mercoledì 9 dicembre 2009

Una vita da mediano



Quante probabilità avete di leggere sul mio space una canzone di Ligabue o Vasco Rossi, due dei più acclamati cantanti italiani? Pochissime. Eppure stasera c’è una canzone, una delle poche di Ligabue, che mi piace e che voglio condividere: “Una vita da mediano”. Se anche io conduco una “vita da mediano”? Penso anche da difensore centrale o portiere se vogliamo.

“Una vita da mediano / a recuperar palloni / nato senza i piedi buoni / lavorare sui polmoni. / Una vita da mediano / con dei compiti precisi / a coprire certe zone / a giocare generosi. / Lì / sempre lì / lì nel mezzo / finchè ce n'hai stai lì. / Una vita da mediano / da chi segna sempre poco / che il pallone devi darlo / a chi finalizza il gioco. / Una vita  da mediano / che natura non ti ha dato / nè lo spunto della punta / nè del 10 che peccato. / Una vita da mediano / da uno che si brucia presto / perché quando hai dato troppo / devi andare e fare posto. / Una vita da mediano / lavorando come Oriali / anni di fatica e botte e / vinci casomai i mondiali.”

La vita da mediano è quella vita dove si fa il minimo indispensabile, il giusto per “sopravvivere”. Ma è anche la vita del
comune cittadino che, avendo avuto il giusto per vivere è soddisfatto così . Le figure che usa l’autore per descrivere
questa “posizione” nella vita sono ciò che mi ha colpito più di tutto in questo testo. Questa è la vita che si fa quando non si hanno particolari abilità, ma in cui bisogna impegnarsi per ottenere qualcosa e in cui bisogna accontentarsi dei frutti che si ottengono, anche se magari non ripagano tutto il lavoro fatto. Questa è la vita di chi se lascia perdere non ottiene, perché si ottiene lottando. Questa è la vita di chi se non hai la raccomandazione non vai da nessuna parte… Be’, non ho gradito molto la battuta su Oriali, perché ha vinto due campionati con l’Inter, e Ligabue da suo tifoso dovrebbe saperlo. Ma questa è anche al mia vita. Una vita che per ora sto conducendo quasi in stand-by, senza sbilanciarmi mai  su niente e che, a dirla tutta, non mi sto godendo appieno.


Se volessi fare un proposito per il nuovo anno sarebbe sicuramente quello di passare da “mediano” a “centrocampista offensivo”. Ma mi manca il coraggio per affrontare questo cambiamento. Che dovrò anche fare, prima o poi. Eppure non penso che di punto in bianco possa dire: “da domani cambio”. O si può? Stato mentale: confuso.

A presto

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