venerdì 24 settembre 2010

Posso…



Non sto passando proprio un bellissimo periodo. Dagli inizi di agosto, circa, i rapporti tra me e mio padre si sono fatti molto tesi. Lui continua a criticare la mia scelta di voler studiare, sostenendo che un lavoro nel settore pubblico sarebbe perfetto. A me non va giù. Temo che potrebbe rivelarsi un lavoro ripetitivo e sottopagato, dato che mi piace studiare e ho le capacità per fare molto bene all’università e uscire con un bel voto di laurea.


Insomma, lui fa di tutto per farmi stare male e ci riesce. Non riesco davvero a reggere questa crescente pressione, tant’è vero che all’ennesimo concorso uscito, voglio davvero fare bene e sperare di riuscire ad andarmene da questa casa. La domanda, piuttosto, è se tornerò più! Parole dure, ma se penso che ora non sto godendo quasi niente della vita se non i miei amici (che, per carità, non sono un nulla!), quasi riesco a trovarmi una giustificazione a questa frase, che mai avrei pensato di dire. Perché se il dovere dei genitori è di educare, quello dei figli è di seguire i loro consigli e obbedirgli.


Ma se ciò che viene data a me non è un’educazione, ma un continuo ricatto, non capisco come si può essere buoni figli se i genitori (o il genitore, dato che mi riferisco a mio padre) non fanno quello che gli è dovuto.


Se un giorno non vado all’università (prendiamo, ad esempio, quelli di quest’estate, ma anche tutti gli altri giorni fino ad oggi), passo 23 ore su 24 chiuso nella mia stanza, uscendo giusto per mangiare. Non c’è conversazione, non c’è dialogo in casa perché se anche lo voglio creare so che me ne pentirò, perché non sentirò mai parole buone o di incoraggiamento.


È vita questa? Io non l’ho mai immaginata così. Non ho mai pensato che sarebbe stata sempre rose e fiori, ma se avessi saputo che doveva essere di una tale sofferenza continua, inframmezzata da qualche sporadicissimo momento positivo… be’ magari avrei preso la vita più leggera e con meno serietà. Mi sarei potuto dare alle droghe, all’alcool, vivere sul filo dell’illegalità, del pericolo e della non-vita, ma avrei potuto “anestetizzarmi” dalla tristezza che provo ora.


No, non sarebbe stata una scelta giusta e lo posso dire in virtù della consapevolezza che ho ora dei danni che un tale stile di vita avrebbe potuto darmi. E se è valido il detto che la consapevolezza porta con sé inevitabilmente dolore, io oggi accetto questa verità, ma forse se potessi riscegliere farei la scelta “sbagliata”.


Mi porto avanti quella che Pirandello definisce la “maschera nuda”, ma oggi al mondo sono pochi quelli che la “portano”. E, tra l’altro, sono chiamati “sognatori”, “visionari”, “persone fuori dal mondo”, solo perché hanno capito che c’è qualcosa (tanto!) che non va e vorrebbero cambiarla, mentre la maggior parte del mondo vive (o sopravvive?) nell’oggi, vedendo fino al proprio naso. Ebbene, perché devo sopportare il costo della conoscenza quando avrei potuto tranquillamente vivere alla giornata e, poi, quando la vita finiva per le mie scelte disinibite e sbagliate, non riposare potendo affermare di (non) avere davvero vissuto?


Mettendo non del tutto da parte questo discorso, c’è una bellissima canzone di Nas, che si chiama “I can”, dalle parole molto belle. A dimostrazione che l’hip-hop, il rap e l’r&B non sono solo spaccio, soldi e donne.


“So che posso (So che posso) / essere ciò che voglio (essere ciò che voglio) / se ci lavoro duramente (se ci lavoro duramente) / Sarò dove voglio essere (sarò dove voglio essere). / B-Boys e Girls, ascoltate / Potete essere qualsiasi cosa al mondo, noi crediamo in Dio / Un architetto, un dottore, forse un'attrice / Ma niente arriva con facilità, ci vuole molto impegno / Per esempio, ho incontrato una donna che stava per diventare una star  / Era bellissima, lasciava le persone atterrite / Cantava canzoni, Lina Horn, ma la versione più giovane / Si è messa con la persona sbagliata / Si era data alla droga ho sentito  / Cocaina, sniffando droga, tutta su per il suo naso / Sarebbe potuta morire, così giovane, non brutta e vecchia / Nessun divertimento perchè quando abbracciava le persone, restavano senza fiato / Perchè puzzava di corrosione e morte / Guarda bene le compagnie che scegli e alla gente che frequenti / Perchè loro ti possono rendere drogato e tu sei venuta per cantare / Se tu vuoi essere la migliore, ti dico come fare / butta le mani in aria e tieniti dei valori. / B-Boys e Girls, ascoltatemi ancora / Questo è per le ragazze dall'aspetto adulto che hanno solo dieci anni / Quelle che guardano dei video e vogliono ripetere ciò che vedono / Essere più carine che possono, su nei club con delle false identità / Attenzione, prima che incontriate un uomo con l'HIV / Potete comparire in TV come Oprah Winfrey / Qualsiasi cosa voi decidiate, fate attenzione, alcuni uomini sono / Rapitori, perciò dimostrate la vostra età, non pretendete di essere / più grandi di quanto non siate, date a voi stesse il tempo di crescere / Pensate che lui vi possa dare ricchezza, ma… Così / anche i giovani, potete dare molto aiuto, sapete / Pensate che la vita sia tutta fumo, marijuana e avere gioielli / Non vorreste avere la mia età e non poter leggere e avere ragione / Implorando varie donne per un posto dove dormire la notte / I ragazzi svegli diventano uomini e fanno qualsiasi cosa desiderino / Se ci credete potete ottenere tutto,  quindi ditelo così. / Salvate la musica voi tutti, salvate la musica. / Prima che arrivassimo in questo paese / Eravamo re e regine, non porche scimmie / C'era un impero in Africa chiamato Kush / Timbuktu, dove ogni razza veniva a prendere i libri / Per imparare da insegnanti neri che insegnavano che Greci e Romani / Arabi asiatici gli avessero dato l’oro / Quando l'oro venne convertito in denaro tutto cambiò / I soldi divennero fonte di potere per gli Europei / le truppe Persiane invasero militarmente / Loro impararono molto sull'oro, la cultura e tutto ciò che era sacro / L'Africa fu quasi derubata del tutto / La schiavitù era fonte di denaro, così cominciarono a creare navi schiaviste / l'Egitto fu dove andò Alessandro il Grande / fu così scioccato dalle montagne con le facce nere / che arricciavano il naso per imporsi, cosa c'è / Ancora oggi, voi lo vedete? / Se la verità è stata detta, i giovani possono crescere / Imparano a sopravvivere fino ad avere il controllo dei guadagni / Nessuno dice che dovete essere dei gangster o delle zoccole / Leggete di più, imparate di più, cambiate il mondo / Bambini del ghetto, fate le vostre cose / Tenete in alto la vostra testa, ometti, siete dei re / e tu sarai una giovane principessa quando avrai il tuo anello di matrimonio, / il tuo uomo sta dicendo: "Lei è la mia regina".”


Insomma, Nas non  sarebbe d’accordo con ciò che ho scritto io oggi, eppure rimango parzialmente convinto di ciò che ho scritto su. Lui ha l’esperienza, ma la solitudine e la tristezza ti possono spingere davvero a tanto.


Umore del giorno: triste, come si può evincere da ciò che ho scritto


E il tempo va...




Nessun commento:

Posta un commento