venerdì 14 ottobre 2011

Il paradosso del nostro tempo

In questi giorni si parla di "indignados" e di persone stanche della politica e che preferiscono pensare al futuro proprio piuttosto che delle banche o dell'economia. Io non voglio fare nessuna morale, però ho trovato un interessante testo scritto da un reverendo nel 1997. Il contesto in cui si pone ciò che leggeremo è un po' diverso da quello in cui ve lo propongo io, ma il significato intrinseco è universale. Tale pastore, il reverendo Bob Moorehead, rispose alla propria congregazione con questo testo alle affermazioni di 17 persone che dichiararono di essere state abusate da lui.
Ciò che, però, è interessante è il contenuto di questo "Paradosso del nostro tempo".

"Il paradosso del nostro tempo nella storia è che / abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse, / autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti. / Spendiamo di più, ma abbiamo meno, / comperiamo di più, ma godiamo meno. / Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, / più comodità, ma meno tempo. Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso, / più conoscenza, ma meno giudizio, / più esperti, e ancor più problemi, / più medicine, ma meno benessere. / Beviamo troppo, fumiamo troppo, / spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco, / guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo, / facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi, / vediamo troppa TV, e preghiamo di rado. / Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, / ma ridotto i nostri valori. / Parliamo troppo, amiamo troppo poco / e odiamo troppo spesso. / Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, / ma non come vivere. / Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni. / Siamo andati e tornati dalla Luna, / ma non riusciamo ad attraversare la strada / per incontrare un nuovo vicino di casa. / Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno. / Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito / l'aria, ma inquinato l'anima. / Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi. / Scriviamo di più, ma impariamo meno. / Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno. / Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare. / Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per produrre / più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno. / Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta, / grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni. / Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, / case più belle ma famiglie distrutte. / Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e / getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei / corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto, /dal rallegrarti al calmarti, all'ucciderti. / E' un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina / e niente in magazzino. / Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa / lettera, e in cui puoi scegliere di condividere queste / considerazioni con altri, o di cancellarle. / Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perchè / non saranno con te per sempre. / Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno / che ti guarda dal basso in soggezione, / perchè quella piccola persona presto crescerà / e lascerà il tuo fianco. / Ricordati di dare un caloroso abbraccio / alla persona che ti sta a fianco, / perchè è l'unico tesoro che puoi dare con il cuore / e non costa nulla. / Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto pensalo. / Un bacio e un abbraccio possono curare ferite / che vengono dal profondo dell'anima. / Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti, / perchè un giorno quella persona non sarà più lì. / Dedica tempo all'amore, dedica tempo alla conversazione, e / dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente. / E RICORDA SEMPRE: / la vita non si misura da quanti respiri facciamo, /ma dai momenti che ci tolgono il respiro."
Questo non è affatto un testo religioso, ma un testo che vuole puntare a riscoprire i valori veri (sul significato di veri ho alcuni dubbi, effettivamente) di una persona. Oggi ci affanniamo troppo dietro il puro materialismo, il consumismo e gli egoismi personali, dimenticandoci che, come disse John Donne, "nessun uomo è un'isola". Abbiamo bisogno di affetti, di amicizia, di amore e di poter contare su qualcuno! Possiamo avere il più aggiornato computer, sms e chiamate infiniti, ma saremo sempre soli finchè non ritorniamo alla prevalenza del contatto umano.
La solitudine è sempre esistita, ma oggi è sentita maggiormente perchè la vuotezza è interiore e crediamo, sbagliando, di poterla colmare con un po' di tv o costruendo la più bella casa o diventando belli esteriormente, quanto potremmo andare da un amico e chiedere se ha bisogno di noi o "incontrare un nuovo vicino di casa" o riflettere su noi stessi e amarci e farci amare per come siamo e non per come ci dicono di dover essere per compiacere il Nulla.
Abbandoniamo la vetrina, vediamo che c'è nel nostro magazzino!
Umore del giorno: determinato a studiare e prepararmi per l'ultimo esame
Restate in linea!

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