Anche oggi sono stato un'altra giornata con la testa spiaccicata sui libir, e l'abbronzatura diu ieri ha lasciato il posto il bianco dei libri! No, scherzo.
Ma anche oberato dal lavoro, non posso tralsciare i problemi che mi passano ogni giorno davanti e mi trafiggono ogni secondo che scorre. E oggi le mi e riflessioni si sono soffermate sulla sparata che ho fatto la penultima volta che ho scritto.
Purtoppo ho capito che, per quanto possa essere fittizio e poco naturale, l'amicizia è un qualcosa ormai connaturato all'uomo e inscindibile da lui stesso, anche perchè ormai ovunque tutti ti insegnano ad essere amico di quello e di quello, anche per semplici scopi di sfruttamento.
Il problema mio è, forse, che io pretendo da chi è mio amico di darmi la stessa percentuale di energie e entusiasmo che ci metto io e un minimo sgarro e sei fuori. Il fatto è che siamo tutti umani e tutti sbagliamo e quindi...
Ma una domanda ancora mi perseguita: Riccardo Cocciante che ha scritto che per un amico andrebbe a piedi anche a Bologna (e si sa che lui abita a San Lazzaro di Savena... no, scherzo anche questa volta), ma ne è valsa la pena? E ora con questo ci parla ancora? E se non ci parla, cosa fa per dimenticare tutto ciò che ha scritto a quel suo amico? Rinnega il suo nome? Lo cambia?
Se trovo la sua casella e-mail, gli scrivo quattro parole...
Pensando a cose serie, questo sabato lo dedico ai Bee Gees, che mi danno tante emozioni ogni volta che sento i loro pezzi. I pezzi più conosciuti loro, si sa, sono: Stayin Alive, How deep is your love, Night fever, Too much heaven, You should be dancing... E va beh, mi sa che ne ho detti troppi!
Comunque volevo far riscoprire per stasera, per chi non la conoascesse, questa dolcissima "Children of the world", di cui ho trovato anche la traduzione.
"Siamo i bambini del mondo – che guardano ogni giorno che ci passa accanto / Che cambia la mia e la tua vita – tiene tutti noi sulla corda / Siamo i ricercatori della verità, ogni uomo nel profondo è un ragazzo / Devo dirtelo in modo che tu capisca – non c’è un modo facile. / Come un uccello nel vento, come un albero nella tempesta / Come il respiro di un bambino dal momento in cui è nato / Fino al giorno estremo quando le tende saranno tirate / Siamo i bambini del mondo – domandando ogni perché / Dall’arrivo per la sopravvivenza – solo per dare valore all’attesa / Siamo facce nella notte – che guardano ogni giorno che ci passa accanto / Che cambia la mia e la tua vita – non c’è un modo facile. / Nel remoto della tua mente c’è sempre un segno / C’è un assolo delirante da solo nel buio / Puoi tenerlo per sempre o spezzarlo / Siamo i bambini del mondo – che guardano ogni giorno che ci passa accanto / Che cambia la mia e la tua vita – tiene tutti noi sulla corda."
Tipico dei Bee Gees, come avrete notato, spero, è che il testo non è tanto lungo... Ma ha la sua intensità!
Basta con le attese, ora, e andiamo alla canzone, di cui non ho trovato il video ufficiale.
Spero che vi sia piaciuta. Buon week-end!
A risentirci
Ma anche oberato dal lavoro, non posso tralsciare i problemi che mi passano ogni giorno davanti e mi trafiggono ogni secondo che scorre. E oggi le mi e riflessioni si sono soffermate sulla sparata che ho fatto la penultima volta che ho scritto.
Purtoppo ho capito che, per quanto possa essere fittizio e poco naturale, l'amicizia è un qualcosa ormai connaturato all'uomo e inscindibile da lui stesso, anche perchè ormai ovunque tutti ti insegnano ad essere amico di quello e di quello, anche per semplici scopi di sfruttamento.
Il problema mio è, forse, che io pretendo da chi è mio amico di darmi la stessa percentuale di energie e entusiasmo che ci metto io e un minimo sgarro e sei fuori. Il fatto è che siamo tutti umani e tutti sbagliamo e quindi...
Ma una domanda ancora mi perseguita: Riccardo Cocciante che ha scritto che per un amico andrebbe a piedi anche a Bologna (e si sa che lui abita a San Lazzaro di Savena... no, scherzo anche questa volta), ma ne è valsa la pena? E ora con questo ci parla ancora? E se non ci parla, cosa fa per dimenticare tutto ciò che ha scritto a quel suo amico? Rinnega il suo nome? Lo cambia?
Se trovo la sua casella e-mail, gli scrivo quattro parole...
Pensando a cose serie, questo sabato lo dedico ai Bee Gees, che mi danno tante emozioni ogni volta che sento i loro pezzi. I pezzi più conosciuti loro, si sa, sono: Stayin Alive, How deep is your love, Night fever, Too much heaven, You should be dancing... E va beh, mi sa che ne ho detti troppi!
Comunque volevo far riscoprire per stasera, per chi non la conoascesse, questa dolcissima "Children of the world", di cui ho trovato anche la traduzione.
"Siamo i bambini del mondo – che guardano ogni giorno che ci passa accanto / Che cambia la mia e la tua vita – tiene tutti noi sulla corda / Siamo i ricercatori della verità, ogni uomo nel profondo è un ragazzo / Devo dirtelo in modo che tu capisca – non c’è un modo facile. / Come un uccello nel vento, come un albero nella tempesta / Come il respiro di un bambino dal momento in cui è nato / Fino al giorno estremo quando le tende saranno tirate / Siamo i bambini del mondo – domandando ogni perché / Dall’arrivo per la sopravvivenza – solo per dare valore all’attesa / Siamo facce nella notte – che guardano ogni giorno che ci passa accanto / Che cambia la mia e la tua vita – non c’è un modo facile. / Nel remoto della tua mente c’è sempre un segno / C’è un assolo delirante da solo nel buio / Puoi tenerlo per sempre o spezzarlo / Siamo i bambini del mondo – che guardano ogni giorno che ci passa accanto / Che cambia la mia e la tua vita – tiene tutti noi sulla corda."
Tipico dei Bee Gees, come avrete notato, spero, è che il testo non è tanto lungo... Ma ha la sua intensità!
Basta con le attese, ora, e andiamo alla canzone, di cui non ho trovato il video ufficiale.
Spero che vi sia piaciuta. Buon week-end!
A risentirci
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