venerdì 31 luglio 2009

Quanto sei bella Romaaaaaaaaaaaaaa!



Il giorno del concorso (5 agosto) si avvicina, ma io penso,
in realtà, più al fatto che trascorrerò un'intera giornata senza i miei
familiari, ma soprattutto, con due amici e in una città stupenda: l'Eterna!

Sarebbe stupido pubblicare una canzone sulla Capitale? Fa
niente! Aspetto tantissimo quel giorno e una bella canzone anche un po' in
dialetto nn sarebbe male. E allora, anche se non l'ho vista (ci sono andato
altre volte però), ecco "Quanto sei bella Roma" (la versione che ho
io è di Lando Fiorini, grande cantante romano)!

"Quanto sei bella Roma, quanto sei bella Roma a prima
sera, / er Tevere te serve, er Tevere te serve da cintura. / San Pietro e er
Campidojo da lettiera. / Quanto sei bella Roma, quanto sei bella Roma a prima
sera. / Gira se la voi gira', canta se la voi canta'. / Trastevere da quanno,
Trastevere da quanno t'ho lasciato, / c'avevo in petto er core, c'avevo in
petto er core e l'ho perduto. / Dimmelo bello si l'hai ritrovato, / Trastevere
da quanno, Trastevere da quanno t'ho lasciato. / Gira se la voi gira', canta se
la voi canta'. / De qua e de la dar fiume, de qua e de la dar fiume c'e' 'na
stella, / e tu non poi guardalla, e tu non poi guardalla tanto brilla. / E
questa e' Roma mia, Roma mia bella, / de qua e de la dar fiume, de qua e de la
dar fiume c'e' 'na stella. / Gira se la voi gira', canta se la voi canta'. /
Bella casetta mia, bella casetta mia trasteverina, / te gira intorno er fiume,
te gira intorno er fiume e te incorona, / e tutta 'n'arberata te se inchina, /
bella casetta mia, bella casetta mia trasteverina. / Gira se la voi gira', canta
se la voi canta'. / Roma che la piu' bella, Roma che la piu' bella sei der
monno, / io penso sto' stornello, io penso sto' stornello e te lo manno. / Tu
me parli d'amore io t'arrisponno, / Roma che la piu' bella, Roma che la piu'
bella sei der monno. / Gira se la voi gira',
canta se la voi canta'."

Davvero, sono impaziente per quel giorno. Tra ieri e oggi
fino alle 4 ho vacillato un po’ sulla sicurezza del viaggio visto che mancava
una carta importante da presentare al concorso. Poi fortunatamente l’ho
trovata. Comunque, non penso che davvero non avrei fatto almeno il viaggio
anche se non potevo fare il concorso. Ma nessun rischio!

E insomma, carico, di speranza e felicità aspettiamo, per ora,
il mio prossimo intervento!

A presto!

sabato 25 luglio 2009

Un cavallo senza nome



Caldo atroce qui in campagna. Ma penso un po’ ovunque. Almeno a Martina! Stanotte ho dormito poco, stasera farò tardi, addio sonno. E tutto colpa di un caldo che non ci dà tregua!

Quanto vorrei che arrivasse (e magari ci fosse sempre) il clima autunnale! Bei colori, magari un po’ malinconici, ma un clima sopportabile.

Questa settimana non ho scritto niente e non è colpa del caldo. Oggi provo a recuperare.

Innanzitutto, c’è una buona notizia per me! Il 5 agosto dovevo andare a Roma per fare un concorso. Poiché sarei dovuto rimanere lì un’intera giornata, sicuramente mi sarei annoiato a passare un’intera giornata in una splendida città, ma da solo. Fortunatamente, e qui c’è la mia buona notizia, non sarò solo! Altre due amiche mi faranno compagnia e so che sarà una giornata indimenticabile. Sto perfino facendo un conto alla rovescia!

Passando, invece, alla canzone di oggi, voglio prima scrivere un pezzetto di attualità della settimana. No, non vi preoccupate, l’esperienza del giornale della scuola è ormai finito, oggi scrivo solo qualcosa che ha a che fare con la canzone anni ’80 che pubblicherò.

La morte di Michael Jackson non smette di far parlare di sé, tra un padre che non è stato incluso nel testamento, un medico che è accusato di aver ucciso il cantante e una ragazza che dice di essere la figlia mai conosciuta, il prossimo colpo di scena vorrà essere un uomo che affermerà di essere discriminato per il colore della pelle?

