Oggi pomeriggio ho già provato un’altra volta a scrivere, ma non ero dell’umore adatto e dopo una ventina di righi ho cancellato tutto. Ora ci riprovo, ma utilizzo un approccio diverso.
Il testo che far leggere oggi è stato presentato a Sanremo 2010 da Enrico Ruggieri ed è stato l’unico che mi abbia davvero colpito tra i “big”. La canzone si chiama “La notte delle fate”.
“Mary è nuovamente sola / e senza dire una parola / esce con la faccia incontro al vento / cambia ancora direzione / e canta una canzone questa sera. / Candy intanto è già partita / e verso un’altra via d'uscita / corre con il cellulare spento / e testardamente spera / di trovarsi ancora tutta intera. / Ognuno sente tanto dolore / quando si piega in sè / e non vede niente / poi una luce passa le inferriate / la notte delle fate / Ogni donna ha un paio d'ali chiuse / dentro sè / pronta a certe ascese sconfinate / la notte delle fate. / Molly incline alle cadute / nelle stanze sconosciute / chiede indietro un po’ di sentimento / angoli di tenerezza / dentro a una carezza quasi vera. / Ognuno sente poco calore / quando si piega in sè / ma lentamente / un taglio di luce annuncia un'altra estate / la notte delle fate / Ogni donna ha un paio d'ali chiuse / dentro sè / e sogna ancora vette inesplorate / la notte delle fate.”
Questo testo mi piace perché lo sento quasi come un inno alle donne. Tristi ma sempre combattenti, perse nei loro pensieri ma non si perdono d’animo, deluse dall’amore ma sempre romantiche. Mary, Candy e Molly rappresentano tre degli stereotipi delle donne.
Certo, per noi uomini spesso l’ostacolo maggiore è capirle!
Umore del giorno: non quello giusto…
E il tempo va…
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