Ieri ho fatto l’esame di informatica. Ci speravo davvero in un voto alto. E l’impegno una volta tanto è stato ripagato con un bellissimo 30. Oggi, invece, ho iniziato a studiare francese.
Nel pomeriggio, però, mi sentivo stanco (no perché avevo studiato, ma perché sono andato a Taranto e mi sono stancato). Volevo dormire, ma ho lasciato perdere perché se no stanotte sarebbe passata in bianco per molto tempo. Per cui ho deciso di rimanere steso sul letto a pensare. E, mandando sms, il discorso è caduto su come sarei stato tra 7 anni.
Be’ non è uscito un granchè da me. In realtà, non ne è uscita una figura molto chiara, tranne che per qualche carattere: mi vedo solo. Sì con gli amici e magari anche con un lavoro. Ma mi vedo insoddisfatto. Un’insoddisfazione generale e non motivata. Quel qualcosa che non va e che non so come aggiustare, se si può fare.
A riguardo, penso che la canzone che avevo previsto per oggi vada un po’ a pennello. Infatti, voglio far leggere “Young forever” di Jay-Z feat Mr Hudson. La base della canzone è su “Forever young” degli Alphaville.
“Balliamo con stile, balliamo ancora un po’ / Il paradiso può attendere, stiamo solo guardando il cielo / Speriamo il meglio ma ci aspettiamo il peggio / Hai intenzione di sganciare la bomba o no ? / Moriamo giovani o viviamo per sempre / Non abbiamo il potere ma mai dire mai / Seduto nel recinto, la vita è un breve viaggio / La musica serve agli uomini tristi. / Giovane per sempre, io voglio essere giovane per sempre / Vuoi davvero vivere per sempre, nei secoli dei secoli. / Viviamo la vita come se fossimo in un video / dove il sole splende sempre e non si invecchia mai / e lo champagne è sempre freddo e la musica è sempre buona / e le belle ragazze si fermano sempre da noi / e fanno sobbalzare il loro culetto sulle nostre macchine / Nemmeno una preoccupazione perchè non esiste domani, / solo un giorno perfetto che dura una vita intera / e non finisce mai perché tutto quello che dobbiamo fare è premere rewind / Allora viviamoci il momento, fumiamoci un pò d’erba e beviamo un po’ di vino / pensiamo ai bei tempi, spariamo un po' di cazzate, "per sempre giovani" è nella tua testa / lascia un segno che non si possa cancellare né lo spazio né il tempo / Così, quando il regista urlerà fine io mi sentirò bene / Sarò per sempre giovane io mi sentirò bene. / Non avere paura di quando, del perché / non aver paura di niente mentre siamo vivi / la vita è per vivere non per vivere spaventati / guarda, è da qualche parte su nel cielo / non aver paura di morire, sarò vivo per milioni di anni, addio, / non sono fatto per le leggende, io sono giovane per sempre / possa il mio nome sopravvivere / fra i quartieri più oscuri, sui fornelli delle cucine / fra le pentole di Pyrex, il mio nome potrà essere trasmesso fra le generazioni mentre dibattono / nei negozi da barbiere, / quel "giovane scapestrato", che passava di qua / quel tipo bassino, il negro di qua / con un po' di ambizione, per quanta se ne possa avere qua / e quando il padre tramandò la storia alle orecchie di suo figlio, / diventerò più giovane, più giovane ogni giorno / quindi se mi ami, baby, questo è il modo di farmelo sapere / non lasciarmi mai andare, questo è il modo di farmelo sapere, baby. / Sbattendo le porte della Bentley, / scendendo dalla Porsche / Entriamo nella classifica di Forbes / Figo, aspetta, i miei amici pensano che io li abbia abbandonati / Loro dicono stronzate, io compongo più versi, sono nauseanti, io sarò qui per sempre e non me ne andrò mai, / il Guru adesso ripete il ritornello, ti sto dipingendo il ritratto della gioventù”.
Avviso che quello che sto per scrivere contiene la mia vena pessimista! Partiamo: voi come vi vedete tra sette anni? Credo che tutti ci immaginiamo “forever young”, eterni giovani che vivono non pensando al domani perché premendo il tasto rewind ecco la giornata di ieri: il lavoro e poi il divertimento e domani si ricomincia. Un figura, insomma, limitata perché non tiene conto del fatto che mentre noi viviamo in un posto dove “il sole splende” sempre, in altri posti c’è povertà e miseria e fame e diritti fondamentali non rispettati. Ma, soprattutto, non ci rendiamo conto che noi sfruttiamo le risorse della Terra non preoccupandoci delle generazioni future. Manca, cioè, il cosiddetto “sviluppo sostenibile”. (Piccola curiosità, sperando di non allontanarci troppo dall’argomento principale: il 24 settembre abbiamo “finito” le risorse che la Terra poteva rinnovare e metterci a disposizione per l’anno 2009. Se vi interessa, cercate cos’è l’Earth overshoot day).
È anche vero che al giorno d’oggi siamo una gioventù allo sbando, senza veri e propri punti di riferimento. La tv ci trasmette violenza, lo Stato è pressoché assente, la politica - be’ i politici forse saranno “per sempre giovani”! – seppure fa qualcosa, è più che insufficiente (oltre che, a mio parere, dà cattivi insegnamenti), la scuola ci trasmette il minimo, quindi la famiglia dovrebbe essere l’istituto che dovrebbe essere preso per riferimento. Eppure si dimostra insufficiente anche quella.
Ecco, che viviamo spaventati. Da tutto e da tutti. La paura del futuro è più che normale. Ma non penso sia normale che
non si sappia a quali modelli riferirci. A meno che il “Grande Fratello” o “Uomini e donne” (avrò anche preso i peggiori, ma il livello generale non è di molto più alto) non si possano considerare tali!
Soluzioni? Non ce ne sono. O meglio, deve cambiare la mentalità. Una mia amica mi diceva che se ci pensa a 20 anni i suoi genitori si sono sposati e dopo 2 anni hanno avuto il primo figlio. Non è più pensabile una cosa del genere oggi (e chi lo fa viene considerato pazzo o “all’antica”).
Ma dobbiamo ritrovare un modello, uno stile di vita, che ci permetta di recuperare il contatto con noi stessi e con la dimensione in cui ci troviamo.
Ultima piccola divagazione. Il terremoto ad Haiti ha spostato l’attenzione del mondo su una realtà difficilissima e che ha
bisogno di aiuto. Obama, presidente degli Stati Uniti, si sta battendo per estendere la sanità a tutto il Paese, senza la necessità di una assicurazione. E, dato che ci troviamo a una settimana dalle primarie del Pd in Puglia, non parlo della situazione nella regione, ma anche l’Unione Europea si sta muovendo per sfruttare le energie rinnovabili al posto di quelle fossili.
Insomma, il cambiamento c’è se lo si vuole. Io ci credo. Voi?
Umore del giorno: stanco, ma sereno.
E il tempo va…
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