giovedì 19 aprile 2012

Ci preoccupiamo di noi stessi

Molti considerano Bruce Springsteen un genio, un grandissimo cantautore. Ad essere sinceri non sono uno dei suoi più grandi fan, magari perchè non ho sentito tutte le sue canzoni... Ma non è di questo che voglio parlare. Sicuramente, però, bisogna riconoscere che i testi delle sue canzoni sono dense di significato (di alcuni suoi testi abbiamo già parlato in altri post). La canzone che mi ha colpito è la penultima che ha rilasciato come singolo, "We take care of our own".
Come vedremo, è una canzone di denuncia contro l'indurimento dei cuori e la minore fiducia che abbiamo negli altri. Certo, se vediamo la situazione politica italiana ci chiediamo come possiamo non essere senza fiducia nei politici, ma Bruce si riferisce alla più sana collaborazione che dovrebbe esserci tra privati cittadini nei momenti di difficoltà.
A dirla tutta, Springsteen ha scritto la canzone riferendosi al comportamento tenuto dagli americani dopo l'uragano Katrina, ma credo che l'indurimento dei cuori ci sia ovunque, non solo in questa occasione.
"Ho bussato alla porte che chiudevano il trono / Ho cercato la mappa che mi portasse a casa / Ho inciampato su cuori come fossero pietre / Quelle buone intenzioni si sono seccate come le ossa / Ci preoccupiamo per noi stessi / In qualsiasi posto la bandiera sia sventolata / Ci preoccupiamo per noi stessi. / Da Chicago a New Orleans / Dai muscoli alle ossa / Dalla baracca dei fucili ai grandi palazzi / Avevamo bisogno di aiuto ma la cavalleria è rimasta a casa / Non c’è nessuno che sente la tromba suonare. / Dove sono gli occhi, gli occhi, gli occhi con il desiderio di vedere / Dove sono i cuori, che travolgono con misericordia / Dov’è l’amore che non mi ha abbandonato / Dov’è il lavoro che libererà le mie mani, la mia anima / Dov’è lo spirito che regna, regna su di me / Dov’è la promessa dal mare al mare splendente / In qualsiasi posto la bandiera sia sventolata."
Si vedono quelle raccolte fondi appena succede un evento catastrofico, tutti che donano 1 euro, 2, 5 e ci sentiamo sollevati perché dopo la donazione la nostra coscienza è a posto. Abbiamo fatto la nostra buona azione. E' anche giusto questo, ma una buona azione non si ferma là.
Vi siete mai chiesti com'è L'Aquila adesso? Nessuno ne parla più eppure la città è ancora distrutta. Sapete come vivono ancora i terremotati dell'Irpinia? Questi sono due esempi pratici di come l'aiuto è arrivato subito, ma poi si è perso l'interesse generale. Con quell'euro donato la coscienza si è lavata.
Dove sono i cuori dei banchieri che devono respingere i prestiti a poveri dannati che vogliono far sopravvivere la propria famiglia? Burocrazia, regole imposte dai "colletti bianchi"... eppure la Banca Centrale Europea ha elargito miliardi alle banche per far riprendere l'economia. L'economia di chi è un mistero, perchè alcune delle persone che si sono viste respingere il prestito si sono dovute togliere la vita.
Solo un piccolo accenno alla politica, che sembra voglia accattivarci, facendosi figa davanti alle tv "siamo dalla parte degli operai", "niente più soldi sperperati", "restituiamo alla gente quello che gli appartiene" , ecc. E poi vedere Vendola che guadagna circa 25000 euro al mese, i soldi pubblici dati ai partiti come "rimborso elettorale" e investiti nelle più disparate faccende e che naturalmente non hanno molto a che fare col rimborso vero e proprio mentre qui il popolo si vede tagliate le spese per  la sanità pubblica e nuove imposte ovunque.
Forse una volta anche i politici e i banchieri erano umani, ma se a noi è rimasta ancora un po' della nostra umanità le parole che bisogna riscoprire sono fraternità, spirito di collaborazione, altruismo perchè la situazione è critica, ma se ci si aiuta la pressione può essere leggermente minore.
Umore del giorno: in preparazione per la partenza per l'ennesimo concorso
Al prossimo post!

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