Sabato scorso fui rapito da una canzone degli Ultravox. Il primo ascolto non mi colpì più di tanto, ma inconsciamente volevo risentire quella canzone una seconda volta. E quella seconda volta mi fece innamorare della canzone.
Di solito non sono una di quelle persone che se amano una canzona la sentono 5-6 vole al giorno, anche consecutive. Tempo fa sì, poi capii che così facendo finivo per odiare quelle canzoni, e quindi smisi. Ma sabato scorso sentii questa "Vienna" per ben 3 volte.
Partiamo dalla traduzione.
"Camminavo nell’aria fredda / Il mio respiro si ghiacciava sull’oblò / Mentre mi riposavo / Un uomo, nell’oscurità, in un frammento di foto / Così mistico e spirituale / Una voce che cercava con un grido penetrante / Che resta con te finché / Il sentimento se n’è andato, ci siamo solo io e te / Non significa niente per me / Questa non significa niente per me / Oh, Vienna. / La musica si sta diffondendo / Note ossessionanti, corde pizzicate / Il ritmo ti sta chiamando / Da solo nella notte, come la luce del giorno porta / Un silenzio freddo e vuoto / Il calore della tua mano e un cielo freddo e grigio / Scompare in lontananza."
Devo confessare di non aver capito bene il testo. Si riferisce alla città o una persona, cui è legato il ricordo della città di Vienna? Comunque, il bello sta nel video. Consigliatissimo!
Piaciuta? Se avete risposto no, risentitela e sicuramente verrete rapiti anche voi da questa canzone, che fu nominata la canzone più bella del 1981!
Umore del giorno: basso, dato il risultato molto deludente dell'ultimo concorso
Restate in linea!
sabato 28 maggio 2011
venerdì 27 maggio 2011
Kidz
Ultimamente ho trovato qualche testo recente particolarmente importante e che si distacca dagli ultimi, che si concentravano molto sulla vita e sulla felicità.
Stasera ho trovato un testo più combattivo! È un testo che tende a mettere in guardia “quelli lassù”e spronare noi giovani a reagire. In questi giorni nei tg si parla dell’Italia che non cresce e della disoccupazione giovanile alta. Problemi di molti Paesi, ma noi siamo qui e dobbiamo lottare qui.
A cantare per noi stasera sono i Take That con “Kidz”.
“Re e regine e presidenti / Ministri e Governi / Benvenuti nel futuro del vostro mondo / Attraverso le teste parlanti che hanno preso le libertà / Le scimmie hanno imparato a costruire le macchine / Loro pensano che arriveranno in paradiso / Non dicono che niente / Negano tutto / E fanno accuse / Amici miei, miei cari, amore mio, mio Dio. / Ci saranno problemi quando i giovani usciranno (usciranno) / Ci saranno molto di cui parlare per loro (parlare) / Ci saranno problemi quando i giovani usciranno / Quando i giovani usciranno, quando i giovani usciranno / Hey, hey, hey, hey, hey / Che hai da guardare / Hey, hey, hey, hey / Ne vuoi un po’ / Hey, hey, hey, hey / Ci saranno problemi quando i giovani usciranno. / Specchio, specchio delle mie brame / Chi è la più bella del reame? / Il buono, il cattivo, il brutto o il bello / Perché è in salita e contro il vento / Con nessuno lì che ci faccia entrare / Lascia i tuoi pensieri e salvati cretino / I pugnali della scienza / Evolvono in violenza / Non sappiamo dove il vento radioattivo soffia / Ma sappiamo tutti che / Ci saranno problemi quando i giovani usciranno (usciranno) / Ci sarà molto di cui parlare per loro (parlare) / Fuori in strada stanotte / Loro faranno pace stanotte / Stanno facendo la pace / La, la, la, la”
Cavolo, il nostro futuro è in pericolo e spesso noi non facciamo altro che lamentarci tra di noi e, facendo spallucce, lasciamo cadere con indifferenza l’argomento. Ero indeciso, effettivamente, se voler riportare il testo “Odio gli indifferenti” di Gramsci, che Luca e Paolo lessero all’ultimo festival di Sanremo. Ma forse sarebbe stato troppo pesante per un venerdì sera.
