giovedì 3 settembre 2009

Padroni della guerra



In realtà, già il 1 settembre avrei portato il testo di una canzone, proprio in coincidenza coll’anniversario dell’inizio della seconda guerra mondiale. Ma il computer mi ha lasciato presto quel giorno. E ora, anche se un po’ in ritardo, riprendo il tema della guerra ed ecco a voi un testo di Bob Dylan “Masters of  war”, “padroni della guerra”.

“Venite padroni della guerra / voi che costruite i grossi cannoni / voi che costruite gli aeroplani di morte / voi che costruite tutte le bombe / voi che vi nascondete dietro i muri / voi che vi nascondete dietro le scrivanie / voglio solo che sappiate / che posso vedere attraverso le vostre maschere. / Voi che non avete mai fatto nulla / se non costruire per
distruggere / voi giocate con il mio mondo / come se fosse il vostro piccolo giocattolo / voi mettete un fucile nella mia mano / e vi nascondete dai miei occhi / e vi voltate e correte lontano / quando volano le veloci pallottole. / Come Giuda dei tempi antichi / voi mentite e ingannate / una guerra mondiale può essere vinta / voi volete che io creda / ma io vedo attraverso i vostri occhi / e vedo attraverso il vostro cervello / come vedo attraverso l'acqua / che scorre giù nella fogna. / Voi caricate le armi / che altri dovranno sparare / e poi vi sedete e guardate / mentre il conto dei morti sale / voi vi nascondete nei vostri palazzi / mentre il sangue dei giovani / scorre dai loro corpi / e viene sepolto nel fango. / Avete causato la peggior paura /che mai possa spargersi / paura di portare figli / in questo mondo / poiché minacciate il mio
bambino / non nato e senza nome / voi non valete il sangue / che scorre nelle vostre vene. / Che cosa sono io per parlare quando / non è il mio turno? / Direte che sono giovane / direte che non ne so abbastanza. / Ma c'è una cosa che so / anche
se sono più giovane di voi: / so che perfino Gesù non perdonerebbe quello che fate. / Voglio farvi una domanda: / il vostro denaro vale così tanto / vi comprerà il perdono / pensate che potrebbe? / Io penso che scoprirete / quando la morte esigerà il pedaggio / che tutti i soldi che avete accumulato / non serviranno a ricomprarvi l'anima. / E spero che
moriate / e che la vostra morte giunga presto / seguirò la vostra bara / in un pallido pomeriggio / e guarderò mentre / vi calano giù nella fossa / e starò sulla vostra tomba / finché non sarò sicuro che siate morti.”

Una bella canzone, dura anche se vogliamo. Inizia descrivendo cosa significa una guerra e finisce con un verso che lo stesso Dylan criticò, visto che augurava la morte a chi la procurava. Insomma, io vi direi rileggetela e siate critici verso ogni forma di guerra, perché la violenza non è una risposta.

A presto!

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