domenica 27 giugno 2010

L'importanza dell'autostima



Ieri pensavo che tra un po’ è passato un anno da quando ci provai con una ragazza e lei “educatamente” respinse. Da notare, non c’è nessun doppio senso in quella parola tra virgolette.

Oggi ho voluto ricordare quel momento e sono andato sulla pagina del mio space. E ho notato che a quell’“evento” (14 luglio 2009) dedicai un rigo e mezzo scarso, quando, invece, la preparazione fu un po’ più lunga… Mi preparai cosa dovevo dire, come lo dovevo dire, mi feci castelli di sabbia in testa… E crollarono!

Ma di tutto questo non ho ricordo sullo space. Ho ricordo solo nella mia testa, finchè il mio ricordo svanirà (e data la mia scarsa memoria, probabile che tra qualche annetto dimenticherò sempre più particolari). La vita non è certo fatta per guardare al passato, ma per poter costruire dal passato il futuro, che attimo dopo attimo si presenta.

A questa riflessione sulla scarsità di notizie che metto sullo space,voglio un po’ rimediare scrivendo un po’ più spesso quelle piccole emozioni che mi capitano. Non faccio una vita tanto movimentata da poter scrivere ogni giorno grandi accadimenti, ma quando le “piccolezze”  accadono voglio registrarle perché potrebbero riservare grandi sorprese o ricordi!

Partendo da ieri, effettivamente, due che vorrò ricordare ci sono. La prima è che il rapporto con una certa persona del gruppo si sta raffreddando sempre più. Si allontana, si emargina e si fossilizza sul fatto che “noi non la vogliamo”. In parte, è vero perché molti del nostro gruppo non hanno un rapporto di simpatia per i suoi comportamenti e il suo carattere. Ma è anche vero che il suo fidanzato, che (penso) percepisce questa “separazione” esistente nel gruppo, non ci fa caso.

Insomma, ieri questa ragazza nel messaggio della buona notte (una consuetudine da circa due anni, da quando tutti abbiamo sms gratis) non scrisse la formula “bacino della buona notte tvb”. Adesso, tutti potreste iniziare a criticarmi, dicendo che non si manifesta un sentimento da una stupida sigla. Ebbene, questo è il mio pensiero. Che utilità ha scrivere ogni sera ad una persona “ti voglio bene”?  Il voler bene a una persona si manifesta nei fatti e non certo scrivendo periodicamente. Ma lei ci teneva e non mi costava certo niente aggiungere tre lettere, che di certo male non facevano.

Ora, però, sento che quelle parole non hanno più il significato che avevano una volta… il “ti voglio bene” è diventato più che altro una sigla di consuetudine per chiudere la giornata. E stasera penso che non lo scriverò proprio. Non perché non voglia più bene a questa persona, ma perché l’ampio concetto che ho io di voler bene a una persona è nel suo punto di minimo.  E questo lo spiegherò.

Il secondo ricordo che voglio imprimere è che il gruppo di cui faccio parte mi piace e mi fa stare bene. Con i miei amici sento di poter esprimere tutto me stesso, anche se, per il mio carattere, non riesco ad aprirmi. Una persona timida non resta sempre tale. O, almeno, cerca di sciogliersi. E su questo credo di essere sulla buona strada, anche se la strada è ancora molto lunga. Può essere anche che pretenda troppo da me, ma devo farlo per dire a me stesso che non sono una persona di secondo piano, come penso di essere.

A riguardo, capita a fagiolo (modo di dire) il film che ho visto oggi pomeriggio. Se mi/vi chiedete se il titolo di un film può attirare più o meno l’attenzione di una persona, la risposta è sì! Soprattutto se il titolo è: “Lei è troppo per me”. Il film parla di un ragazzo con scarsa autostima che si innamora di una ragazza bellissima (che ricambia) e che il ragazzo giudica, appunto, troppo bella per lui. La storia ha i suoi alti bassi tipici della commedia, ma insegna ad avere fiducia in se stessi e a non darsi mai per scontati perché noi non possiamo apprezzare come siamo fatti e vogliamo assolutamente arrivare ad uno standard o apparire come altri, ma per altri gli possiamo andare bene così come siamo!

E su questo punto devo lavorare anche io: accettarmi per come sono! Ciò che mi è capitato gli anni passati (soprattutto aver litigato col mio migliore amico in terza media) è servito per farmi capire come è la vita ma, soprattutto, per farmi diventare più forte perché, capendo l’errore che ho fatto, possa non commetterlo più. Ora vivo il presente, che è il risultato del passato, ma mi proietta nel futuro. Ed è al futuro che tutti dobbiamo pensare, non al passato!

Umore del giorno: ho voglia di crescere in ciò che ho scritto oggi

E il tempo va…

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