Ciò non significa che non voglia lanciare l’idea della reazione. In Grecia la popolazione è arrivata sull’orlo del fallimento dello Stato per iniziare a reagire. Noi abbiamo un così bello Stato, che non può puntare solo sul turismo per “sopravvivere”.
Leggevo, in effetti, che molti imprenditori per pagare meno tasse, rinunciavano addirittura a parte della produttività dell’impresa! Ma questa mentalità è figlia della scarsa informazione. Sarebbe come se, a tavola, un padre con un piatto strapieno dicesse al figlio, che ha un piatto più misero, di non mangiare tutto il piatto perché non si sa se per la sera ci sarebbe stato da mangiare.
La mentalità degli imprenditori è sicuramente da cambiare, ma non ci può essere cambiamento se aspettiamo che questo venga donato dall’alto per un miracolo!
Io non voglio fare comizi politici, né immischiarmici. Non per paura delle critiche o per menefreghismo. Il fatto è per certi diritti, tra cui quello di lavorare, non c’è colore politico.
Io adesso studio, ma la verità è che lo faccio sapendo che quando uscirò la situazione è identica a quella che avevo se mi fossi fermato al diploma. E questo sarebbe il futuro? Studiare non vuol dire altro, quindi, che ritardare di 3-5 anni l’inizio del lavoro? No, io non ci sto!
Io non voglio sopravvivere e arrancare ogni giorno sperando nel “buffetto”, della magra consolazione, del “almeno hai qualcosa, sempre meglio di niente!”.
Noi giovani dobbiamo costruire basi solide per noi stessi! I nostri genitori hanno vissuto un periodo particolarmente felice per l’economia mondiale dove, nonostante il disinteresse della politica per il lavoro, quest’ultimo c’era per via del traino mondiale. Per carità, l’Italia è stata anch’essa traino della produzione e dell’economia, nonostante le scarse conoscenze economiche, ma evidentemente quegli anni sono passati.
Adesso la sfida competitiva internazionale ci porta a dover trovare il punto di forza delle nostre capacità di saperci mettere in gioco. E ne siamo dotati! Servono giusto degli impulsi, delle linee guida, ed è per questi che dobbiamo lottare. Per ottenere la giusta spinta a poter essere grandi. A noi non bastano più piccole promesse, piccoli “buffetti” populisti che ci tengano buoni per 2 mesi o 2 anni. Noi abbiamo bisogno di progetti che mirino a dare stabilità a noi e a crearla per le generazioni future. E' per queste dobbiamo lottare!
Ecco, alla fine ho scritto comunque qualcosa di pesante, ma io ci credo e voglio condividere questo entusiasmo, questa forza. Uno che lotta, spesso, viene preso per matto. Ma se a lottare siamo tanti, i frutti verranno e non potremmo che esserne più felici!
Umore del giorno: pronto e carico per uscire un po' cogli amici e divertirmi!
Restate in linea!
Stasera ho trovato un testo più combattivo! È un testo che tende a mettere in guardia “quelli lassù”e spronare noi giovani a reagire. In questi giorni nei tg si parla dell’Italia che non cresce e della disoccupazione giovanile alta. Problemi di molti Paesi, ma noi siamo qui e dobbiamo lottare qui.
A cantare per noi stasera sono i Take That con “Kidz”.
