Caldo atroce qui in campagna. Ma penso un po’ ovunque. Almeno a Martina! Stanotte ho dormito poco, stasera farò tardi, addio sonno. E tutto colpa di un caldo che non ci dà tregua!
Quanto vorrei che arrivasse (e magari ci fosse sempre) il clima autunnale! Bei colori, magari un po’ malinconici, ma un clima sopportabile.
Questa settimana non ho scritto niente e non è colpa del caldo. Oggi provo a recuperare.
Innanzitutto, c’è una buona notizia per me! Il 5 agosto dovevo andare a Roma per fare un concorso. Poiché sarei dovuto rimanere lì un’intera giornata, sicuramente mi sarei annoiato a passare un’intera giornata in una splendida città, ma da solo. Fortunatamente, e qui c’è la mia buona notizia, non sarò solo! Altre due amiche mi faranno compagnia e so che sarà una giornata indimenticabile. Sto perfino facendo un conto alla rovescia!
Passando, invece, alla canzone di oggi, voglio prima scrivere un pezzetto di attualità della settimana. No, non vi preoccupate, l’esperienza del giornale della scuola è ormai finito, oggi scrivo solo qualcosa che ha a che fare con la canzone anni ’80 che pubblicherò.
La morte di Michael Jackson non smette di far parlare di sé, tra un padre che non è stato incluso nel testamento, un medico che è accusato di aver ucciso il cantante e una ragazza che dice di essere la figlia mai conosciuta, il prossimo colpo di scena vorrà essere un uomo che affermerà di essere discriminato per il colore della pelle?
Ma non sono qui per regalare scoop e dietro le quinte (anche perchè già ci sono quelli che stanno scrivendo autobiografie non autorizzate in cui scrivono di tutto e di più). Io darò una buona notizia, una già sentita varie volte al telegiornale, magari. Michael ci ha lasciato un inedito, che per dirla tutta, in realtà, non è poi così inedito…
Ha infatti inciso, senza mai rilasciarlo, un singolo che riprende una vecchia canzone degli America. Ed ecco qui il collegamento con la canzone di oggi. Il frammento di Michael (dura 25 secondi) si chiama “A place with no name”; la canzone di oggi, invece, è degli America, si chiama “A horse with no name” e fu rilasciata nel 1972. Fu la prima canzone degli America!
Leggete la traduzione perché ha un bel significato.
“Nella prima parte del viaggio / riguardavo tutta la mia vita / C’erano alberi ed uccelli e rocce e cose, / c’era sabbia, colline e catene di montagne. / La prima cosa che incontrai fu una mosca e il suo ronzio / ed un cielo senza nuvole. / Il clima era caldo e il terreno arido, / ma l’aria era piena di suoni. / Ho attraversato il deserto su un cavallo senza nome / Mi sentivo bene lontano dalla pioggia, / nel deserto puoi ricordare il tuo nome / perchè non c’è nessuno che ti causi dolore. / Dopo due giorni sotto il sole del deserto / la mia pelle ha cominciato ad abbronzarsi. / Dopo tre giorni sotto il sole del deserto / guardavo il letto di un fiume / e la storia che raccontava di un fiume che scorreva / mi ha intristito pensando che fosse morto. / Dopo nove giorni, ho liberato il cavallo / perchè il deserto era diventato mare. / C’erano alberi ed uccelli e rocce e cose, / c’era sabbia, colline e catene di montagne. / L’oceano è un deserto con la sua vita sommersa / ed una maschera perfetta sopra / Sotto la città c'è un cuore fatto di terra / ma gli uomini non daranno amore.”
E questa chi la vuol capire, la capisce.
Bella canzone, davvero! E ora, buon week-end!
A presto!
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