Per questa settimana vorrei un attimo mettere da parte sulla questione Sanremo, e concentrarmi di più sugli avvenimenti in Nord Africa. Come sentiamo dai tg o leggiamo dalla stampa, dall'Algeria all'Egitto, dalla Giordania al Bahrein, le popolazioni si stanno rivoltando contro i dittatori per avere più democrazia e condizioni di vita più eque. Non stanno certamente chiedendo l'impossibile, ma chiedono qualcosa con cui noi siamo nati e, per questo, potremmo dare per scontato.
Tutto è iniziato in Tunisia il 17 dicembre, quando un giovane ambulante si è dato fuoco perchè la polizia gli aveva sequestrato la barracca di frutta senza una motivazione giuridica razionale. Questo ha fatto prendere coscienza al popolo della drammatticità delle loro condizioni.
Il 5 gennaio 2011 la popolazione algerina è in rivolta per l'aumento generale dei prezzi, soprattutto per quelli di primissima necessità. A seguire, nei giorni successivi, si sono rivoltati anche le popolazioni dell'Egitto, dello Yemen, dell'Iran, del Bahrein e, da avanti ieri, anche in Libia.
Io spero che questi Paesi trovino una via per la democrazia non imposta dall'Occidente e che basino i propri princìpi sui valori di uguaglianza, libertà, rispetto e tutti quei diritti che noi chiamiamo "inalienabili".
Ieri leggendo un quotidiano economico di qualche giorno fa, leggevo di un rapper tunisino di 22 anni che rivolgeva le proprie parole al presidente tunisino Ben Alì e che fu arrestato proprio per quelle parole di dissenso. Ora che la dittatura è stata rovesciata, il rapper, Hamed Ben Amor, detto "El general", è libero.
Bene, io volevo farvi leggere cosa ha scritto e detto nella canzone "Rayes Le Bled".
“Presidente, oggi parlo con te / nel nome mio e nel nome di tutto il popolo, / un popolo che vive nel dolore ancora nel 2011! / C’è ancora gente che muore di fame! / Vogliono lavorare, vogliono sopravvivere, / ma nessuno ascolta la loro voce! / Scendi in strada e guarda! / La gente sta impazzendo e i poliziotti diventano mostri, / ormai sanno usare solo i manganelli, / tac tac, / non gliene importa, / tanto non c’è nessuno pronto a dire no! / La legge e la costituzione / sono solo sulla carta. / Ogni giorno sento di processi / contro la povera gente, / anche quando tutti sanno che quella è una brava persona! / E vedo serpenti ovunque pronti a mordere le nostre ragazze / Accetteresti che tua figlia fosse morsa? / Lo so, certe parole fanno piangere gli occhi... / Ma tu sei un padre e un padre non permetterebbe / che tutto questo accada ai suoi figli! / Il mio è il messaggio di uno dei tuoi figli, / uno che prova a parlare con te. / Parlo con dolore, / viviamo come cani! / Metà della popolazione vive nell'umiliazione / e beve l’oppressione. / Presidente, il tuo popolo sta morendo! / Guarda quello che sta accadendo! / La gente non ha più un posto dove abitare! / Parlo nel nome di tutto il popolo, / c’è gente che mangia dalla spazzatura! / Guarda quello che sta accadendo nel paese! / Presidente hai detto che era il tempo di parlare senza paura. / Ok, io ho parlato / anche se so che adesso mi aspettano guai! / Vedo l’ingiustizia ovunque, / ecco perché ho deciso di raccontare tutto! / Per quanti tempo ancora i tunisini / dovranno vivere sotto la paura?! / Dov’è la libertà di espressione? / Solo sulla carta! / Presidente guarda! / Oggi il paese è diventato un deserto diviso in due. / Ci sono ladri dappertutto, / tutti li vedono ma nessuno può dire niente! / Rubano i soldi delle infrastrutture, / e tu sai bene di chi parlo! / Figli di un cane! / Si sono mangiati i soldi del povero popolo / e adesso non vogliono lasciare la poltrona! / Signor presidente, / se il nostro popolo vivesse in modo dignitoso, / non avrei ragioni per dire queste cose. / E invece sono sempre gli stessi problemi, / le stesse sofferenze."
Il testo parla abbastanza da solo. La situazione non è facile e, mentre noi parliamo di Grande Fratello e case e regali, ci sono persone che lottano per un po' di dignità che non hanno mai avuto, ma che sperano di avere per sè o per i propri figli.
Umore del giorno: scandalizzato da molte cose e con una strana voglia di voler cambiare il mondo, ben sapendo, però, che non riuscirei a fare la differenza
Restate in linea!
Nessun commento:
Posta un commento