In questi giorni, oltre la casa di Fini (di cui agli italiani non interessa molto), della possibilità crisi di governo (di cui ci si potrebbe interessare se può dare una svolta al Paese) e delle barzellette del premier (deplorevoli e di cui si discute un po’ di più), una notizia più importante è passata in secondo piano.
Tutto parte dalle dichiarazioni di un assessore all’istruzione di Chieri, un comune piemontese, che afferma che i disabili in aula danno solo fastidio e che, per questo, dovrebbero stare in classi speciali e adeguatamente seguiti.
In un forum, un professore del conservatorio di Milano riprende questa affermazione rispondendo “e se avesse ragione?”, sostenendo che la selezione naturale oggi si è persa e che bisognerebbe praticare l’eugenetica, cioè quella seleziona degli individui perfetti e meglio adatti alla vita, sopravvivenza e procreazione. In più, questo professore, tale Joanne Maria Pini, ormai famoso, scrive sul proprio profilo di Facebook: “Alla Rupe Tarpea bisognerebbe tornare, altro che balle. Non c'è più selezione naturale”.
Lo sconcerto è tanto vostro, quanto mio, quanto dei lettori del forum, quanto quello di genitori di professori disabili e di disabili stessi. Questo è razzismo! Il professore ha smentito, ma come si può pensare una cosa talmente assurda?!
Ma ciò che mi ha colpito oggi è stata una lettera di una ragazza, apparsa su “Il fatto quotidiano”, che voglio riportare e che mi ha davvero colpito.
“Mi chiamo Anita Pallara e sono una ragazza di 21 anni affetta da atrofia muscolare spinale, una malattia neurodegenerativa e totalmente invalidante. In parole povere, sono handicappata. Mi rivolgo al professor Joanne Maria Pini che vorrebbe buttare me e quelli come me dalla Rupe Tarpea. La disabilità non è un valore aggiunto, non è proprio un valore. E' solo una condizione. Non voglio parlare di solidarietà e nemmeno di sensibilità. Io parlo di diritti.
Il diritto all'istruzione ce lo garantisce la Costituzione. Le sue parole, professore, sono vergognose, pericolose, razziste e illegali. Ma che valore ha tutto ciò nel nostro Paese? A parte le ovvie reazioni di sdegno e le condanne morali, quale sarà la conseguenza reale?
A voi tanti che parlate di "selezione genetica" io non sono disposta a subire questa ignoranza nel 2010. Se non ci saranno delle forti prese di posizione da parte delle istituzioni e dei media, io mi recherò alla Prefettura di Bari e consegnerò la mia carta di identità e il mio passaporto, rifiutando così la cittadinanza italiana. Non posso essere cittadina di uno Stato di questo tipo”.
Una risposta davvero bella e che contiene un’affermazione che condivido in pieno “Non posso essere cittadina di uno Stato di questo tipo”. Uno Stato che dovrebbe insegnare alle nuove generazioni valori di uguaglianza di razza, sesso, religione, cultura e condizioni fisiche (così come da articolo 3 della Costituzione) e che, invece, sfocia nel razzismo.
A parlare è non solo un genitore, ma addirittura un professore, una persona che comunica valori a più studenti. E che valori possono essere questi?
Già qualche giorno fa pensando al mio futuro avevo pensato di finire gli studi, avviarmi a un mestiere (penso che il revisore dei conti sia una bella professione) e poi cercare lavoro all’estero. L’Italia è solo una realtà geografica e ciò che mi lega a lei è solo il fatto di esserci nato, mentre tutti quei valori che l’hanno ispirata nel Risorgimento, nell’Unità e nella Liberazione e fase costituente si sono irrimediabilmente persi.
Mai titolo più adeguato fu dato a questo blog (oggi mi sono riferito all’Italia, ma si potrebbe parlare delle deportazioni dei rom in Francia e della pena capitale negli USA… Paesi chiamati “democrazie avanzate”)
Umore del giorno: con un forte cerchio alla testa perché sto un po’ studiando per un concorso, ma ancora con la stessa rabbia che provavo stamattina quando mi sono informato sulla vicenda di Pini e della disabile
E il tempo va…
e se dalla rupe gettassimo certi professori IGNORANTI per ché dalla rupe Tarpea i romni gettavano i traditori, mentre gli spartani gettavano i neonati deformi dal monte Taigete.
RispondiEliminaInfatti la provocazione del titolo stava proprio in questo! Magari puntiamo a una Rupe Tarpea metaforica per questi prof, dove delle scuse pubbliche e il licenziamento sarebbero adeguati...
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