attenta di un uomo incurante / (Tieni duro) Sei la cosa migliore che sia mai stata la mia. / (Tieni duro) ci credi? / (Tieni duro) Ce la faremo, proprio ora / (Tieni duro) E riesco a vederlo / (Yeah, yeah, yeah) (posso vederlo ora).”

Potremmo ricavare un film da questa canzone! Sembra una trama perfetta, persino col lieto fine! Se qualcuno ha curiosità, può provare a sentire anche la canzone. Il country non ha molto successo in Italia, ma questa canzone ha un record assoluto: in iTunes ci sono volute solo cinque ore per arrivare al primo posto dei singoli scaricati, mentre il record precedente apparteneva sempre a Taylor, ma quella canzone ci mise ben 16 ore! Allora, instillata una piccola scintilla di curiosità? La scelta a voi.

Umore del giorno: calmo, quasi a riflettere il tempo atmosferico di oggi!

E il tempo va…

sabato 14 agosto 2010

So serious



La settimana scorsa ho messo le mani su una compilation di canzoni anni ’80. Mi hanno dato più di 400 canzoni, la maggior parte delle quali non conoscevo. E non ho ancora finito di ascoltarle! Ci sono gruppi o cantanti di cui non avevo mai sentito parlare, ma che ai loro tempi ebbero un successo enorme. Ad esempio, avete mai sentito parlare della Electric Light Orchestra, abbreviata in ELO? Io no, eppure ebbe un successo spettacolare e prese spunti musicali dal genere dei Beatles, arrivando a collaborare successivamente con George Harrison.

La canzone che propongo oggi si chiama “So serious”, cantata appunto dagli ELO.







Il cantante pareva anche a voi somigliare a Beppe Grillo? Scherzi a parte, una bella canzone da un gruppo sottostimato.

Umore del giorno: elettrico a sentire tante canzoni di quei cari vecchi anni

E il tempo va…

 

giovedì 12 agosto 2010

Tears in heaven – Lacime di San Lorenzo


Avanti ieri era la notte di San Lorenzo, famosa per la notte delle “stelle cadenti”. In realtà, già martedì avevo previsto di farvi leggere questo testo, ma non ebbi tempo perché la mattina andai a mare coi compagni dell’università e il pomeriggio, neanche il tempo di tornare, e già dovevo andare a fare la spesa per la sera che veniva. Infatti, neanche i miei genitori vidi più di tanto quel giorno.


Su internet ho letto, tuttavia, che nella notte tra stasera e domani si avrà il picco di “stelle


cadenti”, con una media di 100 all’ora. E allora, colgo la palla al balzo per questa seconda occasione ed eccovi il testo di oggi: “Tears in heaven” di Eric Clapton.


Prima di iniziare a leggerla, voglio spiegarvi l’origine di questa canzone. Essa è pubblicata all’inizio del 1992 ed è una ballata molto triste di Clapton. La scrisse in memoria del figlio, Connor, che ebbe con Lory del Santo. Il bambino, all’età di 4 anni, cadde giù dal cinquantatreesimo piano di un grattacielo di New York, dove lui e la madre erano presso amici.  Eric accorse presto sul luogo dell’incidente senza avere il coraggio di entrare in quell’appartamento. Nel gennaio 1992, appunto, pubblicò questa canzone e smise di suonarla ai concerti nel 2004 quando Eric disse di aver superato il dolore per al perdita del figlio.


L’improbabile associazione di idee che collega questa canzone all’evento di stasera lega le lacrime
di Clapton per la perdita del figlio alle stelle cadenti.


“Saprai il mio nome se ci vedremo in Paradiso? / Sarà lo stesso se ci vedremo in Paradiso? / Devo essere forte e andare avanti / Perchè lo so che non è il mio posto il Paradiso / Mi terrai la mano se ci vedremo in Paradiso? / Mi aiuterai a stare in piedi se ci vedremo in Paradiso? / Troverò la strada attraverso notte e dì / Perchè lo so che non posso restare qui in Paradiso / Il tempo può abbatterti; il tempo può piegarti le ginocchia; / Il tempo può spezzarti il cuore, e farti implorare pietà / implorare pietà. / Oltre la porta c’è pace, ne sono certo, / e lo so che non ci saranno più lacrime in Paradiso”.


Molto forte come testo. Vi consiglierei anche di ascoltarla, perché potrebbe piacervi.
La rivista “Rolling Stone” ha classificato questa canzone al 365° posto delle 500 canzoni più belle di tutti i tempi. Potete darle torto?