Ma non sono qui per regalare scoop e dietro le quinte (anche perchè già ci sono quelli che stanno scrivendo autobiografie non autorizzate in cui scrivono di tutto e di più). Io darò una buona notizia, una già sentita varie volte al telegiornale, magari. Michael ci ha lasciato un inedito, che per dirla tutta, in realtà, non è poi così inedito…

Ha infatti inciso, senza mai rilasciarlo, un singolo che riprende una vecchia canzone degli America. Ed ecco qui il collegamento con la canzone di oggi. Il frammento di Michael (dura 25 secondi) si chiama “A place with no name”; la canzone di oggi, invece, è degli America, si chiama “A horse with no name” e fu rilasciata nel 1972. Fu la prima canzone degli America!

Leggete la traduzione perché ha un bel significato.

“Nella prima parte del viaggio / riguardavo tutta la mia vita / C’erano alberi ed uccelli e rocce e cose, / c’era sabbia, colline e catene di montagne. / La prima cosa che incontrai fu una mosca e il suo ronzio / ed un cielo senza nuvole. / Il clima era caldo e il terreno arido, / ma l’aria era piena di suoni. / Ho attraversato il deserto su un cavallo senza nome / Mi sentivo bene lontano dalla pioggia, / nel deserto puoi ricordare il tuo nome / perchè non c’è nessuno che ti causi dolore. / Dopo due giorni sotto il sole del deserto / la mia pelle ha cominciato ad abbronzarsi. / Dopo tre giorni sotto il sole del deserto / guardavo il letto di un fiume / e la storia che raccontava di un fiume che scorreva / mi ha intristito pensando che fosse morto. / Dopo nove giorni, ho liberato il cavallo / perchè il deserto era diventato mare. / C’erano alberi ed uccelli e rocce e cose, / c’era sabbia, colline e catene di montagne. / L’oceano è un deserto con la sua vita sommersa / ed una maschera perfetta sopra / Sotto la città c'è un cuore fatto di terra / ma gli uomini non daranno amore.”

E questa chi la vuol capire, la capisce.







Bella canzone, davvero! E ora, buon week-end!

A presto!

lunedì 20 luglio 2009

Apache (Jump on it)



Ve ne siete accorti che sabato ho saltato una pubblicazione,
vero? In effetti, sabato è stato un problema connettermi perché mio padre aveva
bisogno d’aiuto e non ho avuto un po’ di tempo per accendere il pc. Anzi, ho
dovuto anche fare la doccia di fretta prima di uscire, e io odio fare la doccia
di fretta!

Domenica, invece, mi era scaduto il contratto per l’uso di
Internet (si rinnova mensilmente, non in automatico) e, quindi, niente
pubblicazione. Ma anche ieri non ho avuto il tempo di accendere il pc!

Eccomi oggi, quindi, con ciò che avrei dovuto scrivere
sabato. La canzone era già decisa perché ho varie canzoni belle da farvi
sentire.

E riguardo alla canzone di oggi, ecco un gruppo che è salito
alla ribalta recentemente con Bob Sinclair. Parlo della Sugarhill gang. La
canzone di oggi la conoscevo già tempo fa ma l’ho rimandata varie volte. Ora va
a capitare in un periodo di ribalta del gruppo.

Arriviamo, quindi, alla canzone che è abbastanza esplosiva.
E’ ben ritmata ed è hip-hop (inutile precisare che è anni ’80!).

Ecco a voi “Apache
(Jump On It!)”!







No, non ho trovato un video originale, ma la canzone è bella!

A presto!

martedì 14 luglio 2009

Ballo ballo... Almeno per il 30!



Oggi mi sento sprizzante di energia! Motivo? Semplice, ho preso
30 all’esame di diritto pubblico e da ora posso dire di poter iniziare questa
vacanze 2009!

Insomma, un voto buono lo volevo a questo esame innanzitutto
perché è una materia che già conoscevo e poi perché ci credevo! A dirla tutta
poi, c’è stato un piccolo incitamento. Già, perché era intenzione mia di oggi
di chiedere a una ragazza di iniziare a uscire un po’ insieme per conoscerci
meglio… Ma si vede che la fortuna non può venire due volte.

Anche in questo caso ci credevo, ma qui non dipendeva
unicamente da me. Ma, come si dice da queste parti, “ce’ammà fa’?” (che
dobbiamo fare!).

E allora, visto che cado ma mi rialzo, ecco una canzone che
mi tira su il morale: “Ballo ballo” di Raffaella Carrà!

