Periodo di Festival di Sanremo, quindi per stasera voglio eccezionalmente restare in tema. So che due anni fa mi ripromisi di non vederlo più, ma le tentazioni a volte sono più forti, complice anche la debole programmazione degli altri canali.
La canzone che volevo farvi sentire stasera ha qualcosa di drammatico in sè. Non so se tutti sanno la storia di Luigi Tenco. Be' non sarò io a rifarvela tutta, ma mi concentrò giusto sulla sua fine.
Egli propose, non proprio con tanta convinzione, la canzone scritta con Dalida "Ciao amore ciao". Tuttavia, quando seppe che la sua canzone non si classificò per la serata finale del Festival, prese l'amara decisione di togliersi la vita, lasciando come messaggio: "Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda "Io tu e le rose" in finale e ad una commissione che seleziona "La rivoluzione". Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi".
Sorvolando le critiche se sia stato ucciso o abbia deciso di suicidarsi, rendiamogli giustamente merito con la sua "Ciao amore ciao". Partiamo dal testo.
"La solita strada, bianca come il sale / il grano da crescere, i campi da arare. / Guardare ogni giorno / se piove o c'e' il sole, / per saper se domani / si vive o si muore / e un bel giorno dire basta e andare via. / Ciao amore, / ciao amore, /ciao amore ciao. / Ciao amore, / ciao amore, ciao amore ciao. / Andare via lontano / a cercare un altro mondo / dire addio al cortile, / andarsene sognando. / E poi mille strade grigie come il fumo / in un mondo di luci sentirsi nessuno. / Saltare cent'anni in un giorno solo, / dai carri dei campi / agli aerei nel cielo. / E non capirci niente e aver voglia di tornare da te. / Non saper fare niente in un mondo che sa tutto / e non avere un soldo nemmeno per tornare."
Il testo è quello di un uomo che lascia la realtà contadina per cercare fortuna altrove, sapendo di lasciare oltre la patria e la famiglia, anche il suo amore. Direi che il testo è triste già di suo.
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Una curiosità: dal 1974 fu istituito il "premio Tenco" in suo onore, che premia la musica d'autore a livello mondiale.
Umore del giorno: spero di poter vedere vincere il Festival uno dei tre artisti che più mi hanno colpito di questa edizione
Restate in linea!
Un bel post, complimenti..
RispondiEliminaTra l'altro non resta mai facile affrontare il tema del suicidio. Un tema dalle molteplici sfaccettature che ci pone davanti lo spettro della libertà di scelta, uno spettro drammatico.
Noi di Vongole & Merluzzi abbiamo scelto di solcare quest'argomento ma lo abbiamo fatto con lo stile che ci è più consono, spero avrai modo di ricambiare la visita
http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2011/03/31/perche-un-coniglietto-d%e2%80%99oggi-puo-uccidersi/
Ad Maiora, Lordbad