“Re e regine e presidenti / Ministri e Governi / Benvenuti nel futuro del vostro mondo / Attraverso le teste parlanti che hanno preso le libertà / Le scimmie hanno imparato a costruire le macchine / Loro pensano che arriveranno in paradiso / Non dicono che niente / Negano tutto / E fanno accuse / Amici miei, miei cari, amore mio, mio Dio. / Ci saranno problemi quando i giovani usciranno (usciranno) / Ci saranno molto di cui parlare per loro (parlare) / Ci saranno problemi quando i giovani usciranno / Quando i giovani usciranno, quando i giovani usciranno / Hey, hey, hey, hey, hey / Che hai da guardare / Hey, hey, hey, hey / Ne vuoi un po’ / Hey, hey, hey, hey / Ci saranno problemi quando i giovani usciranno. / Specchio, specchio delle mie brame / Chi è la più bella del reame? / Il buono, il cattivo, il brutto o il bello / Perché è in salita e contro il vento / Con nessuno lì che ci faccia entrare / Lascia i tuoi pensieri e salvati cretino / I pugnali della scienza / Evolvono in violenza / Non sappiamo dove il vento radioattivo soffia / Ma sappiamo tutti che / Ci saranno problemi quando i giovani usciranno (usciranno) / Ci sarà molto di cui parlare per loro (parlare) / Fuori in strada stanotte / Loro faranno pace stanotte / Stanno facendo la pace / La, la, la, la”
Cavolo, il nostro futuro è in pericolo e spesso noi non facciamo altro che lamentarci tra di noi e, facendo spallucce, lasciamo cadere con indifferenza l’argomento. Ero indeciso, effettivamente, se voler riportare il testo “Odio gli indifferenti” di Gramsci, che Luca e Paolo lessero all’ultimo festival di Sanremo. Ma forse sarebbe stato troppo pesante per un venerdì sera.
Ciò non significa che non voglia lanciare l’idea della reazione. In Grecia la popolazione è arrivata sull’orlo del fallimento dello Stato per iniziare a reagire. Noi abbiamo un così bello Stato, che non può puntare solo sul turismo per “sopravvivere”.
Leggevo, in effetti, che molti imprenditori per pagare meno tasse, rinunciavano addirittura a parte della produttività dell’impresa! Ma questa mentalità è figlia della scarsa informazione. Sarebbe come se, a tavola, un padre con un piatto strapieno dicesse al figlio, che ha un piatto più misero, di non mangiare tutto il piatto perché non si sa se per la sera ci sarebbe stato da mangiare.
La mentalità degli imprenditori è sicuramente da cambiare, ma non ci può essere cambiamento se aspettiamo che questo venga donato dall’alto per un miracolo!
Io non voglio fare comizi politici, né immischiarmici. Non per paura delle critiche o per menefreghismo. Il fatto è per certi diritti, tra cui quello di lavorare, non c’è colore politico.
Io adesso studio, ma la verità è che lo faccio sapendo che quando uscirò la situazione è identica a quella che avevo se mi fossi fermato al diploma. E questo sarebbe il futuro? Studiare non vuol dire altro, quindi, che ritardare di 3-5 anni l’inizio del lavoro? No, io non ci sto!
Io non voglio sopravvivere e arrancare ogni giorno sperando nel “buffetto”, della magra consolazione, del “almeno hai qualcosa, sempre meglio di niente!”.
Noi giovani dobbiamo costruire basi solide per noi stessi! I nostri genitori hanno vissuto un periodo particolarmente felice per l’economia mondiale dove, nonostante il disinteresse della politica per il lavoro, quest’ultimo c’era per via del traino mondiale. Per carità, l’Italia è stata anch’essa traino della produzione e dell’economia, nonostante le scarse conoscenze economiche, ma evidentemente quegli anni sono passati.
Adesso la sfida competitiva internazionale ci porta a dover trovare il punto di forza delle nostre capacità di saperci mettere in gioco. E ne siamo dotati! Servono giusto degli impulsi, delle linee guida, ed è per questi che dobbiamo lottare. Per ottenere la giusta spinta a poter essere grandi. A noi non bastano più piccole promesse, piccoli “buffetti” populisti che ci tengano buoni per 2 mesi o 2 anni. Noi abbiamo bisogno di progetti che mirino a dare stabilità a noi e a crearla per le generazioni future. E' per queste dobbiamo lottare!
Ecco, alla fine ho scritto comunque qualcosa di pesante, ma io ci credo e voglio condividere questo entusiasmo, questa forza. Uno che lotta, spesso, viene preso per matto. Ma se a lottare siamo tanti, i frutti verranno e non potremmo che esserne più felici!
Umore del giorno: pronto e carico per uscire un po' cogli amici e divertirmi!
