venerdì 18 gennaio 2008

...



Oggi a scuola è stato un'incubo. Una giornata davvero pessimissima!
Mentre le prime 2 ore sono passate come niente, dalla 3 inizia un mini inferno, che si concluderà alla 5 con il "giudizio universale". (Molto prbabilmente pochi capiranno che analogia ci sia tra inferno e giudizio universale...).
Scendiamo nello specifico. Alla 3, per suggerire a una compagna, il professore  di Matematica mi ha messo 1! Vallo a recuperare ora quell'1!
Ma è alla 4 che succede tutto. Sono uscito 5 minuti prima che iniziasse l'ora per fare una cosa pel giornalino. Ritorno in classe e la professoressa, più antipatica che mai, inizia a dire che è delusa da noi, ci copmpara a ragazzi di 1° e che per ciò che ha detto circa uno tra me e altri tre ragazzi, se lei fosse nostra madre, avrebbe saicuramente ucciso quella persona! Ah, scusate, forse non mi sono spiegato bene, ma, comunque, quella "ciabatta" ha parlato male di uno!
Ora, io me la sono presa un po' perchè ci ha equiparato a ragazzini (e non posso manco dire che non è del tutto vero, se vogliamo), ma la sua altezzosità, insopportabilità e acidità e potrei anche continuare ancora per dire quanto io non la sopporti, mi ha reso triste per tutta la giornata.
Durante quelle due ore, me ne sono stato per i fatti miei, a pensare a cose mie, ho anche scritto una poesia (ma che non pubblicherò, per ora) e sono arrivato alla conclusione che, per quanto sia spaventato per il mio futuro (un po'!), preferisco migliaia di volte andare a lavoro e non so dove, piuttosto che subire questa prigione infernale che sta diventando per me la scuola in quest'ultimo periodo. E alla fine delle due ore che avevamo mi dice che mi ha visto arrabbiato! Io dico la verità e dico che sicuramente non era rabbia perchè lei credeva che io lo fossi perchè lei mi ha sgridato. Ma non è rabbia! Il problema è che NON LA SOPPORTO! Pochi realmente la sopportano!
Tuttavia, tutti stiamo zitti e non ci possiamo ribellare, anche perchè è la prfessoressa più influente per il corso che faccio io...
Mi sento come se questa giornata sia stata un totale fallimento, ed è stato effettivamente un vero schifo!
Comunque, domani parlerò con la professoressa e vedrò cosa dire...
Tristissimo per come è sta andando tutto ora, vi saluto.
A risentirci.

Di seguito cè l'intervento che avrei dovuto pubblicare ieri, 16 gennaio.

"Mi fido di te". "Ho fiducia in te". "Il governo ha posto la fiducia". "Ho fede in Dio". "Farò fede a ciò che mi hai detto".
Almeno una volta in tutta la nostra vita avremo sentito queste frasi. Che cosa hanno in comune? Rifletteteci un po' su prima di continuare a leggere.
Trovato? Ok, che l'abbiate "azzeccato" o no, il fattore comune di quelle 5 frasi è la "fiducia", che piò essere espressa in vari modi (come quelli che ho scritto sopra, ma anche in altri modi).
Questo intervento che pubblico oggi è conseguenza di un evento che mi sta toccando in questi ultimi due giorni.
Ci ho rifletuto molto su questo momento che mi sta coinvolgendo e sono venuto alla conclusione che un buon rapporto si basa innanzitutto sulla fiducia (anche se io credevo non fosse così... ma scusate la mia ingenuità).
Fidandoci pienamente di una persona possiamo parlare con lui / lei liberamente, indiscrimanatamente e senza pensare alle conseguenze.
Ma quanto ci vuole per acquisire la fiducia di una persona? E, sopratutto, come si fa ad acquisirla?
Nei film, dicono tutti sii te stesso e vedrai che alla fine ti succederà quella cosa che tu hai voluto. Ma la realtà, no. La realtà non è così.
Su questo argomento ho scritto già qualcosina: nell'amicizia essere sè stessi può essere anche pericoloso, perciò sembra essere necessario fare "buon viso a cattivo a gioco"  ed essere quanto più "diplomatici" si può. In questo modo mostri di andare d'accordo con una persona, che hai molti punti di contatto con lei e che si dovrebbe fidare di te!
Ciò che sto scrivendo è sciocco? Può essere, può sembrare una cosa molto strumentalizzata l'amicizia in questo modo, e può sembrare anche che alla fine la vera amicizia non esista veramente e che questo "sentimento" (se così vogliamo chiamarlo) non è altro che un semplice rapporto di due persone che si conoscono meglio (all'apparenza è così!) rispetto a due persone che non si conoscono affatto.
Va bene, sto sbagliando a dire così ma credo che, alla fine, ciò che sto scrivendo sia vero.
Ad essere sincero, non ho mai creduto questa cosa e non l'ho mai neanche fatta, ma la dura realtà mi ha portato queste conclusioni sopra scritte.
Va be', sto rischiando di scendere troppo sul patetico forse o sto per essere linciato da qualcuno appena mi vede (menomale che qualcuno non è di Martina!) o ancora rischio di perdere anche le ultime poche conoscenze che mi sono rimaste.
Ora vado, anche perchè si sta facendo tardi (non so però a che ora verrà pubblicato l'intervento). Voi, comunque, lasciatemi qualche commento scritto su questo argomento. E magari se dite che mi sbaglio dimostratemelo (ne sarò felice!).
A risentirci.

Nessun commento:

Posta un commento