“Io, so qui / con un pizzico di nostalgia / che magia / e mi
sento ancora a casa mia. / aaah, sensazione unica / aaah, voglia di restare qui
/ aaah, voglia di ballar con te. / Ballo, ballo, ballo / da capo giro / ballo,
ballo, ballo / senza respiro / ballo, ballo, ballo / m’invento un passo / che
fa così, fa così, (fa così). / Pazza, pazza, pazza / su una terrazza / porta,
porta, portami / una farfalla / ballo, ballo, ballo / nel mio castello / che
cosa c’è, cosa c’è (cosa c’è). / Si, si può / mi vorrei un instante
riposare / per un po’ / e poi subito ricominciare. / Aaah, sensazione magica / aaah,
voglia di restare qui / aaah, voglia di ballar con te. / Ballo, ballo, ballo / non
m’innamoro / ballo, ballo, ballo / son prigioniera / ballo, ballo, ballo / capolavoro
/ che cosa c’è, cosa c’è (cosa c’è) / ballo, ballo, ballo
saliba zero / ballo, ballo, ballo / sono un guerriero / pazza, pazza, pazza / su
una terrazza / che cosa c’è, cosa c’è (cosa c’è) / ballo, ballo, ballo / da
capo giro / ballo, ballo, ballo / senza respiro / ballo, ballo, ballo / m’inveto
un passo / che fa così , fa così, (fa cosí)”

Insomma, ho trovato la canzone che mi riassume per come mi
sento. A parte il fatto che ballo… Non c’è proprio da ballare per un no… Anche
se, ormai, chiuso una porta si può aprire un portone.

Ci sono 3 miliardi di ragazze, ne troverò una giusta anche
io!

A presto!

sabato 11 luglio 2009

Street player



Ed eccoci oggi con la canzone del sabato. Oggi voglio stare sul
recente richiamando una canzone di molti anni fa.

Una canzone che sta facendo ballare tutti quest’anno è “Calla
ocho” di Pitbull. Be’ c’è da sapere che quella canzone prende spunto da una
canzone dei Chicago, “Street player”. Che è quella che vi farò sentire stasera.







Attenti perchè nei miei video hip-hop a inizio space c'è una canzone di PItbull, ma è la penultima!

E dopo avervi lasciato una canzone storica, non mi resta cghe augurarvi un buo week-end.

A presto!

venerdì 10 luglio 2009

Le fate

Sono giunto quasi alla fine di quest'altra settimana e, in effetti, non ho scritto molto su questp space. Per fortuna, però, il giorno dell'esame si avvicina e dopo quel giorno potrò avere più tempo.
Intanto, per stasera, non vi lascerò certamente senza "parole". Ed ecco che vi faccio leggere una fiaba di Perrault, lo stesso di "Cappuccetto rosso" e "Il gatto con gli stivali". La fiaba si chiama "Le fate" e alla fine contiene due morale scritte dallo stesso autore. Non commenterò visto che la fiaba non è cortissima...
Ma buona lettura!"C'era una volta una vedova che aveva due figliuole. La maggiore
somigliava tutta alla mamma, di lineamenti e di carattere, e chi vedeva
lei, vedeva sua madre, tale e quale. Tutte e due erano tanto
antipatiche e così gonfie di superbia, che nessuno le voleva
avvicinare. Viverci insieme poi, era impossibile addirittura. La
più giovane invece, per la dolcezza dei modi e per la
bontà del cuore, era tutta il ritratto del suo babbo... e
tanto bella poi, tanto bella, che non si sarebbe trovata l'eguale. E
naturalmente, poiché ogni simile ama il suo simile, quella
madre andava pazza per la figliuola maggiore; e sentiva per quell'altra
un'avversione, una ripugnanza spaventevole. La faceva mangiare in
cucina, e tutte le fatiche e i servizi di casa toccavano a lei.
Fra le altre cose, bisognava che quella povera ragazza andasse due
volte al giorno ad attingere acqua a una fontana distante
più d'un miglio e mezzo, e ne riportasse una brocca piena.

Un giorno, mentre stava appunto lì alla fonte, le apparve
accanto una povera vecchia che la pregò in carità
di darle da bere. "Ma volentieri, nonnina mia..." rispose
la bella fanciulla "aspettate; vi sciacquo la brocca..."
E subito dette alla mezzina una bella risciacquata, la
riempì di acqua fresca, e gliela presentò
sostenendola in alto con le sue proprie mani, affinché la
vecchiarella bevesse con tutto il suo comodo. Quand'ebbe bevuto,
disse la nonnina: "Tu sei tanto bella, quanto buona e quanto
per benino, figliuola mia, che non posso fare a meno di lasciarti un dono".
Quella era una Fata, che aveva preso la forma di una povera vecchia di
campagna per vedere fin dove arrivava la bontà della
giovinetta. E continuò: "Ti do per dono che ad ogni parola
che pronunzierai ti esca di bocca o un fiore o una pietra preziosa".

