Ammetto che sto ancora pensando a quello che scrissi ieri. E vi confesserò che non ci ho più pensato. Perché? Perché scappo da me stesso!
Ieri pomeriggio, dopo aver scritto sul blog, mi misi a fare un esercizio per prepararmi all’esonero di mercoledì prossimo e se ne andò tutto il pomeriggio finché non arrivò il momento di vedere “I Cesaroni”. Finiti, mi andai a coricare e mi imposi di pensarci sui motivi che mi spingono a scappare da me stesso in una sorta di auto-terapia. Ma ancora una volta scappai a questo pensiero e mi misi a pensare ad alto.
Stamattina ho studiato mentre dopo pranzo ho iniziato a vedere “Saw 7” con mio fratello. Ora, mentre aspetto di vedere la seconda parte del film, ho iniziato a preparare la canzone di stasera e, quindi, ecco dimostrato come il tempo non l’abbia voluto trovare… A volte mi sento un caso disperato!
Ma passiamo alla canzone di stasera. È una canzone alquanto particolare devo dire. Al primo ascolto superficiale ho pensato che si trattasse di una canzone che parlasse di gioventù dato che il titolo era “Nineteen” e il ritmo dance-pop / disco. Incuriosito e deciso a farvela sentire, ho cercato il testo e mi sono accorto che è una canzone tutt’altro che allegra. Direi piuttosto che è tragicamente seria! Leggete le parole (tradotte da me), cantate da Paul Hardcastle.
“Nel 1965 il Vietnam sembrava una guerra che non ci riguardasse / Ma non fu così. / Era diverso in vari modi, così come lo erano quelli che combattevano. / Nella Seconda Guerra Mondiale l’età media dei combattenti era 26… / Nel Vietnam essa era 19. / Gli spari e i combattimenti delle due settimane passate sono continuati oggi / A 25 miglia da Saigon / Non ero proprio sicuro di ciò che stava accadendo. / Nel Vietnam i soldati che servono la Patria tipicamente svolgono un turno di servizio di 12 mesi / ma sono esposti al fuoco nemico per circa tutto il giorno. / A Saigon un portavoce ufficiale dell’esercito americano ha detto oggi / Che più di 700 soldati nemici sono stati uccisi la scorsa settimana / Nella difficile area di confine / Per tutta la guerra i nemici hanno perso /
In tutto 2689 soldati. / Tutti quelli che ricordano la guerra / Non dimenticheranno ciò che hanno visto… / L’annientamento degli uomini che erano nell’esercito per la prima volta, la cui età media era di 19 anni / Dididididi-Distruzione. / Secondo uno studio dell’Ente di Amministrazione dei Veterani / Metà dei veterani che hanno combattuto nel Vietnam ha sofferto di ciò che gli psichiatri chiamano / Disordine da Stress Post-Traumatico / Molti veterani presentano anche alienazione, rabbia o sensi di colpa / Molti sono morti suicidi / Dopo 8 - 10 anni che sono tornati a casa almeno otto-cento-mila uomini stanno ancora combattendo la Guerra del Vietnam. / Nessuno di loro ha ricevuto un benvenuto da eroe.”
Be’ sì, avevo avvertito che era un testo serio. Triste se vogliamo. Il fatto è che, purtroppo, tutto questo è assolutamente vero! Probabilmente qualcuno avrà anche visto qualche film sulla guerra del Vietnam o sui veterani.
Però, proprio come dicevo prima, la particolarità di questa canzone è il ritmo, per me molto bello, che è usato per la canzone.
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Molto dance in stile anni ’80, vero? La canzone è del 1985.
I miei amici stasera dovevano andare in disco, io vi dirò la mia (che vi può sembrare esagerato, ma è ciò che penso): cento di canzoni come questa sono meglio dalla robaccia house di oggi!
Umore del giorno: letteralmente drogato dalla musica anni ’70 - ’80!
E il tempo va…
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