lunedì 5 maggio 2008

Nel mezzo del cammin di nostra vita... ma la via com'era?

Se la prossima volta sentirò dire da una ragazza: "I ragazzi sono stupidi", prometto che mi starò zitto! E' un pagina triste questa per l'orgoglio di un ragazzo!
Spiegare la storia è difficile e non so proprio da dove iniziare!
Diciamo così: uno che litiga per una cacchiata, un giorno parlando con un ragazzo qualunque dice: "Dai, fai pace con quell'altra persona" e sapendo che quell'altra persona l'ha insultato... Ecco, lo sapevo, non si capisce una mazza! Mettiamo così: X litiga per una cacchiata con G (lettera poco casuale...). Dopo X, parlando con Y, dice a Y di fare pace con Z, dopo che Z aveva offeso seriamente Y. Ora, il G che ascolta le parole da X non si dovrebbe sentire una vera m***a?
Ma G gli dice semplicemente (tanto o legge o non legge X, a me non cambia niente): "X , ma vaff*****o!".
X, come è intuibile capire, è un ragazzo! Ok, voi non capirete la dinamica dei fatti, ma avete giusto saputo un fatto molto semplificato di ciò che è una realtà un po' assurda! Siamo tutti burattini di un destino beffardo che si diverte a manipolarci secondo regole/non regole decise da lui, o ci trovciamo in un mondo che non ha più nè capo nè coda e nè una sostanza?
Questo intervento mi serve più che altro come sfogo...
Non mi aspetto una risposta perchè manco i più grandi filosofi o scienziati hanno capito bene come funzioni questa cosa del destino.
Un grande yogin (che dovrebbe essere uno che fa yoga, se non ho capito male, ma no yoga quello delle palestre!) indiano scrisse un piccolo componimento, ispirandosi ad un detto indiano antico:

La potenza del pensiero
muta il destino.

L'uomo semina un pensiero
e raccoglie un'azione;
semina un'azione
e raccoglie un'abitudine;
semina un'abitudine
e raccoglie un carattere;
semina un carattere
e raccoglie un destino.
L'uomo costruisce il suo avvenire
con il proprio pensare ed agire.
Egli può cambiarlo
perché ne è il vero padrone.

Questo ci dice che ognuno il suo destino se lo costruisce da sè... Bo, io queste cose non le capisco assai. Ci sono vole in cui credo che ci sia un piano che noi riusciamo a seguire senza accorgercene, e altre in cui penso che ogni azione nostra è frutto di idee nostre e che agni azione consgue una contro-azione che determina il nostro futuro. La frase che più mi piacque circa questo argomento è che per noi è fissato una traccia minima di strada da percorrere, ma la vera strada asfaltata ce la dobbiamo fare noi... Posso leggere, comunque, quanti libri voglio, ma nessuno prende posizioni decise su cui riflettere e controbattere...
E' un argomento affascinante, però... Ma non quello dei ragazzi stupidi, quello del destino!
A risentirci.

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