La ragazza arrivò a casa con la brocca piena, qualche minuto
più tardi; la mamma le fece un baccano del diavolo per quel
piccolo ritardo. "Mamma, abbi pazienza, ti domando scusa...",
disse la figliuola tutta umile, e intanto che parlava le uscirono di bocca
due rose, due perle e due brillanti grossi. "Ma che roba è questa!...",
esclamò la madre stupefatta, "sbaglio o tu sputi perle e brillanti!... O come mai,
figlia mia?..." Era la prima volta in tutta la sua vita che la chiamava
così, e in tono affettuoso. La fanciulla raccontò
ingenuamente quel che le era accaduto alla fontana; e durante il
racconto, figuratevi i rubini e i topazi che le caddero già dalla bocca!
"Oh, che fortuna...", disse la madre, "bisogna che ci mandi subito
anche quest'altra. Senti, Cecchina, guarda che cosa esce dalla bocca
della tua sorella quando parla. Ti piacerebbe avere anche per te lo
stesso dono?... Basta che tu vada alla fonte; e se una vecchia ti
chiede da bere, daglielo con buona maniera." "E non ci mancherebbe altro!...",
rispose quella sbadata. "Andare alla fontana ora!"
"Ti dico che tu ci vada... e subito", gridò la mamma.

Brontolò, brontolò; ma brontolando prese la
strada portando con sé la più bella fiasca
d'argento che fosse in casa. La superbia, capite, e
l'infingardaggine!... Appena arrivata alla fonte, eccoti apparire una
gran signora vestita magnificamente, che le chiede un sorso d'acqua.
Era la medesima Fata apparsa poco prima a quell'altra sorella; ma aveva
preso l'aspetto e il vestiario di una principessa, per vedere fino a
quale punto giungeva la malcreanza di quella pettegola.
"O sta' a vedere...", rispose la superba, "che son venuta qui per dar
da bere a voi!... Sicuro!... per abbeverare vostra Signora, non per
altro!... Guardate, se avete sete, la fonte eccola lì."
"Avete poca educazione, ragazza...", rispose la Fata senza adirarsi
punto, "e giacché siete così sgarbata, vi do per
dono che ad ogni parola pronunziata da voi vi esca di bocca un rospo o
una serpe."

Appena la mammina la vide tornare da lontano, le gridò a
piena gola: "Dunque, Cecchina, com'è andata?".
"Non mi seccate, mamma!...", replicò la monella; e
sputò due vipere e due rospacci.
"O Dio!... che vedo!...", esclamò la madre. "La colpa deve
essere tutta di tua sorella, ma me la pagherà..."
E si mosse per picchiarla. Quella povera figliuola fuggì via
di rincorsa e andò a rifugiarsi nella foresta vicina.
Il figliuolo del Re che ritornava da caccia la incontrò per
un viottolo, e vedendola così bella, le domandò
che cosa faceva in quel luogo sola sola, e perché piangeva tanto.
"La mamma...", disse lei, "m'ha mandato via di casa e mi voleva
picchiare..." Il figliuolo del Re, che vide uscire da quella bocchina cinque o sei
perle e altrettanti brillanti, la pregò di raccontare come
mai era possibile una cosa tanto meravigliosa. E la ragazza
raccontò per filo e per segno tutto quello che le era
accaduto. Il Principe reale se ne innamorò subito e considerando che
il dono della Fata valeva più di qualunque grossa dote che
potesse avere un'altra donna, la condusse senz'altro al palazzo del Re
suo padre e se la sposò.Quell'altra sorella frattanto si fece
talmente odiare da tutti, che sua madre stessa la cacciò
via di casa; e la disgraziata dopo
aver corso invano cercando chi acconsentisse a riceverla
andò a morire sul confine del bosco.

MORALE
Gli smeraldi, le perle, ed i diamanti
Abbaglian gli occhi col vivo splendore;
Ma le dolci parole e i dolci pianti
Hanno spesso più forza e più valore.

ALTRA MORALE
La cortesia che le bell'alme accende,
Costa talora acerbi affanni e pene; Ma presto o tardi la
virtù risplende, E quando men ci pensa il premio ottiene"

A presto!

sabato 4 luglio 2009

Fede



Ho appena finito di vedere “Gioventù bruciata”, che nel
titolo originale era “Rebel without a cause”, letteralmente “Ribelle senza un
motivo”. Il film complessivamente era bello, anche se credevo che, parlandosi di
ribellione, ci fossero colpi di scena abbastanza importanti.