Restate in linea!
sabato 21 maggio 2011
Qualcuno da amare
Devo ammettere che dopo la canzone di sabato scorso mi sento un po' in colpa. Stavo dando più priorità a farvi conoscere o ricordare canzoni che la Storia aveva riposto nel cassetto dimenticandomi di grandi artisti che hanno fatto la Musica.
Ancora per stasera, quindi, volevo mettere un grande artista degli anni della Grande Musica, e in particolare degli anni '60. Questo gruppo, addirittura, è famoso per aver portato al successo il "rock psichedelico".
Il rock psichedelico è quel rock nato dall'abuso di sostanze stupefacenti, le quali, secondo gli artisti, davano all'artista la possibilità di raggiungere strati più profondi della mente umana e di potersi, quindi, esprimere meglio e con un contatto più diretto col pubblico. Ormai, devo ammettere che il periodo degli anni '60, San Francisco e il consumo di droghe, LSD e peyote è una costante nella cultura che tanto mi appassiona: Kerouac, Ginsberg e ora anche i Jefferson Airplanes!
Una delle loro prime canzoni del rock psichedelico è "Somebody to love", un successo che ho trovato solo di recente nonostante più o meno già conoscessi la canzone. Partiamo dalla traduzione.
"Quando la verità si scopre esser falsa / E tutta la gioia dentro di te muore / Non vorresti qualcuno da amare? / Non avresti bisogno di qualcuno di amare? / Non ameresti amare qualcuno d'amare? / Sarebbe meglio tu trovassi qualcuno da amare. / Quando i fiori del giardino, baby, sono morti, sì e / La tua mente, la tua mente è così piena di rosso / Non vorresti qualcuno da amare? / Non avresti bisogno di qualcuno di amare? / Non ameresti amare qualcuno d'amare? / Sarebbe meglio tu trovassi qualcuno da amare. / I tuoi occhi, direi che i tuoi occhi potrebbero assomigliare ai suoi / Yeah, ma nella tua testa, baby, mi dispiace, non sai dov'è / Non vorresti qualcuno da amare? / Non avresti bisogno di qualcuno di amare? / Non ameresti amare qualcuno d'amare? / Sarebbe meglio tu trovassi qualcuno da amare. / Le lacrime stanno correndo giù e giù lungo il tuo petto / Ed i tuoi amici, baby ti trattano come un ospite / Non vorresti qualcuno da amare? / Non avresti bisogno di qualcuno di amare? / Non ameresti amare qualcuno d'amare? / Sarebbe meglio tu trovassi qualcuno da amare"
Non vi ha messo una particolare energia questa canzone? Io la adoro!!!
Umore del giorno: grigio... Dopo aver studiato stamattina ho avuto un brutto mal di testa per molte ore ma, peggio, ho scoperto che domani che andrò a Roma, in vista di un concorso, il tempo sarà piovigginoso!
Restate in linea!
Ancora per stasera, quindi, volevo mettere un grande artista degli anni della Grande Musica, e in particolare degli anni '60. Questo gruppo, addirittura, è famoso per aver portato al successo il "rock psichedelico".
Il rock psichedelico è quel rock nato dall'abuso di sostanze stupefacenti, le quali, secondo gli artisti, davano all'artista la possibilità di raggiungere strati più profondi della mente umana e di potersi, quindi, esprimere meglio e con un contatto più diretto col pubblico. Ormai, devo ammettere che il periodo degli anni '60, San Francisco e il consumo di droghe, LSD e peyote è una costante nella cultura che tanto mi appassiona: Kerouac, Ginsberg e ora anche i Jefferson Airplanes!
Una delle loro prime canzoni del rock psichedelico è "Somebody to love", un successo che ho trovato solo di recente nonostante più o meno già conoscessi la canzone. Partiamo dalla traduzione.
