Ricorre oggi la giornata della Memoria, quella giornata in cui noi tutti dobbiamo ricordare cosa successe tra il 15 settembre del 1935 (le leggi di Norimberga, che isolavano gli ebrei in Germania da una vita sociale coi tedeschi "ariani", il 9-10 novembre del 1938 (la Notte dei cristalli, quando decine di migliaia di ebrei furono deportati nei campi di concentramento) fino al 1945, quando i campi tutti i deportati nei campi di concentramento vennero liberati. Ed è una Giornata della Memoria anche perchè non si neghi ciò che davvero è successo, ciò che davvero circa 6 milioni di uomini e donne hanno dovuto subire per la follia di un pensiero che non può trovare riscontri razionali.
Le testimonianze di queste barbarie nei lager sono moltissime e io voglio ricordarle con le parole di Paul Celan, poeta rumeno ebreo. Questa è "Fuga di morte".
"Nero latte dell’alba lo beviamo la sera
lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo la notte beviamo e beviamo
scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
lo scrive ed esce dinanzi a casa e brillano le stelle e fischia ai suoi mastini
fischia ai suoi ebrei fa scavare una tomba nella terra
ci comanda ora suonate alla danza.
Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo al mattino e a mezzogiorno ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
I tuoi capelli di cenere Sulamith scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti
Lui grida vangate più a fondo il terreno voi e voi cantate e suonate
impugna il ferro alla cintura lo brandisce i suoi occhi sono azzurri
spingete più a fondo le vanghe voi e voi continuate a suonare alla danza
Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno e al mattino ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith lui gioca con i serpenti
Lui grida suonate più dolce la morte la morte è un maestro tedesco
lui grida suonate più cupo i violini e salirete come fumo nell’aria
e avrete una tomba nelle nubi là non si giace stretti
Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno la morte è un maestro tedesco
ti beviamo la sera e la mattina beviamo e beviamo
la morte è un maestro tedesco il suo occhio è azzurro
ti colpisce con palla di piombo ti colpisce preciso
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
aizza i suoi mastini contro di noi ci regala una tomba nell’aria
gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco
i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith"
Queste non sono invenzioni, sono sofferenze che realmente sono accadute e che ci ammoniscono dal ripeterle ancora una volta!
Umore del giorno: dopo questa pausa, si riprende coi libri!
Al prossimo post!
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