Forse semplicemente siamo già noi figli di una generazione “ribelle”
per cui vedere ora questo film non ci sembra niente di eclatante, sebbene nel 1955
(anno di uscita del film) lo fu.

Per gli amanti del streaming online, devo informarvi che in
italiano non c’è niente. Quindi la soluzioni sono due: scaricare illegalmente
il film (sconsigliato…) o affittarlo in una videoteca. Per ora, però, non ho
trovato videoteche che lo abbiano.

La trama si può trovare facilmente su internet e non la
scrivo io, visto che non ho un gran dono della sinteticità (per me in un film
tutti i particolari sono importanti!).

Quello che mi ha colpito molto oggi è stata la casuale
scoperta nei vari siti in cui si parlava di James Dean della sua omosessualità.
Non posso dire di esserci rimasto male (non ce ne sarebbe stato motivo), però
leggere dei particolari su questa vicenda mi ha fatto un po’ di luce sul suo
talento d’attore, non che non ne fosse dotato già di suo in partenza.

Ma la cosa più curiosa di oggi è che già dall’altro sabato
avevo in progetto di aggiungere una canzone di George Michael, altro famoso omosessuale.
Allora facciamo al giornata contro le discriminazioni oggi? E così sia!

La canzone di oggi è “Faith” e non ho trovato un video
decente originale che non avesse l’incorporamento disattivato. Ragion per cui,
ecco il link:

http://www.youtube.com/watch?v=iSvHpvHFXU0&feature=fvst


e dopo questa scarica di energia, passate un bel week-end!

A presto!

venerdì 3 luglio 2009

Guariamo il mondo



Sarebbe troppo scontato o ripetitivo aggiungere una traduzione di Michael Jackson all’intervento di stasera? E anche se fosse, rendiamo sia omaggio allo scomparso Jackson, ma facciamo anche una piccola “campagna di sensibilizzazione” alla fame nel mondo.

La traduzione di stasera è “Heal the world”.

“C'è un posto nel tuo cuore / e so che è l'amore / e questo posto potrebbe essere / molto più luminoso di domani / e se tu davvero ci provi, tu vedrai / che non c'è alcun motivo per piangere / in questo posto tu sentirai che / non c'è dolore o dispiacere / Ci sono vari modi per arrivare lì / se tu ci tieni abbastanza a vivere / crea un piccolo spazio, / costruisci un posto migliore. / Salva il mondo, rendilo un posto migliore / per te e per me e per l'intera razza umana / Ci sono persone che muoiono / se ti ci tieni abbastanza a vivere / crea un posto migliore per te e per me. / Se vuoi sapere perchè, / c'è un amore che non può mentire / l'amore è forte, gli interessa solo la gioia / che dà se noi almeno proviamo ad averla / noi dovremmo vedere in questa beatitudine / noi non possiamo avere paura o timore / Finiamo di esistere e / iniziamo finalmente a vivere! / Allora sembrerà che l'amore / cresce sempre abbastanza per noi / quindi crea un mondo migliore, / rendi migliore il mondo. / E il sogno in cui stavamo credendo / rivelerà un volto migliore / e il mondo in cui una volta credevamo / splenderà ancora nella grazia / allora perchè continuiamo ad idealizzare / le sofferenze di questa vita / in questa terra tormentata? / la sua anima, sebbene questo è il suo piano / di vedere questo mondo, è divina / per lo splendore di Dio. / Noi potremmo volare così in alto / facendo in modo che i nostri spiriti / non muoiano mai nel mio cuore / io sento
che voi siete tutti miei fratelli / create un mondo senza pericoli / insieme noi piangeremo lacrime di felicità / guardando il cambiamento dei popoli / Le loro armi nei vomeri. / noi potremmo davvero arrivare / fino a questo se voi credete abbastanza nell'importanza della vita / crea un piccolo spazio, / costruisci un posto migliore / Per te e per me.”

Insomma parole di speranza, ma ancore che ci incoraggiano a dare una mano a questo mondo, affinchè anch’esso ce ne dia una a noi. Tutte le persone su questo mondo sono risorse, parti di un pianeta che ha purtroppo con
sé differenze nella distribuzione degli elementi base di una vita.

Noi possiamo anche aver avuto la fortuna di nascere qui dove gli elementi essenziali (e anche non) sono presenti, ma possiamo concretizzare questa fortuna condividendola con quelli meno fortunati di noi. Vogliamo sentirci realizzati? Condividiamo ciò che per noi è una fortuna con altri che questa fortuna non ce l’hanno.

E come direbbe una mia amica: “E sciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”

A presto!

scritto martedì 30 giugno