"Quando la verità si scopre esser falsa / E tutta la gioia dentro di te muore / Non vorresti qualcuno da amare? / Non avresti bisogno di qualcuno di amare? / Non ameresti amare qualcuno d'amare? / Sarebbe meglio tu trovassi qualcuno da amare. / Quando i fiori del giardino, baby, sono morti, sì e / La tua mente, la tua mente è così piena di rosso / Non vorresti qualcuno da amare? / Non avresti bisogno di qualcuno di amare? / Non ameresti amare qualcuno d'amare? / Sarebbe meglio tu trovassi qualcuno da amare. / I tuoi occhi, direi che i tuoi occhi potrebbero assomigliare ai suoi / Yeah, ma nella tua testa, baby, mi dispiace, non sai dov'è / Non vorresti qualcuno da amare? / Non avresti bisogno di qualcuno di amare? / Non ameresti amare qualcuno d'amare? / Sarebbe meglio tu trovassi qualcuno da amare. / Le lacrime stanno correndo giù e giù lungo il tuo petto / Ed i tuoi amici, baby ti trattano come un ospite / Non vorresti qualcuno da amare? / Non avresti bisogno di qualcuno di amare? / Non ameresti amare qualcuno d'amare? / Sarebbe meglio tu trovassi qualcuno da amare"
Non vi ha messo una particolare energia questa canzone? Io la adoro!!!
Umore del giorno: grigio... Dopo aver studiato stamattina ho avuto un brutto mal di testa per molte ore ma, peggio, ho scoperto che domani che andrò a Roma, in vista di un concorso, il tempo sarà piovigginoso!
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venerdì 20 maggio 2011
Beautiful people
C'è una canzone che ultimamente mi piace particolarmente come ritmo e che sento più o meno ogni giorno. A furia di sentirlo ho persino imparato il testo, e come vedrete non era certo un'impresa! La canzone in questione è "Beautiful people", penultimo singolo di Chris Brown, che si è fatto accompagnare dal dj italiano Benny Benassi.
La canzone, evidentemente, è un pezzo pop - dance (il cosiddetto europop)! Di conseguenza (o almeno di solito è così), il testo non dovrebbe essere più di tanto impegnativo, anche se l'eccezione c'è sempre. E questo testo è una bellissima eccezione.
Il messaggio, effettivamente, è più o meno quello che ultimamente sto trovando e postando più spesso, ma questo non è il motivo per cui ignorarlo. Leggete voi stessi!
"Ovunque io vado / ovunque sono stato / L’unica cosa che vedo è / bella gente / Non lo sai / Sei bella non lo sai / Vivi la tua vita, vivi la tua vita / Tieni dentro l’amore / E’ la tua vita / Prendi bene il gioco / Prendi il tuo tempo / Prenditi tempo per il sesso / Perdi la testa / La tua bellezza è profonda dentro di te / Non lasciarti buttare giù / Perchè inizi oggi la tua vita / Vivi tutti i pensieri che hai sognato."
Ho eliminato tutte le parole eliminato in ciascun verso e tolto le strofe ripetute, quindi numericamente è rimasto poco ma, come dicevo prima, la "sostanza" è consistente!
In ogni caso, se siete stufi di questi testi, dalla settimana prossima cerco di cambiare i toni.
Umore del giorno: stanco e col mal di testa. Ormai credo che il mal di testa del venerdì sia una consuetudine mia!
Restate in linea!
La canzone, evidentemente, è un pezzo pop - dance (il cosiddetto europop)! Di conseguenza (o almeno di solito è così), il testo non dovrebbe essere più di tanto impegnativo, anche se l'eccezione c'è sempre. E questo testo è una bellissima eccezione.
Il messaggio, effettivamente, è più o meno quello che ultimamente sto trovando e postando più spesso, ma questo non è il motivo per cui ignorarlo. Leggete voi stessi!
"Ovunque io vado / ovunque sono stato / L’unica cosa che vedo è / bella gente / Non lo sai / Sei bella non lo sai / Vivi la tua vita, vivi la tua vita / Tieni dentro l’amore / E’ la tua vita / Prendi bene il gioco / Prendi il tuo tempo / Prenditi tempo per il sesso / Perdi la testa / La tua bellezza è profonda dentro di te / Non lasciarti buttare giù / Perchè inizi oggi la tua vita / Vivi tutti i pensieri che hai sognato."
Ho eliminato tutte le parole eliminato in ciascun verso e tolto le strofe ripetute, quindi numericamente è rimasto poco ma, come dicevo prima, la "sostanza" è consistente!
In ogni caso, se siete stufi di questi testi, dalla settimana prossima cerco di cambiare i toni.
