giovedì 12 agosto 2010

Tears in heaven – Lacime di San Lorenzo


Avanti ieri era la notte di San Lorenzo, famosa per la notte delle “stelle cadenti”. In realtà, già martedì avevo previsto di farvi leggere questo testo, ma non ebbi tempo perché la mattina andai a mare coi compagni dell’università e il pomeriggio, neanche il tempo di tornare, e già dovevo andare a fare la spesa per la sera che veniva. Infatti, neanche i miei genitori vidi più di tanto quel giorno.


Su internet ho letto, tuttavia, che nella notte tra stasera e domani si avrà il picco di “stelle


cadenti”, con una media di 100 all’ora. E allora, colgo la palla al balzo per questa seconda occasione ed eccovi il testo di oggi: “Tears in heaven” di Eric Clapton.


Prima di iniziare a leggerla, voglio spiegarvi l’origine di questa canzone. Essa è pubblicata all’inizio del 1992 ed è una ballata molto triste di Clapton. La scrisse in memoria del figlio, Connor, che ebbe con Lory del Santo. Il bambino, all’età di 4 anni, cadde giù dal cinquantatreesimo piano di un grattacielo di New York, dove lui e la madre erano presso amici.  Eric accorse presto sul luogo dell’incidente senza avere il coraggio di entrare in quell’appartamento. Nel gennaio 1992, appunto, pubblicò questa canzone e smise di suonarla ai concerti nel 2004 quando Eric disse di aver superato il dolore per al perdita del figlio.


L’improbabile associazione di idee che collega questa canzone all’evento di stasera lega le lacrime
di Clapton per la perdita del figlio alle stelle cadenti.


“Saprai il mio nome se ci vedremo in Paradiso? / Sarà lo stesso se ci vedremo in Paradiso? / Devo essere forte e andare avanti / Perchè lo so che non è il mio posto il Paradiso / Mi terrai la mano se ci vedremo in Paradiso? / Mi aiuterai a stare in piedi se ci vedremo in Paradiso? / Troverò la strada attraverso notte e dì / Perchè lo so che non posso restare qui in Paradiso / Il tempo può abbatterti; il tempo può piegarti le ginocchia; / Il tempo può spezzarti il cuore, e farti implorare pietà / implorare pietà. / Oltre la porta c’è pace, ne sono certo, / e lo so che non ci saranno più lacrime in Paradiso”.


Molto forte come testo. Vi consiglierei anche di ascoltarla, perché potrebbe piacervi.
La rivista “Rolling Stone” ha classificato questa canzone al 365° posto delle 500 canzoni più belle di tutti i tempi. Potete darle torto?


Umore del giorno: indeciso se abbandonare davvero lo studio di una materia in vista dell’appello di settembre


E il tempo va…



Nessun commento:

Posta un commento