Umore del giorno: indeciso se abbandonare davvero lo studio di una materia in vista dell’appello di settembre


E il tempo va…



sabato 7 agosto 2010

50 modi per lasciare il tuo amore



Stamattina pensavo che è da assai che non tornavo agli anni ’70. E guarda caso, mi sarebbe piaciuto mettere una canzone di Paul Simon, che è del 1975! La canzone si chiama “50 ways to leave your lover” e la traduzione l’ho fatta io stamattina. Non so se ha senso, ma a me sembra la conversazione tra un ragazzo fidanzato e una sua amica o la sua ragazza stessa, che dovrebbe diventare ex. A mettermi il dubbio è il finale del testo. Ma leggetelo voi e datevi (e datemi) l’interpretazione vostra.

‘Il problema è solo nella tua testa’, disse lei a me / La risposta è semplice se ci pensi bene / Vorrei aiutarti nella tua
guerra per liberarti / Ci sono 50 modi per lasciare il tuo amore. /
Lei disse che non è mio carattere intromettermi / Inoltre, spero che il mio scopo non venga perso o frainteso / Ma mi ripeterò pur col rischio di essere rozzo / Ci sono 50 modi per lasciare il tuo amore. / Semplicemente sfuggi al passato, Jack / Fai un nuovo piano, Stan / Non hai bisogno di essere timido, Roy / Sentiti solo libero / Sali sul bus, Gus / Non hai bisogno di discutere molto / Butta solo via la chiave, Lee / E sentiti libero. / Lei disse che la affliggeva vedermi così addolorato / Io spero che c’è qualcosa che io possa fare per farti sorridere di nuovo / Dissi che apprezzo questo e mi piacerebbe che gentilmente mi spiegassi / Dei cinquanta modi. / Lei chiese perchè stanotte entrambi non ci avessimo dormito su / E io credo che col mattino si sarebbe iniziata a vedere la luce / E lei dopo mi baciò e capii che forse io avevo ragione / Ci sono 50 modi per lasciare il tuo amore.”

Che ne pensate? Il video è qui:







Il ritmo è molto bello. Spero sia paiciuta anche a voi questa canzone!

Umore del girono: l’ho presa male per il comportamento di una ragazza che esce con noi per aver detto che siamo noi a non organizzarci, quanto è lei che, per la sua indecisione, paga la disorganizzazione. D’altro canto,  parte del nostro gruppo oggi va a Oria per una manifestazione in stile medievale molto particolare e non ne vedo l’ora!

E il tempo va…

venerdì 6 agosto 2010

Forse domani


Dopo una logorante salsa fatta in casa, mi rilasso un po’ al pc e curo anche il mio space. Già in settimana, avevo cambiato un po’ dei video in alto alla pagina. Ora ne restano altri quattro da mettere. E guarda caso, proprio oggi è uscito il nuovo video di Eminem e Rihanna “Love the way you lie”. Ma la traduzione che voglio farvi leggere oggi non è della canzone di Eminem.


Non so se ricordate gli Stereophonics. Fecero una canzone che ebbe un discreto successo non so quanti anni fa… La canzone si intitolava “Maybe tomorrow”.


“Sono stato abbattuto e mi sto chiedendo il perché  / Quelle piccole nubi nere mi girano attorno, girano con me / Perdo tempo ma tutto sommato mi sento bene / Penso che andrò fuori a passeggiare e comprerò un arcobaleno / Sorriso, sono libero, sono libero in tutto / Così forse domani troverò la mia strada di casa  / Così forse domani troverò la mia strada di casa. / Guardo attorno a questa bella vita / Sono stato sul gradino più basso; sono stato dentro ciò che era fuori / Ma noi respiriamo, noi respiriamo. / Voglio la brezza e l'apertura mentale / Voglio nuotare nell'oceano, voglio prendere il mio tempo per me, è tutto gratis. / Così forse domani troverò la mia strada di casa.”


Poche parole, ma esprimono una tristezza che, con la forza di coraggio, è stata scacciata. Mi piace molto la frase: “penso che andrò fuori a passeggiare e comprerò un arcobaleno”. Wow! Avessi letto tempo fa parole del genere, forse mi sarei sentito un po’ meglio, perché questa è la reazione giusta ai dispiaceri della vita. Come dicevano Bob McFerrin e Bob Marley “don’t worry, be happy”!


Umore del giorno: solo stanco, il resto non lo riesco a distinguere


E il tempo va…