Stasera sono per un quarto felice…
Felice perché ieri sera sono uscito col mio vecchio amico vicino al quale mi sedevo a scuola. Ci eravamo ripromessi di sentirci, ma non è stato così. Mi ha fatto piacere vederlo e sentire un po’ cosa era accaduto in 3 mesi (era da settembre che non lo sentivo più!).
Per un altro quarto sono dispiaciuto perché a questo amico (e badate che ho scritto amico, ma un po’ mi vergogno) ho tenuto nascosto la verità. E non è una cosa di cui vado fiero… Anche se “era a fin di bene”. E lo era veramente, ma nulla togliendo a coloro che lo dicono sempre!
Per l’altra metà (e questa è una metà che prevale molto in me stasera), sono super arrabbiato!
Ricordate tutti quei discorsi sul brutto anatroccolo e sul soldatino di stagno? E quando io mi arrabbiavo perché non capivo come mai l’apparenza prevale sempre su ciò che si è dentro?
Bene, stasera vado sui messaggi che mi sono stati lasciati su un sito di chat e trovo un messaggio di una ragazza che mi scrive: “quanto sei brutto…”. Ancora ci penso e mi fa rabbia. Anzi, neanche più rabbia perché quella l'ho “svaporata”: mi sento frustrato e scoraggiato da questo mondo.
Subito a questa ragazza ho lasciato un messaggio rispondendo picche: posso anche aver sbagliato, ma sono stato impulsivo e non me ne pento.
Ma quello a cui penso ora è il fatto che ci sono troppe persone cui interessa l’esteriorità e non ciò che si è dentro.
Va bene, non voglio essere ripetitivo… Mi affido alle parole dei grandi letterati.
Disse Shalespeare “O dignità del potere, o apparenze ad esso legate, quanto spesso con la vostra scorza e con le vostre vesti strappate la reverenza agli sciocchi e vincolate lo spirito dei più saggi alle vostre false sembianze!”
Anche Ambrose Bierce (scrittore statunitense quasi sconosciuto) dà questa definizione: “Bruttezza: dono che gli dei fanno a certe donne per rendere possibile la loro virtù.”
Cito anche Marcel Proust: “Lasciamo le donne belle agli uomini senza fantasia.” E finiamo con la saggezza popolare: “Non è bello chi é bello, ma chi piace.”
E se è anche vero che Oscar Wilde disse: “Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze”. Fate pure voi ma, per me, non dovreste più leggermi.
A risentirci.
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