Umore del giorno: stanco e col mal di testa. Ormai credo che il mal di testa del venerdì sia una consuetudine mia!
Restate in linea!
sabato 14 maggio 2011
That's life
Trovo quasi scandaloso, per me più che altro, che un blog dedicato alla musica e che ogni settimana, da 4 anni a questa parte, fa sentire buona (lo spero!) musica, abbia dedicato un solo sabato a Frank Sinatra.
Certo, ho saltato anche altri grandi artisti degli anni '70 e '80 perchè li do per scontati però saltare Sinatra mi dispiace particolarmente! L'occasione, comunque, la trovo subito perchè precisamente 13 anni fa il grande Frank moriva. Quindi, lo commemoriamo al solito modo mio, dedicandogli un post.
Sinatra era anche chiamato "The voice" e, non so se lo sapevate, ma entrambi i genitori erano italiani: il padre era siciliano e la madre ligure. Come molti italiani della metà dell' '800, però, le famiglie di Antonino e Natalina (i nomi dei genitori) si trasferirono negli USA.
Nonostante sia difficile dire quale canzone è la più bella tra le tante che ha fatto, una delle mie canzoni preferite è "That's life" ed è quella che vi farò sentire stasera! Patiamo dalla traduzione.
"E' la vita, è quello che dicono le persone. / Vai alla grande in Aprile, / Muori a Maggio. / Ma io so che cambierò questo ritornello, / Quando sarò indietro all'inizio di Giugno. / E' la vita, pazzo come sembra. / Certe persone si prendono calci, / Camminando sui sogni; / Ma non gli permetterò di buttarmi a terra, / Perchè questa vecchia parola continua a raggirare le persone. / Sono stato un burattino, un povero, un pirata, / Un poeta, un pedone e un re. / Sono stato su e giù e al di sopra e al di fuori / E so una cosa: / Ogni volta che ritrovo me stesso spiaccicato contro la mia faccia, / Mi tiro su e torno in gara. / E' la vita, non posso negarlo, / Penso di piantarla, / Ma il mio cuore non vuole ottenere ciò. / Se non penso che è stata come una prova, / Mi arrotolo in una grossa palla e muoio."
Insomma, è la vita e certe cose non le puoi cambiare da solo. Ma non per questo devi mollare! "Each time I find myself flat on my face, I pick myself up and get back in the race", cioè "ogni mi ritrovo con la faccia a terra, mi rialzo e torno in gara": questo è il punto! Rialzarsi e continuare a lottare. Da brivido quando lo canta. Sentite anche voi:
Cercavo un video live ma non sono riuscito , o no mi sono impegnato abbastanza. Ma la sostanza è quella che conta, e direi che ce n'è tantissima!
Umore del giorno: continuerò il pomeriggio ad ascoltare Sinatra!
Restate in linea!
Certo, ho saltato anche altri grandi artisti degli anni '70 e '80 perchè li do per scontati però saltare Sinatra mi dispiace particolarmente! L'occasione, comunque, la trovo subito perchè precisamente 13 anni fa il grande Frank moriva. Quindi, lo commemoriamo al solito modo mio, dedicandogli un post.
Sinatra era anche chiamato "The voice" e, non so se lo sapevate, ma entrambi i genitori erano italiani: il padre era siciliano e la madre ligure. Come molti italiani della metà dell' '800, però, le famiglie di Antonino e Natalina (i nomi dei genitori) si trasferirono negli USA.
Nonostante sia difficile dire quale canzone è la più bella tra le tante che ha fatto, una delle mie canzoni preferite è "That's life" ed è quella che vi farò sentire stasera! Patiamo dalla traduzione.
"E' la vita, è quello che dicono le persone. / Vai alla grande in Aprile, / Muori a Maggio. / Ma io so che cambierò questo ritornello, / Quando sarò indietro all'inizio di Giugno. / E' la vita, pazzo come sembra. / Certe persone si prendono calci, / Camminando sui sogni; / Ma non gli permetterò di buttarmi a terra, / Perchè questa vecchia parola continua a raggirare le persone. / Sono stato un burattino, un povero, un pirata, / Un poeta, un pedone e un re. / Sono stato su e giù e al di sopra e al di fuori / E so una cosa: / Ogni volta che ritrovo me stesso spiaccicato contro la mia faccia, / Mi tiro su e torno in gara. / E' la vita, non posso negarlo, / Penso di piantarla, / Ma il mio cuore non vuole ottenere ciò. / Se non penso che è stata come una prova, / Mi arrotolo in una grossa palla e muoio."
Insomma, è la vita e certe cose non le puoi cambiare da solo. Ma non per questo devi mollare! "Each time I find myself flat on my face, I pick myself up and get back in the race", cioè "ogni mi ritrovo con la faccia a terra, mi rialzo e torno in gara": questo è il punto! Rialzarsi e continuare a lottare. Da brivido quando lo canta. Sentite anche voi:
Cercavo un video live ma non sono riuscito , o no mi sono impegnato abbastanza. Ma la sostanza è quella che conta, e direi che ce n'è tantissima!
Umore del giorno: continuerò il pomeriggio ad ascoltare Sinatra!
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domenica 8 maggio 2011
Maternità
Voglio riscattarmi dal post sgangherato di ieri. E non ci sono parole migliori di quelle di un premio Nobel. Oggi, 8 maggio, si festeggia la festa della mamma e tutti dobbiamo essere grati alle nostre madri perchè possiamo anche fare cose brutte, ma loro ci ameranno sempre!
Lo scrittore indiano Rabíndranáth Thákhur (Tagore) dedica alla mamma questa bellissima poesia chiamata "Maternità".
"Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?
Domandò il bambino a sua madre.
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose:
tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio,
tu eri il Suo desiderio.
Tu eri nelle bambole della mia infanzia,
in tutte le mie speranze,
in tutti i miei amori, nella mia vita,
nella vita di mia madre,
tu hai vissuto.
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa
ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo,
e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge
perché tu che appartieni a tutti,
tu mi sei stato donato.
E per paura che tu fugga via
ti tengo stretto nel mio cuore.
Quale magia ha dunque affidato il tesoro
del mondo nelle mie esili braccia?"
Credo che ogni parola in più possa solo rovinare queste immense parole. Ci avesi pensato solo due giorni prima l'avrei imparata a memoria e, come fanno i bambini alle elementari, avreid etto queste parole alla mia mamma. Ci sarà tempo fino all'anno prossimo (almeno spero)!
Umore del giorno: con un leggere mal di testa, forse colpo della stanchezza
Restate in linea!
Lo scrittore indiano Rabíndranáth Thákhur (Tagore) dedica alla mamma questa bellissima poesia chiamata "Maternità".
"Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?
Domandò il bambino a sua madre.
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose:
tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio,
tu eri il Suo desiderio.
Tu eri nelle bambole della mia infanzia,
in tutte le mie speranze,
in tutti i miei amori, nella mia vita,
nella vita di mia madre,
tu hai vissuto.
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa
ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo,
e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge
perché tu che appartieni a tutti,
tu mi sei stato donato.
E per paura che tu fugga via
ti tengo stretto nel mio cuore.
Quale magia ha dunque affidato il tesoro
del mondo nelle mie esili braccia?"
Credo che ogni parola in più possa solo rovinare queste immense parole. Ci avesi pensato solo due giorni prima l'avrei imparata a memoria e, come fanno i bambini alle elementari, avreid etto queste parole alla mia mamma. Ci sarà tempo fino all'anno prossimo (almeno spero)!
Umore del giorno: con un leggere mal di testa, forse colpo della stanchezza
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sabato 7 maggio 2011
All those years ago
Tra lo studio di stamattina e l'aiuto in campagna a mio padre oggi pomeriggio, stasera non sono proprio al100% per scrivere. Forse neanche al 50... Ma proviamo a caricarci con la canzone.
Stasera volevo farvi sentire la canzone di uno dei Beatles, George Harrison. Il titolo è "All those years": godetevi il video.
Mi rendo conto della fiacchezza dell'intervento, ma cercherò di rimediare domani!
Umore del giorno: stanco, ma determinato ad uscire cogli amici
Restate in linea!
Stasera volevo farvi sentire la canzone di uno dei Beatles, George Harrison. Il titolo è "All those years": godetevi il video.
Mi rendo conto della fiacchezza dell'intervento, ma cercherò di rimediare domani!
Umore del giorno: stanco, ma determinato ad uscire cogli amici
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martedì 3 maggio 2011
Il fantasma dell'Opera
Quasi ogni volta che finisco di leggere un libro mi riscrivo sul blog le frasi che più mi sono piaciute o più mi hanno colpito. L'ultimo libro che ho letto (e penso che sarà ultimo per moltissimo tempo, dato l'avvicinarsi degli esami!!!) è stato "Il fantasma dell'Opera" di Gaston Leroux.
Credo che un po' tutti conosciate la storia. Il libro parla di un uomo, il "Fantasma dell'Opera", così chiamato perchè non lo conosce nessuno in volto, che è perdutamente innamorato di una cantante del famoso teatro parigino. Questi la ama a tal punto da insegnarle tutto sulla musica, ma anche a rapirla per poter passare con lei il resto della vita. Il prosieguo della storia lo lascio alla vostra libera scelta di leggere il libro o vedere i due film (uno di Dario Argento e uno di Joel Schumacher, anche se solitamente il libro è sempre migliore).
Dal libro, piuttosto breve, ho trovato quattro periodi che mi hanno particolarmente colpito.
"Si premette le mani sul cuore per farlo tacere, ma un cuore e come la bocca di un cane: anche se gli si serra il muso con le man, continua sempre a uggiolare"
"Accade così che le persone più innocenti sorprese, nella loro tranquilla sicurezza, appaiono all'improvviso - poichè il colpo che viene loro inferto li fa impallidire, arrossire, ansimare, sprofondare, o rimaner muti quando bisognerebbe parlare, o parlare quando sarebbe meglio non dire niente, o restare senza lacrime quando si dovrebbe piangere, o piangere quando serve l'autocontrollo - queste persone appaiono, dicevo, colpevoli anche se non lo sono."
"Il nostro amore è troppo infelice su questa terra; facciamolo passeggiare in cielo!"
"Quella musica mi ha portato nella Gioia e nel Dolore, nel Martirio nella Disperazione, nell'Allegra, nella Morte e nel Trionfo!"
Insomma, c'è amore e tragedia. Un libro niente male!
Umore del giorno: con un legger mal di testa...
Restate in linea!
Credo che un po' tutti conosciate la storia. Il libro parla di un uomo, il "Fantasma dell'Opera", così chiamato perchè non lo conosce nessuno in volto, che è perdutamente innamorato di una cantante del famoso teatro parigino. Questi la ama a tal punto da insegnarle tutto sulla musica, ma anche a rapirla per poter passare con lei il resto della vita. Il prosieguo della storia lo lascio alla vostra libera scelta di leggere il libro o vedere i due film (uno di Dario Argento e uno di Joel Schumacher, anche se solitamente il libro è sempre migliore).
Dal libro, piuttosto breve, ho trovato quattro periodi che mi hanno particolarmente colpito.
"Si premette le mani sul cuore per farlo tacere, ma un cuore e come la bocca di un cane: anche se gli si serra il muso con le man, continua sempre a uggiolare"
"Accade così che le persone più innocenti sorprese, nella loro tranquilla sicurezza, appaiono all'improvviso - poichè il colpo che viene loro inferto li fa impallidire, arrossire, ansimare, sprofondare, o rimaner muti quando bisognerebbe parlare, o parlare quando sarebbe meglio non dire niente, o restare senza lacrime quando si dovrebbe piangere, o piangere quando serve l'autocontrollo - queste persone appaiono, dicevo, colpevoli anche se non lo sono."
"Il nostro amore è troppo infelice su questa terra; facciamolo passeggiare in cielo!"
"Quella musica mi ha portato nella Gioia e nel Dolore, nel Martirio nella Disperazione, nell'Allegra, nella Morte e nel Trionfo!"
Insomma, c'è amore e tragedia. Un libro niente male!
Umore del giorno: con un legger mal di testa...
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